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INVASO ARTIFICIALE SUL MONTE PRATA

Aprile 09
11:51 2019

INVASO ARTIFICIALE SUL MONTE PRATA: INCOMPATIBILE CON LE REGOLE UE PER LA TUTELA DELLA NATURA NELPARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI

 

Per Franco Ferroni, Consigliere dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, l’ipotesi di un invaso artificiale sul Monte Prata sopra i 1.700 metri di altitudine, in un habitat prioritario per l’Unione Europea, è incompatibile con la presenza del Parco ed i siti Natura 2000. L’Italia è già sotto procedura d’infrazione per non aver tutelato adeguatamente la biodiversità nelle aree d’interesse comunitario e progetti come questi espongono il nostro paese a multe salatissime in caso di condanna davanti alla Corte di Giustizia UE.

 

L’incontro pubblico indetto dal Sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, il prossimo 12 aprile, intende rilanciare la proposta di un progetto per un invaso artificiale nel versante marchigiano del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nell’area del Monte Prata, che dovrebbe servire per l’innevamento artificiale, la gestione dei pascoli e per spegnere gli incendi boschivi. Il progetto prevede di realizzare a 1.732 metri di altitudine un bacino artificiale che può contenere circa 12 mila metri cubi di acqua utilizzando le risorse idriche di una sorgente ed una condotta in parte già esistente, con una spesa stimata di oltre un milione di euro. Il progetto è stato proposto e promosso dalla CIA Marche e Copagri Marche, con il sostegno del Comune di Castelsantangelo sul Nera e un team di liberi professionisti locali. La sua realizzazione sarebbe giustificata dopo il terremoto per dare un aiuto alla popolazione, al settore turistico ed a tutti gli allevatori del territorio. L’invaso artificiale, secondo i proponenti e progettisti, dovrebbe risolvere il problema della mancanza di acqua per i pascoli, servire per spegnere gli incendi ed aiutare a prolungare la stagione invernale grazie alla realizzazione di un impianto di innevamento artificiale per le piste da sci e di conseguenza rilanciare il settore turistico che gravita intorno alla stazione sciistica di Monte Prata. L’Ente Parco, con il suo ex Presidente il Prof Oliviero Olivieri veterinario dell’Università di Perugia, aveva pubblicamente già anticipato il suo parere contrario lo scorso anno in occasione della prima presentazione del progetto da parte dei soggetti proponenti, per l’assenza dei necessari requisiti di compatibilità con le misure di salvaguardia di un ecosistema classificato come prioritario dalla Direttiva “Habitat” dell’Unione Europea. Oggi, in assenza del Presidente del Parco di cui si attende la nomina dal mese di settembre 2018, i fautori del progetto tornano alla carica promuovendo un incontro pubblico che dal programma risulta essere chiaramente sbilanciato a vantaggio dei favorevoli all’invaso artificiale, con i soggetti che hanno espresso critiche e perplessità in netta minoranza nel dibattito.

Per il Consigliere dell’Ente Parco, Franco Ferroni, designato dalle 10 maggiori Associazioni ambientaliste nazionali, l’incontro pubblico di venerdì prossimo è una evidente operazione promozionale, strumentale al rilancio di un progetto per un’opera non solo dannosa per l’ambiente ma inutile rispetto alle finalità dichiarate.

Oltre all’impatto ambientale insostenibile determinato da sbancamenti, necessità d’impermeabilizzazione di un terreno calcareo altamente permeabile e la distruzione di un’ampia superficie di un habitat la cui conservazione è ritenuta prioritaria ed è oggi garantita da rigorose misure di conservazione del sito Natura 2000, il progetto è inutile per le sue dichiarate finalità.

Il rilancio del settore turistico invernale attraverso la realizzazione di un impianto d’innevamento artificiale per la stazione sciistica del Monte Prata non considera gli effetti del cambiamento climatico in atto ed il conseguente innalzamento altitudinale dello zero termico che non consente la permanenza della neve artificiale sul terreno. L’esperienza fallimentare degli impianti d’innevamento artificiale in altre aree dei Monti Sibillini, come gli impianti di Sassotetto a Sarnano, e la crisi generale del turismo invernale basato sulle stazioni sciistiche continua ad essere ignorato, perseguendo modelli di sviluppo ormai anacronistici ed insostenibili a causa dei cambiamenti climatici in atto.

Il Piano antincendio boschivi approvato nell’ultima seduta del Consiglio Direttivo del Parco mette bene in evidenza che la gestione degli incendi boschivi nell’area del Parco non richiede ulteriori bacini artificiali, per eventuali interventi dei mezzi aerei, perché la presenza di grandi bacini artificiali come il Lago di Fiastra a nord e il Lago di Gerosa a sud del Parco garantisce già oggi la disponibilità di volumi d’acqua sufficienti per contrastare eventuali incendi boschivi nel territorio del Parco Nazionale.

Infine la disponibilità di acqua per l’allevamento estensivo nell’area del Parco, caratterizzato da un numero ridotto di animali al pascolo, non necessita di un bacino artificiale delle dimensioni previste dal progetto ma può essere garantita attraverso una diversa gestione dei pascoli d’altitudine ed una adeguata gestione delle sorgenti, con la creazione di nuovi punti di abbeveramento e la manutenzione di quelli già esistenti oggi lasciati in una generale incuria.

Il Consigliere del Parco, Ferroni, ricorda che in questo momento il nostro Paese è sotto procedura d’infrazione da parte della Commissione UE per non aver garantito misure di conservazione efficaci dei siti Natura 2000, e l’area del Monte Prata oltre ad essere nel cuore di un Parco Nazionale è classificata anche come Zona di Protezione Speciale (ZPS) in base alla Direttiva UE “Uccelli” e Zona Speciale di Conservazione (ZSC) in base alla Direttiva “Habitat”. In particolare l’area che verrebbe occupata dall’invaso artificiale è interessata da un habitat prioritario per la Direttiva “Habitat” che non può essere in alcun modo alterato e compromesso. Ferroni sottolinea che qualsiasi intervento antropico in queste aree tutelate dall’Unione Europea deve essere sottoposto ad una attenta Valutazione d’Incidenza e la Commissione UE ha in corso una procedura UE Pilot contro l’Italia proprio per la non corretta redazione di questa speciale valutazione d’impatto ambientale. Qualsiasi ipotesi di realizzazione di un invaso artificiale dovrà pertanto essere sottoposto a Valutazione d’Incidenza secondo le nuove linee guida che la Conferenza Stato-Regioni sta per approvare proprio in relazione alla procedura d’infrazione avviata dalla Commissione UE. Le nuove regole della Valutazione d’Incidenza richiedono analisi ancora più attente ed approfondite e sottolineano la priorità dell’opzione zero di progetti che causano danni gravi e irreparabili agli habitat d’interesse comunitario.

Il progetto dell’invaso artificiale del Monte Prata è proprio per questo incompatibile con le regole europee e il nulla osta negativo dell’Ente Parco sarà un atto dovuto indiscutibile e inoppugnabile.

Il progetto dell’invaso artificiale del Monte Prata rende purtroppo evidente la strumentalizzazione del terremoto per proporre un’opera sostanzialmente inutile per le comunità locali che sottintende un modello di sviluppo non compatibile con la salvaguardia del patrimonio naturale del Parco Nazionale e trova giustificazioni solo negli interessi privati e particolari dei soggetti proponenti.

Considerata l’azione avviata negli ultimi mesi da parte della CIA Marche e COPAGRI Marche per delegittimare l’operato dell’Ente Parco e contrastare il suo parere negativo al progetto, con una campagna stampa e azioni di lobby sulla Regione Marche per condizionare il nulla osta dell’Ente Parco, l’incontro del 12 aprile promosso dal Comune di Castelsantangelo sul Nera è solo l’ultimo atto di una azione di lobby per accreditare un progetto insostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Le Associazioni ambientaliste regionali e nazionali sono state già allertate dal Consigliere del Parco che le rappresenta nel Consiglio Direttivo e non faranno mancare il loro supporto all’Ente Parco per contrastare questo ennesimo attacco al patrimonio naturale dell’area protetta, pronte ad avviare ogni azione legale necessaria per contrastare il progetto, se necessario con il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Commissione Europea, per assicurare il rigoroso rispetto delle misure di conservazione della biodiversità nell’area del Monte Prata.

 

San Ginesio, 9 aprile 2019

 

Comunicato a cura di Franco Ferroni

Responsabile Agricoltura & Biodiversità del WWF Italia

Consigliere Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini

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