Io e Dewey
Quello che mi accingo a proporre è un libro scritto da Vicki Myron, dalla trama forse non troppo avvincente,ma sicuramente di grande significato e sentimento. Si tratta di una storia vera il cui protagonista è Dewey, un bel gattone rosso, con occhi gialli come l’ambra, che in un giorno di rigido inverno, a Spencer, un paesino nell’Iowa, Stati Uniti, viene abbandonato nella cassetta per la restituzione dei libri della biblioteca locale.
La direttrice Vicki, giunta di primo mattino per aprire la sua biblioteca, trova questo adorabile gattino, praticamente quasi congelato per il tanto freddo, e decide di tenerlo con sé nella sua biblioteca. Questa decisione cambia radicalmente la sua vita. Dewey è un gatto molto affettuoso e giocherellone, a volte anche dispettoso, ma di una vivacità che piano piano conquista proprio tutti. Ama saltare sugli scaffali, ciondolarsi sui libri o sui computer… ma soprattutto Dewey ha una grande capacità, quella di capire chi ha più bisogno d’affetto.
Non tutti sono entusiasti della presenza di Dewey nella biblioteca, molti sono scorbutici e lo trattano quasi con diffidenza, ma presto Dewey, col suo modo di fare, riesce a conquistare tutti, ovviamente in particolare i bambini. Dewey e la sua storia si diffonde in tutto il mondo, tant’è vero che ancora oggi, Vicki, attualmente in pensione, viene chiamata “la mamma di Dewey”. L’amore che si dilaga intorno a questo gattino è così grande che tutti soffriranno per la sua perdita all’età di 18 anni.
È sicuramente un libro consigliabile per gli amanti degli animali ed evidentemente per chi magari ha un gatto per amico, ma in realtà è un libro forse più per chi non ama i gatti. Personalmente ho sempre constato una certa ritrosia nei confronti di questi animaletti. La passione per i cani è molto diffusa, un po’ perché “il cane è il migliore amico dell’uomo”, un po’ perché si ha l’errata convinzione che il gatto sia un animale individualista, asociale, che dorme tutto il giorno ed incapace di trasmettere affetto. Niente di più errato. I gatti sanno dare amore eccome. Ce lo dimostra questo racconto e come questo tanti altri. Soprattutto ce lo dimostra il fatto che non siamo noi a scegliere loro, bensì loro a scegliere noi. Una frase del poeta e scrittore francese Thèophile Gautier mi ha sempre molto colpito: “Non è facile conquistare l’amicizia di un gatto. Vi concederà la sua amicizia se mostrerete di meritarne l’onore, ma non sarà mai il vostro schiavo”.
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