L’abbandono crudele
Nei mesi estivi torna più evidente il problema dell’abbandono degli animali. Persone senza scrupoli, dopo aver portato in casa un amico a quattro zampe, nutrendolo e curandolo, se ne liberano. La causa prima dell’abbandono sembra essere la scomodità nel ricercare strutture adatte all’accoglienza del proprio animale nonché all’incombenza di averlo tra i piedi al mare o in montagna. Tutto questo è determinato non solo dalla mancanza di consapevolezza delle responsabilità che derivano dall’adozione di un cane, ma anche da problemi psicologici legati all’affettività che caratterizzano i padroni.
Questi poveri animali vengono regalati a Natale a dei viziatissimi bambini, i quali dopo averli liberati dal suggestivo fiocco rosso, coccolati ed “usati” come fossero di pezza, li mettono da parte, perché abbaiano e sporcano. La prima cosa a cui pensare quando si adotta un animale è che ciò comporta l’ingresso in famiglia di un nuovo membro, che in cambio di qualche attenzione è disposto ad offrire il suo amore e la sua tenerezza incondizionatamente. È bene, qualora si avvistasse qualcuno nell’atto di abbandonare il proprio cane, avvisare i vigili e raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sul responsabile del reato (targa della macchina, modello, colore…). Chi abbandona animali domestici o comunque abituati alla cattività e chi li mantiene in condizioni incompatibili con la loro natura rischia l’arresto fino a un anno e la multa da 1.000 a 10.000 euro, secondo la legge n.189 del 2004.
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