L’arte di amare di Chiara Lubich
Il nome di Chiara Lubich è conosciuto in tutto il mondo, cattolica italiana, è stata la fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari, che ha come obiettivo la fraternità universale. “L’arte di amare” sta proprio ad esprimere a pieno quest’obiettivo e come comportarsi nella quotidianità per poterlo raggiungere.
Amare è sì certamente un’arte, innanzitutto perché amare non è facile, dal momento in cui si parte dal presupposto che fraternità universale vuol dire fraternità con tutti, anche con chi non ci piace, con chi ci ha fatto un torto, con chi non sopportiamo. Carità è la parola chiave, carità con tutti, metterci al posto dell’altro, provare a sentire come sente l’altro, perdonando sempre e senza rancori. Memorabile la frase di Ghandi: “Tu ed io siamo una cosa sola. Non posso farti del male senza ferirmi”.
È un libro breve, ma , come si può intuire, molto impegnativo e di contenuto. Un invito ad amare in concreto, non solo con le parole, ma anche con i gesti. Tutti valori e principi che ritroviamo nel Vangelo, come quando Gesù ci ha detto: “Ama il prossimo tuo come te stesso” e , come già accennato, il nostro prossimo è OGNI essere umano. Oggi più che mai c’è l’esigenza di praticare questo amore, in un contesto difficile come quello attuale, in cui la crisi ha indotto un po’ tutti a vedere il prossimo come un nemico. L’amore non è chiusura, l’amore è condivisione, libertà nel rispetto degli altri, sostenersi ed aiutarsi. Chiara ci ha lasciato questo testo come monito, a ricordarci di non dimenticare di amarci nell’aiuto reciproco. È certamente un compito arduo, ma non impossibile. Come suggerisce Chiara, con l’aiuto della preghiera è possibile giungere alla condizione di non sentire più quello sforzo, quella difficoltà nell’amare gli altri. Se ci crediamo, se ci si crede davvero, siamo tutti fratelli e questa, a ben rifletterci, è la condizione più eccezionale dell’essere umano.
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