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La bellezza e la gratuità in un giardino…

La bellezza e la gratuità in un giardino…
Gennaio 14
20:43 2018

L’inizio d’anno suggerisce una riflessione sulla gratuità, componente, si direbbe, minoritaria del nostro esistere che quando non è sinonimo di manifestazione inutile, lo è del fare senza aspettarsi alcun tornaconto o cavandone uno simbolico, davvero infinitesimale rispetto al bene gratuito operato.

Gli esempi sarebbero infiniti, seppure in un mondo nel quale si fa più presto a fare mente locale sulle nefandezze, ma uno per tutti può gettare anche un raggio di sole sulle fredde giornate invernali. Solo poco più di un lustro fa, arrivando in quel piccolo paradiso che è l’isola d’Ischia e aggirandosi per lo splendore dei Giardini La Mortella, costruiti su quello che una volta era uno sfascio di pietrame in quel di Forio, si poteva avvistare Lady Susana Walton sulla sua terrazza preferita, quella del bar, arrivo e partenza di molti visitatori intenti a sorbire qualcosa di fresco e tonificante per riprendere la marcia nei due ettari di parco. Per quanto due ettari possa sembrare una estensione modesta, il parco si snoda tra colline e collinette in continui saliscendi considerato che ogni angolo, davvero, vale la pena di essere visto e richiama l’occhio per la varietà delle piante mediterranee e subtropicali e degli ambienti ricreati, per la rarità di alcune varietà, per i punti d’osservazione sulle belle spiagge sottostanti e sul mare cristallino. Il parco, considerato uno fra i più belli d’Italia, è stato costruito in circa cinquant’anni da Susana Walton (1926-2010) moglie del compositore britannico William Walton (1902-1983) e chi se ne occupa attualmente, dopo la morte dei due proprietari, assicura che passione non disgiunta da duro lavoro sono l’unica ricetta per proseguire questa incredibile opera. Il parco, un giardino, amato, nato dalla fantasia non meno che dalla perizia dei giardinieri che ci hanno lavorato e ci lavorano, offre la possibilità di sedersi fra felci arboree australiane, gerani di Madera, di ammirare la Victoria amazonica circondata da orchidee multicolori, giardini ispirati al disegno di quelli arabi, thailandesi, getti e giochi d’acqua. Un luogo dove ogni piccolo particolare è curato e riconducibile ad un pensiero di bellezza e che assume nel tempo un valore sempre più inestimabile. Ne possono godere tutti: donne, uomini, bambini, malati, ipovedenti, persone sofferenti, allegre, gli ansiosi, gli anziani, solitari o in gruppo… Un bene del genere non ha prezzo, quello del biglietto è simbolico a fronte dell’opera in corso, le vedute che si godono restano per sempre nel cuore. Si potrebbe aggiungere che la sua attrattiva aumenta con l’aumentare di fenomeni climatici estremi, poiché forse richiederà sempre più cure un ambiente del genere, specialmente al sud e sulle sue isole, dove i giardini storici o moderni, pubblici e privati, esistono in minore quantità che altrove in Italia. La Fondazione W. Walton è archivio della produzione artistica del compositore e si profonde nella diffusione della sua opera e nel sostegno a giovani musicisti, oltre che nell’organizzare stagioni concertistiche che valorizzino questa modalità musicale e il giardino e le terrazze che la accolgono.

Costruire beni condivisibili del genere resta uno fra i compiti più importanti a cui devono sentirsi chiamati artisti di fama e imprenditori, tutti coloro che un giorno hanno toccato con mano la gioia di conoscere, di creare, amici dell’ineffabile che può rendere l’esistenza un viaggio nella conoscenza oltre che una traversata nella casualità… (nell’immagine web, uno scorcio dei Giardini)(Serena Grizi)

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