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La bella realtà dell’Ensemble vocale Chantharmony e altro

La bella realtà dell’Ensemble vocale Chantharmony e altro
Giugno 28
18:52 2023

Benedetta armonia

La bella realtà dell’Ensemble vocale Chantharmony e altro

Sotto l’occhio triangolare (absit blasphemia) di Valeriano Bottini e dell’Associazione culturale Colle Ionci accadono sempre miracoli, lo sappiamo. Soprattutto per il coraggio del pericolo. A significare che la scelta della qualità scava goccia a goccia l’indifferenza incolpevole della pietra e trasforma la “nicchia” in sale d’ascolto piene e appassionate. Per questo la settimana dal 18 al 24 giugno è stata emblematica per novità ed eccellenze, le une comprese nelle altre e viceversa. Domenica, nell’Auditorium “Romina Trenta” di Velletri, il coro diretto da Chantal Mony ha presentato “La musica corale e pianistica nell’arte cinematografica”. Il progetto, ideato da Lorenzo Maria Conti una delle voci dell’organico, ha offerto una raffinata rassegna di estratti da film famosi nella cui colonna sonora sono utilizzati brani di grandi compositori classici e contemporanei. Registi da Polanski a Spielberg, da Joffé a Miyazaki, da Hoblit a Miller e molti ancora. I brani, volta a volta eseguiti dal coro o dal Maestro Andrea Centra al pianoforte, di autori che attraversano secoli: Vangelis, Chopin col notturno in do diesis minore, Schubert e lo Stabat Mater, Rachmaninov, l’Ave maria Guarani di Morricone, e poi Hisaishi, Byrd, Schumann e Mozart con l’Ave verum. Una ricerca e una esecuzione di pregio che si inserisce nel solco della semplicità e della gioia del fare musica come è sempre per questa formazione diretta e sostenuta da due ottimi professionisti, entrambi doppiamente e brillantemente titolati (Sorbona, Santa Cecilia …), che hanno la gradevolezza oggi rara di “non tirarsela”. Chantal, col suo diapason leggero ma inflessibile e tanto paziente, e Andrea Centra, nella doppia veste di pianista-compositore (ricordiamo una toccante Ave Maria in absentia composta per un concerto di Natale) e di voce del coro, trasmettono appunto questa gioia e serenità e rendono un servizio alla diffusione della cultura musicale che va oltre il piacere momentaneo dell’ascolto. Grazie a loro e agli altri “armonici” componenti di questo gruppo visibilmente all’unisono dal punto di vista artistico e umano.  

Martedì 20 altra perla in contesto del tutto diverso. Sempre a Velletri, nella suggestiva area archeologica delle Stimmate, si sono incontrate le sculture di Sergio Gotti al“La ricerca dell’invisibile” e il violoncello “Senza tempo” di Francesco Mastromatteo. Pomeriggio di grandissime emozioni tra le opere surreali, eppure così parlanti del presente, di Sergio e la comunicativa appassionante e appassionata di Francesco che ha vivificato con maestria studi e capricci da Bach a Piazzolla. E ha regalato un bis meraviglioso di una variazione di Paganini, da un tema di Rossini, per la quarta corda (che per il violoncello diventa la prima). Siamo ancora lì con la pelle d’oca.  

E infine, ma non ultimo come si dice, un sabato da classico dei classici nell’imponente Palazzo Sforza Cesarini di Genzano. Nello spettacolo “La luna sorge, il sole tramonta” si sono veramente abbracciati quattro “vecchi” amici. La soprano Gina Sanders e il violoncellista Josh Helm (che è anche suo figlio) dalla Nuova Zelanda, e, da casa nostra, Daniela Calzetta e Fabio Ludovisi al pianoforte ci hanno fatto volare tra Puccini, Strauss, Bizet, Gershwin… E noi ci siamo messi “sulla cima del palazzo” e stavamo “per morire all’ennesimo incontro”, poi un “Core Ngrato” ha rovinato questo “Summertime” perché il concerto è finito. Rimane, fuor di celia, l’ammirazione e il ringraziamento per la grandissima ed espressiva voce di Gina e, al pari, le interpretazioni vibranti e coinvolgenti di Josh Helm e dei nostri Fabio e Daniela.                  

Chiudiamo con le scuse non richieste (e il brocardo ci condanna) per aver svolazzato su troppi fronti, ma questi sono pacifici e non è poco, e aver compresso eventi, ma senza malizia, proprio perché travolti da essi.  D’altra parte la vita è così. Intelligenza e tuffi al cuore, acuti e contrappunti, e qualche nostalgia. Ma su tutto il respiro e il ritmo corale, che sono certamente vitali

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