Italian Masterpieces di Tecnografica: un viaggio nel cuore degli Uffizi
Dagli Uffizi di Firenze al mondo dell’interior design. Tecnografica presenta la prima capsule collection di Italian Masterpieces, una speciale collezione di carta da parati e pannelli decorativi dedicata agli inestimabili capolavori di Botticelli, Leonardo Da Vinci, Caravaggio e Tiziano, protagonisti del Rinascimento Italiano.
Tecnografica incontra l’Arte e dà vita ad Italian Masterpieces, una collezione unica nel suo genere nel mondo dei rivestimenti decorativi che rende omaggio alle opere di alcuni tra i più celebri artisti italiani che hanno segnato la storia del nostro Paese.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’azienda emiliana Tecnografica e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il quale ha concesso l’utilizzo di immagini in altissima definizione dei capolavori; le immagini sono state prodotte da FattoreArte, un marchio della società Dithec S.r.l., che applica le tecnologie di ultima generazione dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Con la sua prima capsule collection di Italian Masterpieces dedicata agli inestimabili capolavori custoditi nelle Gallerie degli Uffizi, Tecnografica ha scelto di celebrare il fascino di cinque dipinti del Rinascimento Italiano: l’Allegoria della Primavera di Botticelli, la Nascita di Venere di Botticelli, l’Annunciazione di Leonardo Da Vinci, il Bacco di Caravaggio e la Venere di Urbino di Tiziano.
Il Bacco è un dipinto a olio su tela, databile tra il 1596 e il 1597, appartenente al periodo giovanile di Caravaggio. A differenza di Botticelli, Michelangelo o Raffello, i quali nelle loro immagini di divinità creano un tipo di bellezza ideale che rinvia ad una perfezione divina, il Bacco di Caravaggio mostra una presenza umana, più quotidiana. Assomiglia ad un ragazzo del popolo, con un’aria tra l’ambiguo e lo spavaldo. Il paesaggio è assente: l’interesse dell’artista è infatti quello di far risaltare l’umanità dei personaggi. Anticonvenzionale, ribelle, introspettivo, Caravaggio riporta l’uomo al centro dell’attenzione, con le sue imperfezioni e i limiti della sua stessa natura mortale.
La Venere di Urbino fu acquistata nel 1538 da Guidobaldo della Rovere, duca di Camerino, presso la bottega veneziana di Tiziano Vecellio. È considerata l’opera di punta dell’artista e uno dei dipinti più conosciuti e riprodotti nel corso dei secoli successivi in ambito di nudo femminile. In questo quadro la sensuale dea dell’amore, completamente nuda, è distesa su un letto coperto da un lenzuolo bianco e con uno sguardo intrigante fissa chi osserva come a volere comunicare qualcosa. Con la mano sinistra si copre il pube mentre con la destra tiene alcune rose rosse, fiore sacro alla dea così come il mirto, che si intravede in un vaso sul davanzale. Grazie ad un uso consapevole del colore e dei suoi contrasti e al sottile gioco di significati e allusioni, Tiziano giunge alla perfetta rappresentazione della donna rinascimentale che, come Venere, diventa simbolo di amore, bellezza e fertilità.
Tecnografica si fa dunque promotore culturale del patrimonio artistico italiano, con l’obiettivo principale di valorizzare la bellezza e la forza espressiva delle opere e far entrare l’arte italiana nelle case di tutto il mondo.
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