Ipotesi secondo anello GRA
che costituiscono il più importante polmone di Roma, ma che di fatto comporterà un aumento del traffico veicolare intorno e verso la città favorendolo con nuove infrastrutture stradali. – dichiara l’assessore all’ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti – Del resto basta considerare quanto sta accadendo per il GRA, dove la realizzazione della terza corsia non ha affatto risolto i problemi di traffico che, inesorabilmente, andranno peggiorando col tempo. E restiamo stupefatti dalle dichiarazioni del Sindaco Alemanno, che proprio in questi giorni dovrebbe invece pensare a misure di emergenza sanitaria immediata per far fronte ai continui sforamenti dei livelli di inquinamento consentiti”.
“Il percorso delineato dai progettisti attraversa almeno quattro importantissime aree protette: la Riserva del Litorale Romano e i Parchi regionali di Decima Malafede, Appia Antica e Castelli Romani. Ma attraversa anche assurdamente il pieno centro abitato di Acilia e Casal Bernocchi, di Ciampino e dei popolosi quartieri del Casilino. Un colpo mortale alla cintura verde che circonda parte della città e che consente un minimo di ricambio di ossigeno, ed enormi benefici nella riduzione dell’inquinamento e della temperatura. Evidente, inoltre, che l’eventuale realizzazione di un secondo anello costituirebbe il preludio ad una totale urbanizzazione delle aree intercluse tra i due anelli e soprattutto la pietra tombale dell’Agro Romano. – conclude Zaratti – Sotto il profilo urbanistico l’opera è tanto devastante quanto inutile, poiché il vero problema non è il percorso anulare intorno alla città ma è il sistema complesso di penetrazione ad essa, attraverso tracciati che oggi non possono e non debbono essere pensati per il traffico su gomma bensì risolti con la mobilità su ferro, ed è proprio questa la sfida che lanciamo ai proponenti, quella di elaborare soluzioni di ingresso ed uscita dalla città utilizzando il ferro, come avviene in tutte le capitali europee degne di questo nome”.
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