Notizie in Controluce

Le sale cinematografiche stanno proiettando il nuovo film co-produzione Pixar Animation Studios e Disney Pictures: Insight Out 2. Si tratta del sequel del primo cartone della serie presentato nel 2015. L’adolescenza e le sue turbolenze sono i grandi protagonisti della trama. Anche questa volta gli autori hanno dato forma alle dinamiche del mondo interiore. I sentimenti più contrastanti si muovono in una lotta serrata  per aiutare la protagonista, una dolce e giovane ragazza, a costruire il suo nuovo sé. Un terremoto destinato a produrre l’adulto che sarà. La narrazione è bella, scorre con dinamicità, molta immaginazione e tanto umorismo. Il film ci ricorda che il sentimento più dimenticato nell’età adulta è proprio la gioia, che sarà, il vero condottiero verso il traguardo finale.  Sorprende il posto di primo piano riservato all’ansia, la grande protagonista di questo caos interiore. Non sembra affatto una scelta casuale, se consideriamo le continue performance richieste dagli adulti nei confronti delle nuove generazioni. L’ ansia da prestazioni è sempre in agguato: il successo scolastico, sportivo, sociale. Senza dimenticare gli impegni a scaletta che riempiono le loro giornate: la scuola, il catechismo, lo sport, la danza, i compiti, le competizioni a livello agonistico etc. I giovani adolescenti non sembrano liberi di allungare il loro tempo nelle conversazioni di quartiere, di sostare nel silenzio, rallentare in semplici passeggiate, oppure perdersi in quel far nulla utile per orientarsi, tipico della noia positiva. Certe attività sono percepite inaccettabili, il “fare qualcosa” è la mèta di ogni attività dei nostri giovani. In questo cambiamento, che traccia la linea di demarcazione tra età infantile e quella adulta, colpisce che mancano  i formatori e/o gli educatori. Nel film la protagonista è sola con il suo mondo interiore: decide senza avere un adulto che la aiuti a incanalare nel modo corretto il suo sentire interiore per concretizzare il suo desiderio di felicità. Questa mancanza in realtà riflette la situazione reale del contesto sociale in cui si muovono e crescono i ragazzi, che appaiono, sempre più incompresi e incomprensibili nel loro mondo solitario. Dopo la visione del film gli adulti hanno molto su cui riflettere. La famiglia che all’inizio della storia è rappresenta come un’isola felice, potrebbe essere, un bell’indizio su dove ripartire per aiutare i giovani nella ricerca di sé stessi.