CARLA GRAVINA – Biografia
Esordisce al cinema quindicenne in Guendalina di Alberto Lattuada (1957) e, da allora, inizia una lunga carriera che la porterà a diventare una delle maggiori interpreti del cinema e del teatro italiano. Ancora poco più che adolescente, nel 1958, figura fra gli interpreti di Padri e figli sceneggiato televisivo diretto da Guglielmo Morandi e nel film culto I soliti ignoti di Mario Monicelli. Nel 1959 è valletta nel programma televisivo Il Musichiere, condotto da Mario Riva, facendo coppia con Patrizia Della Rovere.
A partire dagli anni Sessanta inizia a lavorare in teatro, debuttando nel ruolo di Giulietta a Verona nell’ambito del Festival Shakespeariano, insieme a Gian Maria Volonté, che diviene suo compagno di vita per diversi anni e padre della figlia Giovanna, con il quale condivide anche un forte impegno politico. Dopo anni di impegno teatrale, nel 1967 torna al cinema con ruoli più maturi, interpretando I sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e, l’anno successivo, Banditi a Milano di Carlo Lizzani accanto a Volonté. Di tutt’altro genere il ruolo dell’indemoniata Ippolita Oderisi nel film L’anticristo (1974), di Alberto De Martino.
Nel 1971 è protagonista, con Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda, del film di Philippe Labro Senza movente, thriller a sfondo psicologico ambientato a Nizza. Oltre al teatro e al cinema, partecipa anche a diversi sceneggiati televisivi, tra i quali il famosissimo Il segno del comando del 1971. Nel 1980-81 è coprotagonista, con Gian Maria Volonté, della commedia di Arthur Schnitzler, Girotondo, per la regia dello stesso Volonté.
Convinta ormai che sia il cinema che la televisione non hanno più bisogno di attrici della sua età e del suo calibro, a partire dagli anni Ottanta li abbandona progressivamente, per dedicarsi principalmente al teatro, dove è diretta dai massimi registi italiani, tra cui Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Giancarlo Cobelli. Tra le interpretazioni più significative spicca quella di Mirandolina ne La locandiera di Carlo Goldoni. Conclude la carriera cinematografica nel 1993, con il film Il lungo silenzio, di Margarethe von Trotta e nel novembre 1998 fa parte, assieme ai registi Giuliano Montaldo, Mario Brenta, Ennio Marzocchini, e all’attore Massimo Ghini, della giuria della XIII edizione di France Cinema a Firenze.
Abbandonato anche il teatro, si allontana dalle scene, ritirandosi a vita privata, negli anni Novanta del secolo scorso. Il silenzio è stato interrotto solo da due interviste, nel dicembre 2012 e, recentemente, per un settimanale femminile per il quale ha dichiarato: «Ho deciso di uscire di scena nel 1994: lavoravo da quando ero adolescente, desideravo fare finalmente il giro del mondo. Sono scomparsa perché volevo vivere». Carla Gravina ha svolto anche attività in ambito politico: candidata per il PCI nel collegio di Milano-Pavia alle elezioni politiche del 4 giugno 1979, subentra in qualità di prima dei non eletti al defunto Luigi Longo, sedendo tra i banchi della Camera dei deputati dal 23 ottobre 1980 all’11 luglio 1983. |
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