La basilica cattedrale di Frascati e le confraternite
La costruzione dell’attuale cattedrale della Diocesi di Frascati (diocesi tuscolana), fu iniziata durante l’episcopato del cardinale vescovo Tolomeo Gallio (il ‘cardinal comense’), non potendosi più utilizzare la precedente cattedrale (Santa Maria in Vivario) in quanto non più adatta a contenere l’incremento demografico della comunità cristiana. I lavori per la nuova Cattedrale pertanto – a croce greca ed a tre navate, su disegno di Ottaviano Nonni detto il ‘Mascherino’ – iniziarono nel 1598 e, pur non portati completamente a termine, consentirono di aprirla al culto nel 1610. Per l’occasione, e per qualche anno, sopra l’altar maggiore fu posta una grande tela del pittore Jacomo Rochetti rappresentante la ‘Madonna tra i santi Filippo e Giacomo’ (patroni della città e diocesi), proveniente dal Palazzo magistrale (municipio) e prestata provvisoriamente alla Cattedrale. Successivamente nel 1613, vi fu collocato l’altorilievo marmoreo raffigurante ‘Gesù che consegna le chiavi a Pietro’ (opera di Pompeo Ferrucci, commissionata dal card. Giovanni Evangelista Pallotta).
La Chiesa si poté considerare completata nel 1636 ma già nel 1624 vi si era recato papa Urbano VIII per celebrare la Messa, mentre il mese dopo nella chiesa si svolsero i lavori del primo sinodo diocesano indetto dal vescovo tuscolano, card. Odoardo Farnese che delegò a questo impegno il vescovo di Anagni, mons. Antonio Seneca. Le sei cappelle delle due navate laterali, verranno man mano strutturate ed abbellite tra il ‘600 e il ‘700, soprattutto ad opera delle varie confraternite esistenti.
Tuttavia la solenne e definitiva consacrazione della chiesa avvenne per opera del cardinale Alderano Cybo il 4 maggio del 1681.
Originariamente la chiesa aveva un solo campanile, mentre l’attuale facciata con due campanili, in pietra sperone tuscolano e travertino, fu costruita nel 1700 e nelle sue nicchie vi furono collocate le statue di san Pietro (titolare della chiesa); san Paolo; i santi Filippo e Giacomo (patroni della città e diocesi tuscolana) e i santi Rocco e Sebastiano (compatroni).
L’8 settembre del 1943 il bombardamento ‘alleato’ su Frascati provocò, oltre a centinaia di vittime, la distruzione della volta dell’abside, del coro ligneo e dell’organo seicentesco, oltre ad alcune tombe monumentali nonché il grave danneggiamento delle cappelle della chiesa, e della facciata del tempio.
Il restauro successivo portò alla riapertura al culto nel 1949. Ma il restauro principale dell’interno avvenne nel 1964, grazie alla munificenza del cardinale Amleto Giovanni Cicognani del titolo della diocesi di Frascati, che approvò il progetto di riportare alla luce la pietra sperone dei pilastri mentre l’altare fu riportato al centro del presbiterio (dal 1962 era vescovo tuscolano residenziale mons. Luigi Liverzani). Dal 1965 al 1967 fu restaurata una prima volta anche la facciata, mentre nell’Anno santo del 1975, con un decreto di Paolo VI, la cattedrale fu eretta a basilica minore.
Ulteriori ampli restauri sono stati effettuati durante l’episcopato di mons. Giuseppe Matarrese, dapprima negli anni ’90, riguardanti ancora l’interno della chiesa e, nel 2000, la facciata che è ritornata all’originale splendore dei tempi del suo autore, l’architetto Gerolamo Fontana.
Tra le più note immagini sacre che si venerano in alcune delle cappelle laterali, vanno ricordate in particolare, il crocifisso del secolo XII/XIII, la tela della Madonna del rosario (attribuita alla scuola del Sassoferrato) e l’icona detta della ‘Madonna del Gonfalone’ risalente al XIV secolo e forse di scuola romana, una immagine che era particolarmente venerata dalla Confraternita omonima, la prima costituitasi in diocesi nel 1502. Tale icona venne trovata casualmente da un contadino nei pressi di un rudere, probabilmente sui resti dell’antica chiesa di Santa Maria in Jerusalem, una località distante circa tre chilometri dal centro cittadino e che nel tempo fu chiamata popolarmente ‘via di Salè’ (dall’abbreviazione del nome Jerusalem). Tale icona, collocata dapprima nella più antica cattedrale di Santa Maria in Vivario fu poi, nel 1660, trasferita nella nuova cattedrale, una volta che la Confraternita poté completare la Cappella dove attualmente è ancora situata. Le sei cappelle della cattedrale furono praticamente tutte edificate con il patronato delle varie Confraternite come avevano già fatto in Santa Maria in Vivario, servendosi anche di architetti e decoratori insigni. E proprio sulla storia delle Confraternite di Frascati, dal 1500 ad oggi, (e sulle quali purtroppo spesso si diffondono notizie alquanto strampalate), sta per essere pubblicato un documentato e articolato volume ad opera dell’autore di questo articolo.
nella foto: La Madonna ‘del Gonfalone’
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