Italia: il futuro venduto a 500 euro
È il 23 febbraio del 2013, finalmente è terminata la campagna elettorale più estenuante che io ricordi nei miei quasi 60 anni. Nonostante i problemi evidenti della nostra politica, sotto denuncia da oltre un decennio per sperperi, privilegi, scandali e bunga-bunga, i partiti hanno presentato un rinnovo con il gioco delle tre carte.
Salvo qualche impresentabile vi è stato uno spostamento di giro e collocazione in liste e listino. Guardiamo in casa, nella nostra Regione: gli “esodati politici” della Regione, tutti coinvolti nella scandalosa e goliardica amministrazione con Polverini Presidente (scavando li troviamo anche in precedenza), ce li siamo ritrovati ripuliti e proposti alla Camera ed al Senato, questo in tutti gli schieramenti.
In questa campagna elettorale mediatica e televisiva (ad esclusione di Grillo nelle piazze) è stata per tutti l’occasione di denigrare l’avversario (considerato più un nemico) effettuando un ipotetico “tiro al piccione”, dove le poche proposte pervenute sono tardive (tutti escono da 20 anni di Governo), o semplicemente allucinate. Proposte serie niente, il lavoro di domani, i problemi dei cittadini, semplici affermazioni di routine. “La casta” tiene ancora le redini salde.
Un fatto passato solo tra le righe, che personalmente ritengo incredibile, è Berlusconi che “attacca nazioni sovrane” in ordine ad appalti internazionali, dichiarando che in quegli Stati “funziona così, sulla corruzione” e quindi noi ci adeguiamo per non perdere commesse internazionali. Assurdo! Cosa dire dell’acquisto dei voti con 9 milioni di lettere inviate ai cittadini? Non vi sono parole, il nostro futuro vale circa 500 euro/anno, ancora una volta si elemosina sull’indigenza dei cittadini dal miliardario giullare di turno. In questo giorno è terminato il vergognoso sperpero dei soldi pubblici, con la scandalosa affissione dei manifesti, di cene e convention. È probabile che qualche cittadino creda che tutto questo sia pagato dai candidati, nulla di più falso, sono i nostri soldi della tassazione che finiscono per i rimborsi elettorali, un furto legalizzato.
26 febbraio 2013. Il Porcellum ha partorito l’ingovernabilità, contestato da tutti i partiti che, nei due anni trascorsi, non sono stati all’altezza di proporre una nuova legge elettorale equa. Non dimentichiamo che il Porcellum è un regalo della Lega, ripudiato il giorno dopo averlo approvato. Per la prima volta nella nostra nazione vi è un vincitore delle elezioni: il Movimento Cinque Stelle. Agli effetti risulta essere la prima forza movimento-partito con un risultato che va oltre il 25%. La protesta dei cittadini ha trovato nel movimento una risposta per un cambiamento radicale, quello delle scelte e del rinnovamento. Operazione che nel PD è stata attivata solo in parte, dove le proposte di cambiamento sono risultate ambigue e fumose. Il risorgimento del PDL non è una novità. Lo showman per antonomasia ha messo in campo le migliori illusioni degli italiani, riduzione delle tasse e lo specchietto per le allodole dell’IMU. Operazione riuscita, la nostra crisi, la povertà economica è stata comperata per 500 euro.
La politica burocratica delle convention e delle cene è rimasta al palo. La piazza è tornata alla ribalta, con il contatto con i cittadini, con le proposte di cui si aspetta l’attuazione attraverso il nuovo, non con i burocrati di partito. La chiusura della campagna elettorale è stata evidente. Il PD con Bersani chiuso nel teatro con gli iscritti del partito. Altrettanto per il PDL a Napoli, con Alfano e la classica telefonata di Berlusconi. Qualcuno si è accorto che 800 mila persone erano a piazza S. Giovanni e 150 mila sul web? Non credo, i partiti sono pieni di sé.
La peggior legge elettorale europea ha partorito il Senato cieco. È in arrivo il “semestre bianco”, all’interno del quale si dovrà eleggere il Presidente della Repubblica, e le camere, volenti o nolenti, sono costrette a convivere e trovare accordi. Il rischio di uno stallo istituzionale non è lontano. Il mese di marzo sarà il laboratorio per avviare una nuova repubblica, nel fare e attuare le riforme di cui si parla da oltre venti anni. L’augurio è che sia giunto il momento di cambiare la musica, non solo il direttore dell’orchestra.
Una breve riflessione viene dal voto all’estero, poco incisivo numericamente parlando, ma indicativo da parte degli italiani che vivono all’estero. Poco interessati al fenomeno Cinque Stelle, hanno indicato una vera bocciatura, un distacco, con il PDL, ovvero con Berlusconi, relegato al terzo posto. I nostri concittadini all’estero in questi anni sono stati beffati e derisi con termini quali: bunga-bunga; foto con corna; ricevimenti a cucù; bello e abbronzato. Questa visione dell’Italia che a noi sfugge, c’è chi la vive tutti i giorni e rischia ancora di viverla.
Nella nostra regione le previsioni sono state rispettate. Il totale rinnovamento, almeno nei nomi, voluto da Zingaretti, escludendo gli eletti delle precedenti amministrazioni, ha dato i suoi risultati. La coalizione di centro sinistra si appresta a risolvere i problemi della Regione Lazio. Noi siamo in attesa.
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