L’arte che irrita i leader e i materialisti
Nella ventinovesima Biennale d’Arte di San Paolo del Brasile, aperta dal 25 Settembre al 12 Dicembre, la serie “Nemici”, dell’artista plastico pernambucano Gil Vicente, è quella che ha guadagnato maggior spazio e considerazione dall’apertura ufficiale della mostra. L’ordine degli avvocati del Brasile (OAB-SP) è arrivato a esigere che parte delle opere di Gil Vicente siano ritirate dall’esposizione per ‘apologia del crimine’. Nelle tele, l’artista si autoritratta come sterminatore nell’assassinio dei leader mondiali come il presidente della Repubblica Luiz Inacio Lula da Silva o l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush e il Papa Benedetto XVI. Le altre due opere che stanno creando polemiche sono la Bandeira Branca (bandiera bianca), nella quale l’artista Nuno Ramos mantiene tre avvoltoi catturati in uno schermo, installato nello spazio centrale del padiglione e la Alma nunca pensa sem imagens (l’anima niente pensa senza immagini), nella quale l’argentino Roberto Jacoby simula una campagna elettorale utilizzando immagini dei candidati presidenziali Dilma Rouseff (PT) e Josè Serra (PSDB). Con le opere di 160 artisti di diverse nazionalità, la ventinovesima Biennale a entrata gratuita, secondo gli organizzatori, ospiterà circa un milione di visitatori. Per il presidente Heitor Martins, l’obiettivo di quest’anno è approssimare le arti plastiche del quotidiano delle persone e, approfittando del clima elettorale, rinforzare la tesi che l’arte e la politica sono inseparabili. (Fonte: Agorà noticias)
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento