Juana Romani, una forza d’artista
Velletri – Un’occasione più unica che rara, quella di poter vedere una mostra dedicata a Juana Romani, al secolo Carolina Carlesimo nata a Velletri (1867/1924), divenuta famosa pittrice e scultrice in quel di Parigi per essere stata capace di passare dalla passività di modella all’attività di artista intorno agli anni ’90 dell’800. La non troppo estesa esposizione Juana Romani “La petite Italienne” – Da modella a pittrice nella Parigi fin de siècle, è da considerarsi preziosa, com’è constatabile dal bellissimo catalogo edito da L’erma di Bretschneider, poiché della maggior parte delle opere non si conosce neppure l’odierna ubicazione, pur esistendone riproduzioni fotografiche (quasi tutte appartengono a collezioni private), tanto da pensare che una antologica dell’artista richiederebbe, semmai fosse prospettabile una simile occasione, uno sforzo economico ed organizzativo non trascurabile, e per la effettiva bellezza dei quadri molti dei quali di grande formato.
In mostra oltre le opere considerate ‘laboratorio d’artista’ soprattutto per la sperimentazione del colore e della luce, come l’antico elmo dagli incredibili riverberi freddi, le meravigliose donne avvolte in stoffe, broccati e velluti propri della sontuosa eppure anticonformista moda della Belle Époque. Donne dai volti luminosi, dagli sguardi penetranti: giovani consapevoli della propria avvenenza e dell’importanza che vanno conquistando nella società. Molti dei ritratti non riproducono altro che l’artista il cui volto fiero scurirà, purtroppo, perdendosi nei meandri d’un forte disagio psichico che la vedrà trascorrere almeno vent’anni nel dimenticatoio d’un ospedale psichiatrico. La vita della Romani, trasferitasi a Parigi con la mamma e il patrigno da cui prenderà il cognome, è un vero percorso da ‘montagne russe’: dal suo passaggio da modella ad artista, del quale si può solo lontanamente immaginare la determinazione che lo animò, al successo delle sue opere ai periodici Salons parigini (esposizioni dedicate agli artisti contemporanei soprattutto nel 19° sec.), opere che con tutta evidenza s’innestavano nello spirito del tempo esaltandolo. Al richiamo che la sua figurina piccola di statura e snella destò nell’immaginario popolare ed elegante dell’epoca tanto che fu chiamata a testimone di prodotti dedicati al mondo femminile per eccellenza, quali i profumi, a cui dedicò sia la propria sottile immagine e magnifiche affiches ispirate al rosso e agli ori, tinte che fecero anche la fortuna della sua Tizianella. Dal suo voler trionfare oltre che nella sempiterna capitale del lusso e dello sfarzo, Parigi, anche nella natia Velletri, tornando ricca e famosa, recando al suo seguito personaggi dell’epoca fra cui Antoine Lumière, genitore degli inventori del cinematografo, l’ammirato poeta Trilussa e altre glorie del tempo. In mostra le riviste che ospitarono in copertina opere dell’artista a testimonianza della freschezza dei suoi colori e della capacità di cogliere uno spirito femminili dolce e determinato, elegante e libero d’indossare tinte esaltanti l’incarnato e mostrare le belle masse di capelli che la pittrice sembra ‘urlare’ nei suoi quadri in un tripudio di gioventù. Contemporanei i volti gotici e le pose talvolta plateali s’alternano a ritratti radiosi che richiamano alla memoria Klimt. In una scultura in mostra la stessa Romani, stavolta modella, incarna invece un ideale femminino classico di raro splendore e brillante eleganza.
Completano la mostra interessanti apparati curati, così come il catalogo, da Marco Nocca, Gabriele Romani e Alessandra De Angelis: già nell’era della riproduzione fotografica, è possibile seguire alcune fasi della famosa visita a Velletri, i doni scambiati per l’occasione tra l’artista e l’allora sindaco e personalità dell’epoca, fra cui un elegante album con vedute di Velletri.
La mostra ha interessato anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi sempre dedicatosi allo studio e alla ‘riscoperta’ di artisti che hanno riscontrato almeno una volta successo presso il pubblico, messi tuttavia in ombra dai nomi altisonanti o da una critica talvolta rigida ma che hanno invece interpretato e vissuto sulla pelle lo spirito del proprio tempo tanto da poter continuare a ‘parlare artisticamente’ ai posteri.
Velletri, presso l’ex Convento del Carmine fino al 28 gennaio con orario 9-19; venerdì e sabato 9-22. Piazza Trento e Trieste
Altre notizie biografiche: http://www.arte.it/calendario-arte/roma/mostra-juana-romani-la-petite-italienne-da-modella-a-pittrice-nella-parigi-fin-de-siècle-46899
(nell’immagine web: Ritratto di ragazza con fiocco rosso. Opera in mostra) (Serena Grizi)
SCHEDA SERVIZI
Juana Romani “La petite Italienne” – Da modella a pittrice nella Parigi fin de siècle ***
Refettorio dell’ex Convento ingresso libero
Ingresso: senza ostacoli. Nessuna vela o manifesto esterno richiamante l’iniziativa, presenti invece all’interno del chiostro. Nessuna presenze di cartoline o depliant
Fruizione spazi: una sala, ben organizzata
Illuminazione opere: buona in considerazione del grande formato dei quadri esposti, con inevitabile (?) riverbero
Apparati (inquadramento del contesto, notizie storiche, altro): buoni ed esaustivi anche per un pubblico non esperto. Interessanti documenti d’epoca ben contestualizzati
Cartellinature accanto alle opere (titolo opera, periodo e tecniche di realizzazione): buona, completa
Sedute: no
Sala proiezioni: no
Libreria e oggettistica dedicata: vendita del catalogo nel piacevole bar annesso al chiostro, acquistabile solo in contanti. Catalogo assente presso la vicina libreria Mondadori
Guardaroba: non necessario
Servizi igienici/inclusi servizi dedicati portatori handicap: non visitati
stelle: ****OTTIMO ***BUONO **MEDIOCRE * NON CLASSIFICABILE
I giudizi espressi documentano il servizio e lo stato dei luoghi al momento della visita, durante l’evento specifico. (Venerdì 29 dicembre 2017)
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