La Cina si mostra
‘Ad occhi aperti di fronte al passato’. Così sono rimaste le centinaia di migliaia di visitatori della mostra ‘Cina. Nascita di un impero’, presso le Scuderie del Quirinale a Roma. Oltre 320 reperti, alcuni dei quali mai usciti dal territorio cinese, hanno raccontato il periodo che va dal 1045 a.C. al 23 d.C., vale a dire dall’ultima dinastia pre-imperiale dei Zhou fino alle ultime due dinastie imperiali dei Qin e degli Han; tutto all’interno di un allestimento estremamente suggestivo. La mostra, a cura di Lionello Lanciotti dell’università ‘L’Orientale’ di Napoli e di Maurizio Scarpai dell’università ‘Ca’ Foscari’ di Venezia, si dipana lungo dieci sale distribuite su due piani, con il colore nero a fare da sfondo ad imponenti statue di terracotta. Sono proprio queste ultime a sembrare dotate di vita, riproducendo la varietà di tratti somatici di una popolazione eterogenea come poteva essere quella di un così grande impero. Speciali reti protettive non fanno altro che aumentare i giochi di luci ed ombre, svelare e nascondere i reperti che custodiscono. Sulle pareti, monili ed altri piccoli oggetti di arredamento a svelare anche i dettagli del vivere quotidiano nell’impero. Ma su tutto spiccano le 4 mila tessere di giada cucite insieme da fili d’oro su una veste a dimensione d’uomo, di epoca Han, e un ‘poggiatamburo’ a forma di uccello con corna di cervo in bronzo. Solo un assaggio di sapori orientali che sembrano giunti intatti fino a noi, noncuranti dei millenni di storia trascorsi.
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