Israele/TPO: Save the Children, fino a ieri 78 bambini uccisi a Gaza
Israele/TPO: Save the Children, fino a ieri 78 bambini uccisi a Gaza, non noto il numero delle piccole vittime in Israele. Ancora una volta i bambini e ragazzi pagano il prezzo più alto dell’escalation di violenza in Israele e nei Territori palestinesi occupati.
L’Organizzazione chiede un cessate il fuoco immediato per evitare un’ulteriore escalation che metta a rischio i bambini. Tutte le parti devono fare del loro meglio per proteggere i bambini e rispettare il diritto umanitario internazionale
I bambini stanno affrontando rischi inimmaginabili per la loro sicurezza, con conseguenze terribili a lungo termine per la loro salute mentale, tra cui depressione, incubi, enuresi e autolesionismo: questo l’allarme di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.
Con l’intensificarsi dell’escalation in Israele e a Gaza, il numero di bambini coinvolti nella violenza è in aumento. Fino a ieri, erano stati uccisi almeno 700 israeliani e 413 palestinesi, tra cui almeno 78 bambini a Gaza. Il numero di bambini uccisi in Israele non è ancora stato confermato. Mentre la violenza continua, le fonti ufficiali faticano a tenere il passo con le vittime, che si prevede continueranno ad aumentare con il proseguire delle operazioni militari.
A Gaza, gli attacchi aerei hanno raso al suolo le abitazioni dei bambini e delle loro famiglie, mentre almeno tre scuole e un ospedale sono stati danneggiati. Anche un centro medico in Israele sarebbe stato colpito dal lancio di razzi. Tutte le scuole in Israele e a Gaza sono chiuse, interrompendo ancora una volta l’accesso dei bambini all’istruzione, da anni vittima delle ripetute escalation, in particolare a Gaza.
Le notizie di bambini palestinesi uccisi e feriti negli attacchi aerei e di bambini israeliani rapiti e tenuti in ostaggio, rafforzano i timori di un tributo psicologico senza precedenti.
Save the Children condanna la violenza, affermando che la portata degli attacchi in Israele e a Gaza sta causando danni che dureranno a lungo dopo la crisi.
Jason Lee, direttore di Save the Children per i Territori Palestinesi Occupati, ha dichiarato che il senso di sicurezza dei bambini è stato “strappato via”.
“Anche i nostri operatori e le loro famiglie sono terrorizzati, si sentono come bersagli fissi. I minori di tutta la regione vivono in costante stato di paura”, ha dichiarato. “Questa violenza deve finire, altrimenti i bambini continueranno a pagarne il prezzo”.
L’Organizzazione chiede un cessate il fuoco immediato per evitare un’ulteriore escalation che metta a rischio i bambini. Tutte le parti devono fare del loro meglio per proteggere i bambini e rispettare il diritto umanitario internazionale.
L’Organizzazione – una delle maggiori che operano nei TPO di Gaza e Cisgiordania – sta rispondendo alle esigenze umanitarie immediate e di sviluppo a lungo termine di bambini e famiglie. Attualmente Save the Children attua programmi nei settori dell’istruzione, della protezione dell’infanzia, e supporta la popolazione con mezzi di sussistenza, opportunità economiche, servizi idrici e igienico-sanitari, servizi per la salute e la nutrizione a donne e bambini e a supporto per la tutela della salute mentale.
Per sostenere l’intervento di Save the Children in emergenza: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze#form-start
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