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Fino a poco tempo fa l’immigrazione latina americana era poco visibile e ancor meno studiata, con l’eccezione di quella Messicana e Cubana verso gli Stati Uniti d’America. A partire dalla decade del 90 però, il fenomeno passa ad acquisire rilievo e ad attrarre maggior attenzione. Dal nostro punto di vista, la gran capacità d’adattamento di queste persone al paese d’adozione, è la loro principale caratteristica, ma si tratta di una forza lavoro fondamentalmente servile, con preponderanza femminile inserita in gruppi familiari e favorita dalla lingua, grazie alla vicinanza culturale di paesi come l’Italia, la Spagna ed il Portogallo. Le cause a noi note dell’aumento dell’immigrazione quali le difficoltà economiche, l’esplosione demografica, la povertà e la disoccupazione, con l’aggiunta di questioni politiche, ideologiche e sociali, aumentano spesso l’afflusso incontrollato. Oltre a questi fattori ogni paese contribuisce al fenomeno, con le proprie crisi politico-economiche, vedi Argentina ed Ecuador, l’instabilità del Venezuela, la guerra civile dei Colombiani e la fragile economia brasiliana con il suo conseguente alto indice di disoccupazione, le calamità ambientali, la disinformazione e ancora l’analfabetismo purtroppo, completa l’opera. Nel caso specifico dell’Italia, i latinoamericani sono passati dai 50000 nel 1991 ai 190000 nel 2003, fino ad arrivare ai 460000 d’oggi. Questo processo costituisce un’importante fonte monetaria per i paesi di provenienza, attraverso i quali, c’è un notevole invio di denaro, facendo così dipendere in parte le loro economie dagli introiti esterni, oltre all’evasione ovviamente, d’importanti risorse umane. Le nostre Regioni del Lazio, del Veneto e della Lombardia, primeggiano negli spazi d’investimento offerti agli immigrati, considerando ed utilizzando le caratteristiche basiche del lavoratore latino americano ed i propri vincoli con l’agricoltura (brasiliani), con l’industria (Argentina) e con il settore del servizio domestico (peruviani ed ecuadoregni). La priorità a loro data è anche dovuta in ragione al colore della pelle e ad una prossimità linguistica culturale, all’accettazione di un modesto salario, alla poca qualificazione per altre attività ed alla mancata attitudine nel trovare migliori scelte, al lavoro flessibile, e ad un mercato dello stesso quasi totalmente senza regole. Molti inoltre sono vicini e discendenti d’italiani, quindi l’ambiente del nostro focolare, dei ristoranti, delle unità di produzione agricola e dei cantieri in genere, riflette naturalmente una maggior accettazione e appetibilità nei loro desideri.