La cittadella dell’Artigianato secondo Gennaro Massa
«Perché io non ci sarò per sempre» mi ha detto ultimamente Gennaro, un uomo concreto che prospetta una concretissima idea occupazionale e anche di salvaguardia di una tradizione artigianale di cui andare estremamente fieri. Di spazi inutilizzati ce ne sono tanti, di capannoni abbandonati se ne vedono ovunque, di terreni diventati discariche a cielo aperto ne siamo pieni: possibile non si trovi uno spazio adeguato – pubblico o privato – per l’idea di Gennaro?
Di seguito il suo progetto redatto nel 1991:
«Io sottoscritto Gennaro Massa, artigiano (attività di smussi, tagli e buchi a maioliche e marmi) e geometra, desidero costituire un Consorzio tra Artigiani denominato “Cooperativa di S. Giuseppe”.
Capitale sociale: 300.000 euro (sotto forma di un appartamento a Roma) più 100.000 (sotto forma di un negozio a Ciampino) per un totale di 400.000 euro. Da questa somma ho tolto le spese.
Per questo progetto mi occorre un grande spazio o diversi capannoni.
Scopo – lo scopo di tale progetto è quello di valorizzare e consolidare l’attività artigianale italiana in tutti i suoi aspetti: dal servizio al pubblico, tramite esposizione e vendita di prodotti artigianali, al deposito, alla consulenza, all’apprendistato per giovani artigiani, alla copertura medica. Il Consorzio è rivolto a Fabbri, Ceramisti, Tornitori, Ebanisti, Carrozzieri, Falegnami, Elettricisti, ecc.
Obiettivi – creare un polo che operi un punto di riferimento per artigiani già avviati, per artigiani della zona o di altre parti d’Italia che, pur eseguendo le loro opere fuori, possano esporle e venderle in tale spazio; appoggiare le aspirazioni dei giovani desiderosi di intraprendere l’attività artigianale offrendo loro una guida per quello che concerne apprendistato, tirocini e tutto quello che apporti conoscenza ai fini di una futura attività artigianale.
Destinatari – artigiani che vogliano trovare una sede ove potere eseguire la loro attività, artigiani che vogliano esporre le loro opere, cittadini, turisti, giovani desiderosi di intraprendere l’attività lavorativa artigiana.
Ubicazione – tale Consorzio dovrebbe essere situato in un grande spazio (dove le amministrazioni locali lo indicheranno), che verrà suddiviso in ulteriori spazi (ad es. di 25/30 mq ciascuno e comunque della grandezza adeguata allo svolgimento della propria attività artigianale) che ogni singolo artigiano pagherà in proporzione.
Idea – il sottoscritto ha ideato una squadra iniziale di artigiani edili per eseguire il progetto costituendo così un “Consorzio di Artigiani”. Partendo da tale realtà, il Consorzio si doterà degli adeguati strumenti finanziari per mezzo di un commercialista competente e, con gli eventuali fondi della Regione, potrà acquistare lo spazio e adibirlo ai vari scopi.
La struttura sarà dotata inoltre di spazi da occupare con: entrata con portiere accettazione; magazzinaggio con bolla; cabina elettrica; pannelli raccolta elettricità; locale con ricevitore telefonico; bagni maschili e femminili; deposito acqua; spazio vendita e posa in opera; spazio mostra; spazi ditte artigianali; cooperativa artigiani invalidi; camere con bagno per ricevere ospiti (rappresentanti, trasportatori, visitatori); assistenza artigiani per pratiche legali; contabilità e varie; locale per ricevere e consegnare la merce per conto degli associati; locali adibiti a laboratori per giovani e comunque nuovi artigiani; uffici per le cooperative; studio medico con personale competente per provvedere alle cure per artigiani incidentati o comunque con problemi di salute legati all’attività lavorativa; punto di ristoro per poter provvedere alla mensa durante le ore lavorative della giornata».
(Allegata al progetto una letterina firmata ma non datata (forse solo una noticina rimasta nel cassetto), con chiaro riferimento alla manifestazione contro il Governo Prodi il 20 ottobre del 2007. Pietro Ingrao, storico leader comunista, fu tra i primi a sottoscrivere l’appello per tale manifestazione – alla quale portò il suo saluto in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma – organizzata dalla sinistra “radicale” contro il precariato e per i diritti dei lavoratori)
Per non ricominciare sempre da capo
(Questo è un aiutino a Prodi da parte di un compagno italiano)
Compagno Ingrao, sono Gennaro Massa. Forse non si ricorda di me, lo capisco bene. Sono venuto da lei una ventina d’anni fa e mi ha ricevuto al Sua donna di servizio di colore. Poi ho potuto parlarLe e mi ha detto che si voleva dedicare solo alle poesie e alla letteratura. Ora l’ho visto in televisione. Sta bene e mi fa piacere per Lei. Ho capito la Sua apparizione: voleva dare una svegliata a questa specie di compagni ma non c’è riuscito. Si sono dimenticati che questo simbolo (falce, martello e stellina, nda) rappresenta il lavoro e quindi l’artigianato. In fede, Gennaro Massa.
Gennaro attende.
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