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Insozzare la memoria: un forno crematorio che Ciampino non vuole

Novembre 14
22:24 2016

 

Da diverse settimane sui Social e sulla stampa locale si sta parlando della tematica relativa al “Forno Crematorio/Tempio”, impianto che l’Amministrazione Comunale avrebbe intenzione di realizzare presso il Cimitero Comunale.

 

Il presente comunicato intende fare chiarezza sulla posizione del gruppo consiliare M5S di Ciampino riguardo questa tematica, sollevando lecite domande sul processo che ha portato a questa discutibile iniziativa.

 

Progetti di questa natura, infatti, dovrebbero di regola essere sottoposti al vaglio della commissione preposta che ne deve considerare e valutare la fattibilità, i benefici e gli svantaggi  per la cittadinanza intera. Sarebbe stato logico, non essendo prevista l’opera nel programma di governo,  un processo partecipato con i cittadini ben diverso da quello paventato dal Sindaco, invece, si è proceduto con un approccio autoritario che non solo ha scavalcato consiglieri e commissari ma ha fornito alla cittadinanza notizie parziali esclusivamente relative ai benefici di tale intervento. Benefici, peraltro, controvertibili se analizzati alla luce dei diversi fattori, in primis, quelli ambientali ed economici. I cittadini hanno diritto ad una visione completa ed onesta di ogni singolo progetto che li riguardi e nel caso specifico ci sono numerosi punti da chiarire:

 

  • è stato adeguatamente considerato l’impatto degli inquinanti prodotti da questo tipo di impianti – seppure in quantità ridotte rispetto al passato – che andranno a sommarsi alle sostanze nocive che respiriamo già a causa del traffico su gomma e aeroportuale, per esempio? I numeri “non ufficiali” parlano di 2400 cremazioni spalmate su 300 giorni l’anno con una media di funzionamento di 8 ore al giorno.
  • esiste una relativa documentazione disponibile presso la commissione consigliare di riferimento che commissari e consiglieri possano valutare?
  • Si intende procedere con un ‘’Project Financing” (modello secondo il quale in linea teorica si realizzano opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione) regalando a terzi per 30 anni la gestione cimiteriale senza aver usato gli introiti annuali cimiteriali di oltre un milione di euro, milione probabilmente confluito nelle spese ordinarie del comune. Perché?

 

 

A questo punto ci viene da chiedere: a chi serve un forno crematorio? Qual è l’utilità per la cittadinanza? A questo proposito sono state chieste e prese in considerazione osservazioni provenienti da chi le decisioni le dovrà in seguito subire sulla propria pelle, ossia i cittadini che siamo chiamati a rappresentare e salvaguardare?

Queste scelte andrebbero prese rispettando, valutando e ascoltando veramente le osservazioni che arrivano da tutte le parti in causa – Comitati di Quartiere, Associazioni, semplici cittadini ai quali facciamo appello affinché la loro voce giunga forte – nel corso di un processo partecipato che serva a consolidare la prospettiva di una Ciampino migliore. Per essere chiari: tutto ciò che non è stato fatto, per esempio, con il piano ‘’Via Reverberi’’ che ha segnato emblematicamente la distanza tra amministrazione e cittadini reiterata ancora in questa sede.

 

Per questo è necessario far partire il lavoro della commissione competente che valuterà la documentazione in possesso dell’Amministrazione Comunale e solo in quel momento si potrà parlare di SCELTE. Se il Sindaco non se ne fosse accorto, a fronte di qualche sporadico plauso da parte di una discutibile quantità di persone, c’è un’intera cittadinanza che rispetto al Cimitero si aspettava dall’amministrazione ben altri interventi: prima di costruire vogliamo riqualificare l’ambiente dedicato ai nostri cari defunti che dovrebbero riposare in pace in un luogo dedicato alla spiritualità, alla memoria e che invece appare come un vergognoso cantiere-immondezzaio? Se esistono risorse per il crematorio è lecito pensare che si possano trovare anche per interventi più ordinari o per interessi di recupero/valorizzazione più condivisi (e ovviamente il richiamo all’I.G.D.O. non è affatto casuale).

Questa tematica ha già aperto diversi confronti sul web con precise posizioni di consiglieri comunali e cittadini. Il confronto dovrà necessariamente avvenire alla luce del giorno. Critichiamo quindi il metodo e soprattutto le scelte adottate da questa Amministrazione che ormai sempre meno corrispondono alle reali necessità della cittadinanza.

Parleremo con gli atti, non con i proclami.

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