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Invitiamo subito a Ciampino il senatore Renzo Piano e il suo G124

Dicembre 09
12:29 2014

I cittadini sono confusi
Il risultato di questo approccio, ha come conseguenza diretta, che i cittadini come spesso avviene a Ciampino sono sempre più “confusi”. Stentano a capire i veri interessi in gioco, non colgono i collegamenti, non vedono più la capacità pubblica di fare da “coordinatore intelligente”, e ovviamente non partecipano al dibattito che si svolge attorno ai propri interessi legittimi.
I problemi sul tappeto, che toccano direttamente o indirettamente la città aeroportuale, del resto sono tanti, e quindi la situazione è molto complessa. Proviamo solo a fare la classica elencazione ovviamente non esaustiva: Il Print Xa2 Ciampino, La Barbuta con il progetto Leroy Merlin, Il Piano integrato Zona G4 di Via Reverberi/Viale Kennedy, L’Ex Spada, Il presunto project finance per il Poliambulatorio e il vecchio scheletro di Via Calò, l’IGDO, il progetto del parco archeologico del sito Muro dei Francesi con la questione collegata della realizzazione della zona 167, il sottopasso di Casabianca.
La situazione è preoccupante
Ovviamente, la situazione complessiva della città, è preoccupante, se si considera che il territorio di Ciampino ha una densità abitativa tra le più alte d’Italia, ed è attraversato da importanti linee ferroviarie e viarie che ne disegnano implacabilmente la struttura urbanistica che viene “violentata” tutti i giorni da una viabilità oramai al collasso.
La città,confina, inoltre, con l’ aereoporto internazionale “G.B Pastine” che è una struttura strategica per tutta la Regione Lazio e per l’Italia intera. Con l’aereoporto e con quanto ci gravita intorno a livello di business, e conseguentemente con i suoi manager e riferimenti politici ed istituzionali, nessuno riesce a stabilire rapporti corretti basati su: legalità e verifica scientifica puntuale e certificata delle potenzialità economiche in rapporto alle ricadute sulla salute dei cittadini.
Anche su queste questioni che sono direttamente collegate alle precedenti, come del resto già detto, ci si muove in modo scomposto e senza logiche democraticamente condivise. In modo particolare, su questi temi, che sono legati allo sviluppo socio-economico della città: la politica è assente e i comitati di cittadini protestano senza incidere. Il risultato, è che le ricadute economiche sono basse per il territorio, mentre nessuno riesce a dare certezze sulle questioni che interessano direttamente la vita e la salute delle persone.
Ciampino come caso nazionale
Ciampino è mio avviso, quindi, un vero e proprio caso nazionale. Tesi condivisa anche dal giornalista Gian Antonio Stella del “Corriere della Sera”, che in data 30.10.2014, per esempio, a proposito di Ciampino e della sua area archeologica del sito di Muro dei Francesi ha scritto:« Se il Tar dovesse oggi dar ragione ai palazzinari, su quell’area archeologica sorgeranno altre dieci palazzine che andranno a impastarsi nell’orrenda poltiglia cementiera della più brutta periferia romana». Dopo aver “massacrato” dal punto di vista dell’immagine il nostro territorio, definito appunto una «brutta periferia romana», ha criticato pesantemente anche la politica amministrativa del Comune. Stella ha scritto, infatti, che:« Stupisce l’insistenza del Comune (Comune in pugno a quel Pd che si spaccia per essere attento ai temi dell’ambiente e della bellezza) contro ogni vincolo, fino a ricorso al Tar». Dopo averci massacrato dal punto di vista del marketing territoriale, il giornalista del “Corriere della Sera”, non ci ha fatto fare una bella figura nemmeno dal punto di vista politico ed amministrativo sul più importante giornale italiano.
In merito, vi devo confessare, che la prima volta che ho letto l’articolo ero fuori città per motivi di lavoro, e leggere quanto è stato scritto mi ha fatto veramente male. Veniva scritto in definitiva che: vivevo in un posto brutto e per alcuni aspetti anche non proprio ben amministrato. Punto e basta.
Parole nette e precise che dovrebbero farci riflettere. Parole dure, che dovrebbero invitare la classe politica di maggioranza e di opposizione, a farla finita solo con le contrapposizioni e le polemiche, per arrivare velocemente alla individuazione delle priorità e alla risoluzione dei problemi.
Ciampino città da ristrutturare
Del resto Stella non afferma nulla di strano. Si è detto è scritto più volte che Ciampino è una città oggettivamente “bruttina” e che probabilmente più che di nuove costruzioni avrebbe urgentemente bisogno di: ristrutturare, ammodernare e ricucire il patrimonio edilizio ed architettonico esistente. Eventuali nuove costruzioni, devono essere gestite e programmate solo con il “microscopio”, e con la condivisione piena di cittadini e comitati di quartiere. L’interesse privato deve essere tutelato da una stretta e “ragionata” pianificazione pubblica.
Sarebbe necessario, ovviamente, anche un percorso di attenta analisi del territorio, con il capillare censimento del patrimonio edilizio presente all’interno dei confini comunali, portando avanti anche la logica della Smart City. Il censimento è prioritario per mettere in luce lo stato attuale delle strutture edilizie già presenti nel Comune di Ciampino e per monitorare con attenzione e trasparenza lo stato attuale dell’offerta edilizia e del consumo del suolo. Questo metodo scientifico, dovrà portare al miglior Piano Regolatore possibile. Ogni futura pianificazione dello strumento urbanistico dovrà essere discussa avvalendosi di dati ed informazioni certe a tutela di tutta la collettività e non degli interessi di pochi.
Ciampino città del dialogo
Il Sociologo Aldo Bonomi ha scritto di recente che:«Oggi sembra venuta meno la volontà di costruire la società ampia mettendo in dialogo l’economia, la politica, le forze produttive, il terzo settore, l’associazionismo di base, i sindacati inquilini, i pensionati. E’da questo dialogo e da questo lavoro che bisogna ri-partire per ricostruire il tessuto sociale nei quartieri a rischio. Se non si torna a fare questo lavoro nei quartieri, nelle enclave periferiche assisteremo sempre di più alla guerra di tutti contro tutti». Ciampino da questo punto di vista, ha ancora in parte i vecchi anticorpi dei valori che hanno fatto gli italiani e poi l’Italia come paese moderno. Siamo però arrivati al limite. E’necessario dare subito una svolta, per cercare di non sprofondare nel degrado: sociale, culturale, economico. Siamo ancora in tempo.
Senatore Renzo Piano venga a trovarci a Ciampino………
Renzo Piano, ha scritto recentemente su “La Repubblica” che:«La cultura, la frequentazione della bellezza, il sapere, ci rendono persone speciali. Qualsiasi lavoro facciate nella vita, ciò che vi renderà unici sarà la vostra dimensione culturale. E per cultura non intendo qualcosa di immobile, di istituzionale. La cultura è anche rompere i tabù, non può e non deve mai essere intimidente. Una volta-ha continuato il senatore Piano- esportavamo gli stili architettonici, ma oggi non è più così, oggi non esportiamo modelli formali ma un’idea di urbanità. Credo che la bellezza sia oggi nella trasparenza , nella luce». Anche basandosi su questi concetti molto profondi, l’Architetto e senatore a vita Renzo Piano, ha deciso di occuparsi delle periferie che rappresentano la città del futuro, o se preferite, il futuro della città. Lo sta facendo attraverso il gruppo di lavoro G124, che prende il nome dal numero dell’ufficio del senatore a Palazzo Giustiniani, trasformato in un laboratorio per progettare la riqualificazione delle periferie delle città italiane. Il Gruppo G124 lavora su diversi temi che riguardano le periferie (…….e Ciampino è vera e propria periferia di Roma Capitale): l’adeguamento energetico, il consolidamento e il restauro degli edifici pubblici, i luoghi d’aggregazione, la funzione del verde, il trasporto pubblico e i processi partecipativi per coinvolgere gli abitanti nella riqualificazione del quartiere in cui vivono. Così ogni cittadino potrà attivamente contribuire a rendere più bella la polis che sarà. A questo proposito, per seguire il progetto del senatore, il Governo Renzi avrebbe pensato di stanziare duecento milioni in tre anni attraverso un emendamento alla Finanziaria che dovrebbe essere depositato in Senato entro martedì prossimo.
Su questi temi il territorio di Ciampino potrebbe essere un luogo perfetto per mettere in pratica le idee del senatore Piano e del suo Staff di:architetti, ingegneri, sociologici e psicologi. Basterebbe solo proporsi e chiedere ad alta voce aiuto. In fondo siamo un vero e proprio caso nazionale e siamo “bisognosi” di cure e di nuovi progetti. Ciampino potrebbe essere il luogo perfetto per mettere in pratica i venti punti per la riqualificazione proposti da Renzo Piano.
Per una volta facciamo i modesti, ammettiamo i nostri limiti e proponiamoci a chi ha dimostrato di saperne di più, nella speranza che il G124 possa occuparsi anche di noi.
L’invito al coinvolgimento del senatore Piano è rivolto ovviamente alla nostra classe politica locale. L’indirizzo a cui scrivere è quello della segreteria del senatore Renzo Piano ed è il seguente: giovanna.giusto@senato.it.
Affrettiamoci a scrivere,quindi, ed incrociamo le dita nella speranza di una risposta positiva.

Domenico Di Pietro

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