Istituto Luce: storie in un archivio digitale
L’archivio dell’Istituto Luce, che da pochi anni ha ottenuto il riconoscimento di Archivio di “notevole interesse storico” da parte della Soprintendenza Archivistica, rinnova la sua versione telematica e diventa accessibile al pubblico in forma gratuita, mediante una veloce registrazione. Nato come un semplice database nel 2001, oggi è un portale con motore integrato, che permette di effettuare ricerche combinate di contributi multimediali.
Nel sito sono presenti 12.000 cinegiornali, 4700 documentari e un milione di metri di pellicola di immagini inedite scartate in fase di montaggio. Le diverse edizioni dei cinegiornali coprono un arco di storia e di costume che va dal 1928 al 1990. È inoltre possibile seguire percorsi tematici nelle aree del sito, suddivise in ‘regioni d’Italia’, ‘la casa del cinema’, ‘Camera dei Deputati’, oltre alle sezioni dedicate all’archivio fotografico e cinematografico. Il repertorio comprende anche una lunga intervista a Edda Ciano Mussolini, numerosi filmati sulla prima guerra mondiale, documentari sulla rivoluzione d’ottobre e sui primi anni della storia dell’Urss. Grazie ad alcune convenzioni recenti, è possibile accedere direttamente ad alcune testate dei cinegiornali della Cineteca Nazionale e della Scuola Nazionale di Cinema, a un fondo di audiovisivi dell’Archivio Centrale dello stato e a materiale documentaristico dello Stato Maggiore dell’Esercito. L’ultimo progetto digitale dell’ente museale governativo risale al 2006, quando viene avviato un progetto col Politecnico di Torino che ha dotato l’Istituto di un museo virtuale di circa 4 mila ore complessive di cinegiornali. L’Istituto Luce fu la prima istituzione pubblica dedicata alla diffusione della cultura cinematografica a scopo didattico e informativo nel mondo (l’acronimo L.U.C.E. sta per ‘L’Unione Cinematografica Educativa’). Nato da un’impresa cinematografica privata, realizzata dal giornalista Luciano De Feo, fu presto trasformato in uno strumento di propaganda fascista. Nel 1927 fu istituito l’obbligo di proiettare i cinegiornali prima di ogni film in tutti i cinema italiani. Nel 1935, l’istituto creò l’ENIC (Ente Nazionale Industrie Cinematografiche), una propria casa di produzione che ha realizzato molti film-documentario. Caduto il regime, l’istituto fu chiuso e riaperto più volte. Nel 1961, la legge n. 1330 l’ha trasformato in una S.p.A. che attualmente ha scopi di conservazione, valorizzazione e restauro del patrimonio fotografico e cinematografico.
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