Italian Groove Collective. Trionfa lo Smooth Jazz a Villa Celimontana
Qualche volta li chiamano “turnisti”. Si aggirano nelle sale di registrazione, negli studi televisivi o si posizionano nelle retrovie dei palcoscenici per suonare la musica dei cantanti.
Ma, per conquistare la scena da protagonisti, hanno deciso di chiamarsi: “Italian Groove Collective”.
In sei, salgono sul palco allestito a Villa Celimontana il 29 luglio 2022 e spingono la musica al massimo.
Un trio di sassofonisti – Gianni Vancini, Costantino “Kosta” Ladisa, Donato Sensini – con Jacopo Carlini alle tastiere, Andy Bartolucci alla batteria e Matteo Carlini al basso, suonano Smooth Jazz e presentano in anteprima un singolo – “Jump Through Hoops”, in uscita il 19 agosto – e i brani di un album che arriverà il prossimo ottobre.
L’Italian Groove Collective è un progetto collettivo ideato da cinquantacinque musicisti riuniti sotto il comune denominatore del Groove per dare voce a un genere, uno stile musicale.
Il concerto al Celimontana Village si apre con brani di Ronnie Laws e Markus Miller e poi ogni sassofonista suona i propri pezzi. Il primo è Costantino Ladisa che, insieme al Da Nu Jazz Quartet (formato da lui, Andy Bartolucci, Antonio Iammarino e Francesco Puglisi) ha composto “Love Soldier”, già pubblicato nella compilation “The Italian Smooth Jazz All Stars”.
Sensini suona due sue composizioni, dedicando “Aurora” a sua figlia e facendo ballare tutti con “We can Dance”.
Il riff di “Top Down”, scritta da Gianni Vancini, è familiare e fa battere a tempo il piede degli ascoltatori.
Il brano è di due anni fa e ha raggiunto i primi posti della classifica di contemporary jazz di Billboard. Anche questo pezzo è contenuto in “The Italian Smooth Jazz All Stars” ed è bella da ascoltare tra assoli di sax e tastiere.
Subito dopo Gianni Vancini e Donato Sensini si mettono a duettare e coinvolgono il pubblico spingendolo ad accompagnarli con le mani e a cantare ripetendo le stesse note del sax.
Andy Bartolucci e Matteo Carlini sostengono bene la parte ritmica regalando assoli e dialogando con gli altri strumenti sul palco.
Costantino Ladisa li annuncia e la formazione al completo suona “Smart Working”, brano nato durante il lockdown, e “Jump Throug the Hoops”.
La voglia di stupire e di divertire è nell’aria e i musicisti vanno avanti in un crescendo di entusiasmo e passione. Due colleghi, spettatori del concerto, li raggiungono sul palco: Valentina Ducros, cantante e corista della Rai, e il pianista e compositore Danilo Riccardi, autore di Renato Zero e delle colonne sonore di trasmissioni televisive come “Onda blu” e “Uno Mattina”, regalano uno splendido finale con la classica “Take Five”.
Questo concerto è un’occasione speciale perché solitamente i sei saliti sul palco del Festival del Jazz al Celimontana Village di Roma suonano altra musica: Donato Sensini ha suonato con Dalla, De Gregori, Mannoia, Gazzè, per citarne alcuni. Gianni Vancini ha suonato e composto per Sara Jane Morris ed è lo storico sassofonista e Tozzi. Andy Bartolucci ha collaborato, tra gli altri, con: Alex Britti, Mimmo Locasciulli, Grazia Di Michele, Loredana Bertè. Jacopo Carlini suona negli show di Rai Uno e dal vivo con Roberto Vecchioni, Gerardina Trovato, Fiordaliso, Iva Zanicchi, Deborah Iurato e altri. Matteo Carlini è con Alex Britti, Luca Trolli, Iva Zanicchi e l’orchestra di Demo Morselli. Costantino “Kosta” Ladisa, oltre a essere il front band degli Adika Pongo e del Da Nu Jazz Quartet, lavora per un’etichetta discografica newyorkese o accanto a Mike Francis, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi e col produttore Alessandro Colombini. Attualmente è il Presidente della Nazionale Jazzisti.
Sei strumentisti e due ospiti, insomma, riescono a conquistare il pubblico di uno dei festival del jazz più importanti d’Europa proponendo musica di qualità e dal grande impatto, frutto del loro talento e di un’esperienza pluridecennale ed è subito un trionfo per lo Smooth Jazz suonato in Italia.
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