Io ci sto!
Giugno 2014 a Napoli, al Vomero chiude una libreria. Come in altri quartieri, come in tante altre città, si chiude forse l’unico luogo di cultura e d’incontro ancora a disposizione.
A New York, all’inizio di quest’anno, Rizzoli chiude la sua storica libreria a Manhattan. A primavera del 2015 in un edificio storico di Broadway, Rizzoli riaprirà uno spazio di 465 metri quadrati sul livello stradale.
A Napoli, per combattere la desertificazione culturale, un giornalista, ex editore, lancia su Facebook l’idea dell’azionariato popolare per dar vita a una libreria. E’ partito così il progetto “Io ci sto”. Ognuno versa la quota che vuole ma in sede assembleare una testa varrà un voto. Con le prime 200 adesioni si sono affittati i locali, per caso sempre al Vomero; all’inaugurazione c’era un solo libro, “Cent’anni di solitudine” di Marquez e opere offerte da artisti che sono state messe all’asta. A settembre è partita la campagna di crowdfunding per poter costituire una Società per Azioni Popolare e con la speranza che entro fine anno si possano allestire gli scaffali e partire con l’attività.
«Stiʼ ragazzi moriranno di cellulari e tablet. Non lo sapranno mai cosʼera segnare un libro con una macchia di Nutella. E sʼinnamoreranno di sconosciuti nascosti nel buio di Fb. È tosto stare a guardare impotenti questo niente. È tosto vivere senza libri. Ce la vogliamo aprire noi una libreria meravigliosa? Se avete soldi (qualsiasi cifra) e ci volete pensare, fatemelo sapere. Io ci sto.» E voi?
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento