JAMMIN’ 2017 XV edizione
Si comunica che il concerto di presentazione del disco “Moresche ed altre invenzioni” di Maria Pia De Vito previsto per il giorno 1 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, non potrà tenersi in quanto la pubblicazione del disco, curata dalla collana Jazz Collection del Saint Louis, non è terminata nei tempi previsti e l’ambizioso progetto, proprio per la complessità del lavoro di ricerca e la cura dei dettagli, necessita di un tempo di produzione di più ampia portata.
Per seguire la pubblicazione del disco “Moresche ed altre invenzioni” di Maria Pia De Vito e il relativo concerto di presentazione potete consultare il sito dell’artista www.mariapiadevito.com
Di seguito il comunicato e il programma aggiornato della rassegna
JAMMIN’ 2017
XV edizione
28 settembre – 3 ottobre 2017
Auditorium Parco della Musica, Teatro Studio Borgna
Viale P. De Coubertin 30 – Roma
“Quindici anni suonati, vissuti, trascorsi forse inafferrabili ma mai inosservati. Lasciano un segno indelebile, una ruga di espressione sul volto della musica made in Italy, un solco di aratro dove coltivare i semi delle nuove generazioni.
Sul palco dell’Auditorium il Saint Louis ha promosso 450 giovani artisti in quattordici edizioni; in Jammin’ 2017 apprezzeremo il meglio del 2017.
40 artisti, jazzisti, cantautori, produttori, compositori, autori, una Giovine Italia che guarda all’Europa senza ammiccamenti né timori reverenziali, fiera delle proprie mediterranee origini, i sogni possibili e le legittime ambizioni.
Jammin’ ha conquistato straordinari consensi di pubblico entusiasta, mirando alla musica con la spontaneità di un gesto naturale, un’emozione d’improvviso, un’intuizione evolutiva.
Il tasto rewind è per nostalgici, il fast forward è per superficiali consumatori, ma la musica è adesso, a velocità naturale, in fase con le 60 pulsazioni/minuto del nostro cuore… tasto play”. Stefano Mastruzzi, Direttore Saint Louis College of Music
Il Saint Louis College of Music, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma, presenta Jammin’ 2017. Con la direzione artistica di Stefano Mastruzzi, la rassegna giunta alla sua quindicesima edizione porta avanti la giovane sperimentazione a livello internazionale e i migliori artisti emergenti, dando spazio alla più variegata commistione di generi.
Ad inaugurare la prima serata del 28 settembre “The Best of…”, la special guest Marco Cinelli e i migliori ensemble selezionati all’interno del Saint Louis che animeranno la serata con contaminazioni jazz, funk, fusion e rock. A seguire, appuntamento il 29 settembre con la nuova canzone d’autore al femminile Geni XX cantautrici del XXI secolo, mentre la successiva serata dal 30 settembre darà voce ai Geni XY cantautori del XXI secolo.
La rassegna prosegue il 1° e il 3 ottobre con Italian Jazz on the Road, con il contributo del MiBACT, due serate dedicate a giovani e originali progetti europei in campo jazzistico.
Programma Jammin’ 2017
Giovedì 28 settembre ore 21
The Best of… Special Guest Marco Cinelli
I migliori ensemble nati all’interno della scuola di musica Saint Louis, selezionati durante i concerti di diploma accademico, premiando l’originalità, la sperimentazione, lo scambio creativo, la capacità di aprire la mente e spiegare le ali verso una musicalità vissuta a 360°.
Special guest della serata Marco Cinelli, talentuoso chitarrista e compositore molto attivo ed apprezzato sulla scena musicale londinese, invitato a tornare in Italia dal Saint Louis, dove si è diplomato prima di trasferirsi all’estero e riscuotere successi ad Amsterdam, Parigi e Londra.
GUIDO DELLA GATTA QUARTET
Guido Della Gatta chitarra
Benjamin Ventura tastiera
Cristian Capasso basso
Alessio Crespi batteria
GASPARK
Francesco Sacchini voce
Corrado Filiputti chitarra
Daniele Greco chitarra
Daniel Mastrovito piano
Antonio Coronato basso
Davide Savarese batteria
CRISTIAN CAPASSO PROJECT
Alessandro Scialla piano
Guido della Gatta chitarra
Cristian Capasso basso
Antonio Muto batteria
Marco Cinelli
Iggy Pop lo ha definito “una futura Rock-Star” dopo aver visto una delle sue performance. Marco Cinelli prende la chitarra all’età di 11 anni sulle orme di Jimi Hendrix, Jeff Beck e BB King. Cantante e al tempo stesso compositore elegante, diventa ben presto un artista Pop/Urban Soul. Dopo aver frequentato il Saint Louis College of Music di Roma, si trasferisce ad Amsterdam con la sua band Growlin’ Love & Pain, dove compone, produce e pubblica gli album “Slightly Tasteful” (2008) e “Breeze” (2011). Quattro anni più tardi si trasferisce a Parigi, dove pubblica il suo disco da solista “Parallel Postulate” (2013) e l’EP “Watch Me Movin’” (2016). Si installa successivamente a Londra dove prosegue incessantemente la sua carriera di compositore, arrangiatore, front-man e turnista.
Venerdì 29 settembre ore 21
Geni XX, cantautrici del XXI secolo
ANTEA
Martina “Antea” Carelli voce
Giovanni Grieco chitarra
Matteo Gravante chitarra
Gabriele Calanca basso
Ivan Daniele batteria
Cantante, compositrice e autrice di testi, Antea (Martina Carelli), presenterà le sue composizioni originali e inedite. Brani che parlano del sociale, dell’anima e delle controversie fra istinto e ragione. Il genere verte su vari stili che si fondono a formarne uno unico, creando un insolito mix di Soul, R&B, Rock, Hard Rock, Prog e Alternative.
HELI
Elisa Lostumbo voce
Francesco Provenzano chitarra
Giovanni Grieco chitarra
Gabriele Calanca basso
Pier Sante Falconi batteria
La compositrice e cantante Heli (Elisa Lostumbo) inizia a comporre i primi brani nel 2014 durante un viaggio in Norvegia. Da sempre affascinata dalla cultura e dai paesaggi nordici, trova ispirazione tra la natura dei fiordi e dei boschi norvegesi. Se da una parte la sua musica conserva una matrice folk nell’aspetto più intimista, dall’altra esprime tutta l’energia del rock.
Nel 2016 decide di avviare il progetto musicale “Heli & The Nordic Wind”. Le sonorità del gruppo tendono alla ricerca e alla sperimentazione sonora tra intrecci chitarristici e ritmi ipnotici in grado di creare le giuste atmosfere per ogni storia, per ogni intimo verso. Il sound è avvolto da un alone di mistero, tormentato, intenso che lascia comunque spazio ad improvvise aperture melodiche, come il Vento del Nord, che trasporta via le inquietudini e svela una tenue luce.
MARTA
Marta Iacoponi voce
Margherita Flore tastiere
Corrado Filiputti chitarra
Simone D’Andrea basso
Fabrizio Di Martino batteria
MARTA è il progetto musicale della cantautrice viterbese Marta Iacoponi. Le sue composizioni in lingua italiana sono racconti ispirati da esperienze vissute in prima persona o da spettatrice e che hanno come filo conduttore la vita quotidiana.
Gli arrangiamenti, curati insieme ai componenti della band, hanno sonorità che spaziano dal pop al rock con alcune influenze della musica indie ed elettronica.
Attraverso le sue canzoni, MARTA disegna sul palco un mondo talvolta crudo, riflessivo e realistico, talvolta spensierato, sereno che lascia spazio alla fantasia.
FLOWING CHORDS
diretti da Margherita FLORE
I Flowing Chords nascono dall’incontro tra diversi cantanti del Saint Louis College of Music e Margherita Flore, laureanda in Composizione presso lo stesso Istituto, in una sperimentazione energica della coralità a cappella, spaziando nel repertorio dal Pop al cantautorale, dal Rock al R&B contemporaneo. Ad un anno dalla nascita hanno cantato in diversi festival come il Caffeina Jazz Festival di Viterbo, in collaborazione con il Saint Louis College of Music alla Festa di Roma presso il Lungotevere San Gallo insieme ad artisti di fama internazionale, al Teatro Eliseo, al Teatro Don Bosco di Fabriano, alla Domus Ciancaleoni, al Forte dei Borgia a Nepi e continua ad esibirsi in alcuni dei più rinomati locali di Roma e non solo. Collabora inoltre con gruppi jazz e prog come i VEMM e i Dumbo Station in concerti e registrazioni.
Sabato 30 settembre ore 21
Geni XY, cantautori del XXI secolo
LEONARDO BELLEGIA
Leonardo, 20 anni, progetto solista prodotto a Los Angeles al fianco del produttore Robert Deller, tornato in Italia dopo l’Award in musica ottenuto presso la North Monterey County High School, suona su grandi palchi e festival come Umbria Jazz, Piper Club, Altlantico, continua il suo progetto al fianco di Valter Sacripanti (produttore artistico) e Giampaolo Rosselli con un album che è un viaggio all’interno del Soul, R&B, Pop.
MATTEO GRAVANTE feat. INTERNO 5
Matteo Gravante voce e chitarra
Edoardo Lupo piano e synth
Claudio Bruno basso
Simplicio Ciaccia batteria
Il cantautore Matteo Gravante scrive canzoni che parlano delle sue esperienze vissute, con l’intento di racchiudere all’interno di esse attimi vissuti, emozioni, persone. Come sonorità i brani esprimono atmosfere dolci ed intime, intermezzate a tratti da un lato più duro e distorto.
ACo
Adriano Meliffi piano, tastiere e voce
Alessandro Molinaro chitarra
Luca Lavorgna chitarra
Flaminia Lobianco, Lisa Fiorani voci
Marco Pasquariello piano e tastiere
Giuseppe Di Pasqua basso
Francesco Angiolini batteria
ACo è il progetto del cantautore Adriano Meliffi che nelle sue canzoni mescola vari stili musicali: world music, pop rock, art rock, folk, musica d’autore, ambient, soul. “ACo non sono solo io. In ACo c’è un Co fatto da tutte le persone che credono nel mio progetto e mi aiutano a realizzarlo. Vuol dire che nella vita non si è mai soli e siamo sempre condizionati e definiti dal nostro rapporto con l’Altro. Vuol dire che non esiste A senza Co. ACo è la fusione tra l’universo in me e l’universo fuori di me. L’abbraccio da cui nasce la mia musica”. L’EP in uscita a ottobre 2017 si chiamerà semplicemente “N”, l’iniziale della parola “noi”.
HAVISHAM
Letizia Angelelli voce
Gianmarco Angelelli chitarra
Marco Silvestri chitarra
Alberto Pulcinelli basso
Enrico Brunori batteria
Il progetto Havisham nasce nel 2015. Letizia Angelelli (voce), Gianmarco Angelelli (chitarra, cori), Marco Silvestri (chitarra, basso, tastiere, cori) si mettono subito a lavoro per creare il primo EP della band che uscirà nel 2016 con il titolo “Be Aware Of Invisibility” contenente 5 brani, totalmente autoprodotto. Il nome Havisham è ispirato al personaggio di Charles Dickens “Miss Havisham” protagonista del romanzo “Grandi Speranze”, che dopo aver perso l’uomo che amava nel giorno delle nozze rimase per tutta la vita con l’abito nuziale. La band arricchisce l’organico nelle esibizioni live con Alberto Pulcinelli (basso) e Enrico Brunori (batteria).
Domenica 1 ottobre ore 21
Italian Jazz on The Road
Italian Jazz on the Road è la straordinaria tournée prodotta dal Saint Louis di Roma: 30 giovanissimi talenti tutti da scoprire con 50 concerti in 10 Paesi europei. Vincitore per il secondo anno consecutivo del bando per la Promozione della Musica Jazz del Mibact, il Saint Louis con il progetto Italian Jazz on the road porta i veri talenti italiani, la nostra musica e la nostra cultura di tradizione e innovazione in Belgio, Francia, Norvegia, Polonia, Finlandia Inghilterra, Spagna, Paesi Bassi e tante altre mete.
Prima tappa del tour europeo per il giovane pianista e compositore Stefano Minder, che aprirà la serata degli Atrìo. feat. Max Ionata
STEFANO MINDER
presenta “Love Through My Eyes”
Stefano Minder voce
Antoni Zygmunt Kuzak sax
Andrea Saffirio piano
Alessio Renda basso elettrico
Yuri Alviggi batteria
Da sempre impegnato con il songwriting a cavallo tra il Jazz e il Soul, il cantante e pianista Stefano Minder presenta il suo primo cd “Love Through My Eyes”. Attraverso la sua continua ricerca in campo musicale, Stefano intraprende diverse vie per sperimentare nuovi metodi su come utilizzare la voce, per ricreare colori e mondi nuovi. Il suo motto è: “La voce è uno strumento a tutti gli effetti, capace di esprimere sentimenti profondi che forse nessun altro strumento può fare. È collegata direttamente con l’anima e ne diviene l’espressione udibile; converte l’invisibile in visibile, crea suoni e colori nuovi, trasforma un’emozione in musica. La voce è uno strumento tutto da scoprire, soggetto a una continua evoluzione ed espansione. Un’espansione che va oltre i nostri limiti immaginabili”.
ATRìO. featuring MAX IONATA
Gianluca Massetti, piano
Dario Giacovelli, basso el.
Moreno Maugliani, batteria
MAX IONATA, saxes
ATRìO.
Gli “Atrìo.” nascono da una profonda amicizia connessa alla musica nel rispetto di tutti gli stili.
La passione per il jazz è abbinata alla ricerca di melodie semplici e energia ritmica, con uno sguardo rivolto ai generi musicali contemporanei.
Nati a Roma nel 2013, i tre ragazzi hanno partecipato a diversi concorsi e festival nazionali e a Settembre 2015 hanno registrato il loro primo EP live all’ Auditorium Parco della Musica di Roma con ospiti Rosario Giuliani e Javier Girotto.
Il loro lavoro è incentrato sulla creazione di brani originali, mediante la quale intraprendono una ricerca di soluzioni ritmiche basate sul concetto di subordinazione e modulazione metrica. Parallelamente a questo processo, danno il loro personale tributo alla tradizione lavorando su brani provenienti dal mondo jazzistico e popular.
Per l’occasione ospite della serata Max Ionata.
MAX IONATA
Classe 1972, Max Ionata è considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazz contemporanea che in pochi anni ha conquistato l’approvazione di critica e pubblico riscuotendo sempre grandi successi in Italia e all’estero. Ha all’attivo la pubblicazione di oltre settanta dischi e collaborazioni con musicisti italiani ed internazionali, risultando uno degli artisti italiani più apprezzati all’estero, in particolare in Giappone dove gode di una notevole fama artistica.
Oltre a guidare diversi progetti a proprio nome, collabora stabilmente con alcuni dei migliori musicisti della scena internazionale.
Ha suonato nei più importanti jazz club e jazz festivals al mondo e ha collaborato con grandi musicisti tra i quali: Robin Eubanks, Reuben Rogers, Clarence Penn, Lenny White, Billy Hart, Alvin Queen, Joe Locke, Anne Ducros, Steve Grossman, Mike Stern, Bob Mintzer, Bob Franceschini, Hiram Bullock, Joel Frahm, Miles Griffith, Anthony Pinciotti, Jon Cowherd, John Benitez, Dino Piana, Roberto Gatto, Dado Moroni, Stefano Di Battista, Gegè Telesforo, Giovanni Tommaso, Flavio Boltro, Furio Di Castri, Fabrizio Bosso, Enrico Pierannunzi, Mario Biondi, Ornella Vanoni, Sergio Cammariere, Renzo Arbore e molti altri.
Si è esibito in Giappone, Cina, Olanda, Inghilterra, Francia, Polonia, Spagna, Portogallo, Serbia, Svizzera, Danimarca, Germania, Emirati Arabi, Kuwait, Perù, Stati Uniti d’America.
Tra i riconoscimenti internazionali:
Il premio “Massimo Urbani” per la sezione fiati nell’anno 2000
Il primo premio al Concorso Nazionale di Jazz “Baronissi” nell’anno 2000
Il premio del pubblico al concorso internazionale “Tramplin Jazz D’Avignon” in Francia nell’anno 2002.
Il premio “JAZZIT AWARD” 2012 come miglior sassofonista tenore italiano
Il premio “JAZZIT AWARD” 2013 come miglior sassofonista tenore italiano
L’importante rivista giapponese “Jazzlife”, oltre ad avergli dedicato un importante spazio all’interno del numero speciale “Jazz horn 2010” con un’intervista, lo ha segnalato come “uno di quei sassofonisti che hanno aperto una nuova frontiera nel jazz”.
Martedì 3 ottobre ore 21
Italian Jazz on the Road – Part II
La serata vede protagonisti alcuni dei gruppi in tour, formati da musicisti italiani con ospiti internazionali a sorpresa, selezionati tra i migliori talenti dei Conservatori europei, durante l’Italian Jazz on the Road, la straordinaria tournée prodotta dal Saint Louis di Roma: 30 giovanissimi talenti tutti da scoprire con 50 concerti in 10 Paesi europei.
ITALIAN 60’s IN BLUES
Pietro Venza chitarra
Andrea Rosatelli basso
Daniele Chiantese batteria
Il trio tramite un viaggio nella canzone italiana degli anni ‘60 mette a fuoco l’influenza Blues e Soul nella produzione di quegli anni. Gli artisti dell’epoca cercarono di fondere la nostra tradizione con le influenze che arrivavano da oltreoceano e che pian piano, oltre la musica, modificarono il costume dell’Italia del dopoguerra. La radio in primis e alcuni artisti naturalizzati italiani (Rocky Roberts, Wes, etc) contaminarono con il loro sound all’epoca innovativo molta della produzione pop di quegli anni. Le forme Blues, il sound Motown, le sezioni fiati, le ritmiche incalzanti presero il posto di orchestre classiche nell’intrattenimento: noi musicisti moderni senza questa contaminazione forse oggi non esisteremmo.
A CRUSH ON THE MELODY – AN ITALIAN SONGBOOK
Pierluca Buonfrate voce
Pierpaolo Principato piano
Stefano Rossi basso
Daniele Natalini batteria
Cosa differenzia un brano scritto da George Gershwin da una canzone di Luigi Tenco? All’apparenza molte cose: contesto storico, periodo, appartenenza ad un mondo musicale diverso. Ma ci sono due cose in comune: sono storie da raccontare e melodie da cantare. E dove c’è una storia, il “vestito”, ovvero lo stile musicale che viene scelto, può solo essere di supporto alla sua bellezza.
In questo progetto si incontrano tradizioni ereditate ed acquisite, la canzone italiana classica ed il jazz, la melodia e l’improvvisazione, con la convinzione che Cole Porter componendo pensava a Puccini, così come Bruno Martino pensava a Nat King Cole.
BLUE MATTER
Giulia Capogrossi voce
Daniele Marcante chitarra
Francesco Luzzio basso
Roberto Palladino batteria
La band propone un repertorio di brani tradizionali italiani rivisitati in chiave funk o jazz-blues insieme ad alcuni brani inediti. Brani della tradizione italiana di autori quali Paolo Conte, Pino Donaggio, Sergio Endrigo, Pino Daniele si rivestono di nuove sonorità, superando le barriere di tempo e spazio per approdare a un sound moderno e dinamico che batte al ritmo della contemporaneità.
SOCIAL CALL
Elisabetta Antonini voce
Guillermo Edoardo Garcia Vargas chitarra
Alessandro Gwis piano
Andrea Avena contrabbasso
Gianni Di Renzo batteria
Social Call raccoglie musicisti di estrazione jazzistica, per la prima volta insieme per esportare un progetto tutto italiano. Brani dai tratti cameristici e mediterranei si alternano a composizioni con accenti mainstream di jazz tanto tradizionale quanto contemporaneo, tutti prevalentemente originali e firmati dalla vocalist Elisabetta Antonini (Top Jazz 2014) che nei suoi lavori discografici, come “Un minuto dopo” con l’oboista degli Oregon Paul McCandless e regitsrato proprio con Alessandro Gwis al piano e “The Beat Goes On – Omaggio alla Beat Generation”, coniuga in modo creativo e raffinato la propria sensibilità compositiva europea, di ispirazione letteraria, con ritmi e atmosfere d’oltreoceano.
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