Intervista a CAROLA PUDDU
(Ex ballerina di “AMICI”)
Al BerAlive
Il podcast di Berardino Iacovone
“in punta di piedi tra danza ed emozioni”
Carola Puddu è la protagonista del nuovo appuntamento del BerAlive, il podcast di Berardino Iacovone (host e frontman dei “The CereBros”) che anche in questa occasione è riuscito a tirare fuori l’essenza più profonda dei suoi ospiti.
Carola ha iniziato la sua ascesa nel ballo grazie al talent “Amici” e oggi fa parte del Balletto di Roma, ma lei è rimasta una ragazza con i piedi per terra con il suo carico di valori, di insicurezze, di passione e di tanta strada ancora da percorrere.
Un’intervista quella del BerAlive delicata e sincera, dove Carola mette a nudo le sue insicurezze, senza temerle, ma addirittura amandole. Il rapporto di grande gratitudine con i suo fan, la vita privata che va tutelata, l’amore per Roma per il suo vociare, per le sue storie che nascono per strade e per il suo cibo, ma anche i suoi ricordi di Parigi e Toronto città in cui ha vissuto e che tanto le hanno lasciato.
Un viaggio attraverso la danza, dall’esordio ad Amici al primo debutto con il Balletto di Roma al Teatro Rossini di Civitanova Marche con lo spettacolo ‘Premier’ di Andrea Costanzo Martini, dove Carola ha potuto sperimentare un modo nuovo di fare danza.
C’è qualcosa che ogni spettacolo ti lascia?
Ogni personaggio è fondamentale per la produzione per la drammaturgia e la costruzione dell’insieme per questo io cerco sempre di fare il massimo per identificarmi con il mio personaggio, anche se non sempre ci si riesce al 100%, perché ogni ruolo, ogni personaggio ha un’energia fisica diversa. E comunque una volta finito lo spettacolo il dramma deve rimanere sul palco.
Progetti futuri?
“Sarò impegnata con ‘Il Lago dei Cigni, ovvero il canto’ di Fabrizio Monteverde che ha riscritto la versione originale di Čajkovskij, di cui rimangono solo i quattro protagonisti principali”.
Un storia di memorie, di danza, di ricordi, di nostalgia e disillusione dove i ballerini stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta si aggrapperanno ad un ultimo ‘Lago’, tra il ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale.
“In questo spettacolo c’è la sofferenza di voler ballare ma di non potere. Ci sono persone che sacrificano la loro vita, i loro rapporti personali, la famiglia per la danza e se hai dedicato tutta la tua vita al ballo quando non puoi cosa ti rimane? L’incantesimo che i danzatori cercano è dunque quello di una nuova giovinezza”.
Appuntamento dunque con Carola Puddu e il Balletto di Roma al Teatro Olimpico dal 17 al 22 ottobre.
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