L’arte per i giovani, i giovani per l’arte
La mostra (curata dal Professor Giovanni Morello) che raccoglie anche pezzi provenienti da altre collezioni pubbliche e private, è ispirata altresì dall’intento di mostrare come sia possibile coniugare tutela e promozione del patrimonio artistico e culturale nazionale con l’obiettivo dell’occupazione, soprattutto giovanile, attraverso l’apertura al coinvolgimento di interessi privati. Così ci presenta l’iniziativa il Dottor Paolo Bedeschi, Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, sottolineando come nei due anni di gestione da parte della società Artifex il Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto sia passato da un destino di quasi chiusura all’autosostenibilità, creando al tempo stesso posti di lavoro per i giovani. Prova ne siano le due giovani guide che illustrano dettagliatamente, e con grandissima competenza, i capolavori esposti, suscitando interesse ed entusiasmo nel pubblico. Un pubblico particolare, in verità, perché, insieme alle numerose autorità presenti (dalla Soprintendente per il Polo Museale della Città di Roma, Daniela Porro, al Direttore del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, Maria Piccarreta, a S.E. Mons. Giovanni Tonucci e allo stesso Prof. Morello) ha partecipato all’evento un folto gruppo di studenti: due classi, selezionate all’interno di realtà scolastiche di eccellenza, lo storico Liceo Classico “Visconti”, situato nel cuore della città, e l’Istituto Comprensivo “Tullia Zevi”, del quartiere di Casalpalocco. Se, infatti, per gli studenti liceali, rientra nella quotidianità didattica l’approccio, anche interdisciplinare, alla grande tradizione artistica, è stato invece sorprendente il comportamento di grande compostezza manifestato dai piccoli della primaria, accompagnati da attentissime maestre e dalla Dirigente Scolastica, Professoressa Eugenia Rigano. Protagonisti anche al taglio del nastro, hanno seguito la presentazione dell’evento e la spiegazione delle guide col massimo interesse, entusiasmandosi per le tele e i personaggi rappresentati, e investigando con genuina curiosità anche i più piccoli dettagli della tradizione iconografica. Esempio evidente di come la vivacità e la passione dei più giovani, se opportunamente canalizzata verso il bello e la cultura, possa tradursi in facile ‘apprendimento sul campo’.
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