ISTRUZIONE DI QUALITA’ E PARITA’ DI GENERE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Il primo Rapporto tematico di genere “Laureate e laureati: scelte, esperienze e realizzazioni professionali”, realizzato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, è stato presentato venerdì 28 gennaio 2022 all’Università di Bologna, ed è scaricabile dal sito di AlmaLaurea. Il Rapporto intende mettere all’attenzione dei policy maker una documentazione statistica dettagliata, aggiornata e articolata su cui basare le politiche di valutazione e di sostegno della formazione e dell’occupazione delle laureate e dei laureati in Italia. L’intera cerimonia di presentazione del Rapporto può essere seguita sul canale YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=u1iSqYHie-c&t=2882s E’ circa un’ora, molto interessante.
“Il Rapporto conferma il primato delle laureate nella formazione e al contempo la loro mortificazione nella condizione occupazionale – ha affermato Ivano Dionigi, Presidente di AlmaLaurea – Questa contraddizione, che testimonia una cultura arretrata della società, priva le donne di un loro diritto e il Paese di quel che di più specifico esse possono apportare. Politica, impresa e università hanno il dovere di invertire questa rotta e colmare questo divario“.
E proprio sul ruolo della politica è intervenuta Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca: “Questo Rapporto di AlmaLaurea è estremamente utile, perché ci consente sia di scattare fotografie specifiche su scelte, esperienze, realizzazioni professionali di laureate e laureati sia di analizzare l’andamento di alcune importanti dinamiche nel corso degli anni, valutando l’efficacia di alcune politiche adottate nel tempo per poter decidere quali misure a sostegno della formazione e dell’occupazione prendere nel prossimo futuro. Ciò che, ancora una volta, emerge è la minore valorizzazione delle donne sul mercato del lavoro, dato su cui solo interventi di sistema che, come governo, abbiamo messo in cantiere, potranno realmente incidere”.
Il Rapporto conferma che le scelte formative delle donne si indirizzano meno frequentemente verso i corsi di laurea in ambito STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), nonostante la loro maggiore provenienza dai percorsi liceali e i migliori risultati scolastici ottenuti, aspetti questi ultimi che più frequentemente si associano alla scelta di intraprendere questi percorsi. Sono ancora infatti soltanto 2 su 10 le ragazze che scelgono di iscriversi dopo la scuola secondaria a corsi di laurea nelle discipline STEM, contro oltre 6 su 10 per i ragazzi. Sembra comunque che, per alcuni aspetti della carriera lavorativa, i percorsi STEM attenuino le disuguaglianze tra laureate e laureati.
“Il fatto che i divari tra laureate e laureati in materie STEM siano più contenuti – ha osservato il Ministro dell’Università e della Ricerca – è sicuramente un segno positivo e la prova che le misure che stiamo adottando, dall’orientamento verso le materie scientifiche al supporto con quote premiali per le borse di studio in favore delle ragazze che scelgono questi percorsi di studio, ci stanno indirizzando sulla strada giusta”.
Il Rapporto tiene in considerazione i molteplici elementi che condizionano le scelte e gli esiti occupazionali di donne e uomini tra cui, a titolo esemplificativo, il percorso disciplinare intrapreso, il contesto familiare in cui si è cresciuti, le esperienze maturate durante il percorso formativo.
Prenderà il via nei prossimi giorni “ Futura-Next Generation”, la nuova serie di webinar dedicati agli e alle insegnanti di tutti i gradi scolastici per approfondire i temi dell’educazione civica e preparare le giovani generazioni ad affrontare i prossimi futuri. Promossi da DeAgostini Scuola in collaborazione con l’ASviS, gli incontri virtuali – con quattro appuntamenti gratuiti già previsti tra febbraio e maggio – saranno tenuti da esperti che, oltre a illustrare le varie tematiche connesse ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, offriranno ai docenti spunti e attività da portare avanti in classe.
Il primo appuntamento “2050 sostenibile: scenari alternativi“, in programma per il 9 febbraio 2022, partendo dall’analisi dell’attuale modello di sviluppo che si è dimostrato insostenibile, parlerà dei futuri possibili ovvero delle prospettive ipotizzate dagli studiosi per metà secolo.
Il secondo incontro fissato per il 16 Marzo dal titolo “2050 sostenibile: educazione, innovazione didattica“, vedrà al centro il tema del contrasto alla povertà educativa e all’abbandono scolastico, oltre all’importanza di utilizzare l’innovazione didattica per non lasciare nessuno indietro e soprattutto alla questione di come rendere l’educazione accessibile a tutti e tutte a prescindere dai divari territoriali di natura geografica ed economica.
Il terzo incontro fissato per il 7 aprile dal titolo “2050 sostenibile: dati e informazione“, si snoderà su tre direttrici principali: sul ruolo dei dati nel mondo di oggi; sulla loro interpretazione e sull’interpretazione del futuro; sulle strategie e sulla visione sistemica e di lungo periodo necessarie per realizzare futuri sostenibili.
Il quarto e ultimo appuntamento “2050 sostenibile: generazioni a confronto“, si terrà il 10 maggio 2022, e sarà dedicato al principio cardine su cui si basa l’intero concetto di sviluppo sostenibile, ovvero la giustizia intergenerazionale intesa come la possibilità delle generazioni attuali di soddisfare i propri bisogni senza pregiudicare le future generazioni dal fare altrettanto.
Tante sono le opportunità per saperne di più sugli sforzi europei per la parità di genere nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Bisogna semplicemente alzare lo sguardo verso un orizzonte più ampio, almeno a livello europeo. Tra le tante iniziative supportate dalla Commissione Europea citiamo soltanto EQUALS-EU avente l’obiettivo di promuovere una cultura atta a favorire il perseguimento dell’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030.
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