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Intervista ai ragazzi dell'associazione culturale "Casa Pound"

Luglio 11
09:08 2009

La Celidonio ha precisato che l’ordinanza di sgombero è pronta ma non viene applicata perché le Forze dell’Ordine sono impegnate per il G8; ha dichiarato che, per quanto concerne l’affidamento del centro sportivo, a fine lavori ci sarà una gara d’appalto: vincerà l’associazione la cui proposta risponderà meglio alle esigenze della comunità.

Alla luce di tali dichiarazioni nasce la curiosità di conoscere meglio questi giovani contestatari, le cui gesta hanno suscitato l’indignazione della sinistra locale e la perplessità di non pochi cittadini.

Si potranno, infatti, condividere o no le loro idee ed il conseguente modo di agire. Ma è indubbio che quelli dell’Associazione Casa Pound sanno cosa vogliono e fanno di tutto per raggiungere il risultato prefisso. Magari violando le regole, come hanno fatto occupando il Centro sportivo nel quale, però, intanto, si danno da fare per pulire e rimettere ordine. Valeva la pena, quindi, conoscerne meglio gli obiettivi ed il modus operandi. Intervista alla quale hanno risposto volentieri.

Ragazzi, il giorno stesso della vostra occupazione il Comune di Grottaferrata ha firmato l’ordinanza di sgombero, poi c’è stato l’intervento della Prefettura. Ci sarà il bando per la gara d’appalto, ma, una volta scelta la ditta appaltatrice, inizieranno i lavori e voi dovreste sloggiare. Cosa avete intenzione di fare a breve termine?

Siamo già stati in Comune, abbiamo fatto una riunione con il vicesindaco, Alessandra Celidonio, l’assessore al Commercio, Fabrizio De’ Antoni, l’assessore ai Lavori pubblici, Sergio Buoni; abbiamo avanzato la nostra proposta che consiste in questo: avere la custodia della struttura della Madonnella, durante il periodo dei lavori. Terminati i quali, vorremo partecipare alla gara per la gestione del centro sportivo in termini di volontariato.

Come intendete sistemare quest’area?

Per prima cosa bisogna dire che il suddetto centro ha subìto negli anni una serie di ristrutturazioni con conseguente spesa di migliaia di euro. L’ultima ha avuto una gestione durata solo qualche mese, con conseguente chiusura del centro sportivo. Il Comune ha stanziato negli anni 350 mila Euro per rimetterlo in condizioni di agibilità. Non vorremmo che succedesse come le altre volte: ci teniamo a che la struttura sia sistemata definitivamente. Anche perché c’è il rischio che, dati i precedenti insuccessi, le si cambi destinazione d’uso per costruirvi, magari, villini. Per questo chiediamo di gestire il centro, di riaprirlo alla popolazione; abbiamo intenzione di svolgervi non solo attività sportive ma anche culturali, di solidarietà, per bambini e anziani. Contiamo di fare un lavoro a 360 gradi per gli abitanti di Grottaferrata.

Quando avete occupato la struttura?

Nella notte di lunedì 29 giugno.

Come vivete giornalmente questo insediamento?

Siamo presenti 24 ore su 24, dormiamo pure qui, nei sacchi a pelo; abbiamo diviso la giornata in tre turni. Una presenza costante, la nostra, per svolgere alcuni lavori: abbiamo incominciato ad ordinare e togliere il grosso dei rifiuti, soprattutto spazzatura, erbacce, inferriate, legni, pedane.

Quanti siete sul territorio dei Castelli Romani?

Nella zona dei Castelli saremo circa una trentina (in tutta Italia i tesserati sono 4000, n.d.r.); inoltre possiamo fare affidamento sulle altre realtà romane e laziali di Casa Pound ed anche su amici e simpatizzanti che vengono a trovarci, a vedere la situazione. Si tratta di una comunità molto elastica, il numero di persone coinvolte nei nostri progetti è assai variabile.

Siamo tutti studenti o lavoratori, c’è chi ha famiglia e bambini; cerchiamo pertanto di organizzarci in turni giorno per giorno.

Quanto ancora pensate di restare qui?

Per sempre, non ci sloggeranno mai!

Parlateci un po’ della vostra associazione.

Il nome “Casa Pound” (in onore del poeta Ezra Pound) ha origine dall’intitolazione di uno stabile che si trova in Via Napoleone III, vicino alla stazione Termini, edificio occupato sette anni fa e dove attualmente vivono venti famiglie, nel quale vi è anche una zona adibita a centro culturale. L’associazione Casa Pound Italia nasce esattamente un anno fa, il 21 giugno del 2008. E’ un’organizzazione diversa dalle altre similari perché agisce su tutto il territorio nazionale. Prima operava specialmente nella zona di Roma e dintorni, ora è diffusa in tutto la Penisola: siamo presenti da Bolzano a Palermo. Si fonda sui precisi punti portanti: solidarietà, cultura e sport. Un esempio per quanto riguarda il sostegno: siamo stati due mesi in Abruzzo, a Poggio Picenze, dove abbiamo gestito un magazzino, portato ogni tipo di aiuti da tutta Italia e piantato, nel campo da noi allestito, una quercia a ricordo del nostro intervento a favore della popolazione locale. L’altra finalità è la cultura: alcuni mesi fa abbiamo avuto diversi colloqui molto importanti, ad esempio con Morucci, ex Brigate Rosse; con Giampiero Mughini; con Stefania Craxi per parlare del Governo presieduto da suo padre Bettino. Organizziamo vari eventi culturali aperti a tutti, anche trasversali. Poi abbiamo organizzato un incontro con Massimo Fini e ad ottobre, a Roma, ne avremo uno importantissimo, tre giorni dedicati ad Ezra Pound. Per quanto concerne infine lo sport: abbiamo creato una sorta di “milizia sportiva”; nella zona di Lecce – dove abbiamo aperto anche una palestra – abbiamo avviato una scuola di calcio con duecento bambini. A Bolzano c’è una nostra squadra di hockey; appartengono alla nostra associazione alcuni appassionati che fanno paracadutismo, ragazzi che studiano arti marziali; c’è pure una squadra di rugby di bambini nel quartiere romano di Colleverde. Senza contare la squadra di pallanuoto ed anche un gruppo escursionistico. Sono dati veri, non inventati: nel nostro sito internet, sono documentate tutte le nostre attività.

La sera del 5 luglio avete organizzato un aperitivo per farvi conoscere e per sensibilizzare la popolazione al problema del degrado del centro della Madonnella.

Sì, è stato un successo, c’erano circa 200 persone

 

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