Inquinamento – traffico
che si ostina a non prevedere l’immediato utilizzo di più consistenti limitazioni del traffico, unico mezzo per ottenere una immediata e drastica riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico da traffico. – afferma l’Assessore regionale all’Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti – Peraltro il Comune ad oggi, non ha messo in campo alcuna iniziativa alternativa a quelle sperimentate con successo dalla precedente amministrazione, quali le targhe alterne e le domeniche ecologiche, che oltre al beneficio ambientale erano veicolo anche di importanti principi di educazione ambientale. Torniamo a ripetere con forza che la salute dei cittadini non può attendere i tempi di realizzazione e consolidamento di misure strutturali che pure sono inderogabili e urgenti”.
“Uno strumento che prevede efficacemente l’utilizzo parallelo di misure emergenziali e misure strutturali è il Piano di Difesa della Qualità dell’Aria (con il quale la Regione Lazio dà applicazione alla direttiva 96/62/CE recepita con d.lgs.351/99), elaborato dall’Assessorato Regionale all’Ambiente: abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio regionale di approvare con seduta straordinaria del consiglio e siamo convinti che la richiesta sarà accolta in tempi brevi. – conclude Zaratti – I due obiettivi principali del Piano sono il risanamento della qualità dell’aria nelle zone dove si sono verificati superamenti dei valori limite degli inquinanti, e il mantenimento della qualità dell’aria nel restante territorio, attraverso misure sia strutturale che emergenziali, quali l’utilizzo di blocchi della circolazione programmati, in modo da ridurre al massimo i disagi ai cittadini, e soprattutto introduce la novità di imporre il protrarsi delle misure di emergenza fino a garantire il mantenimento dei valori sopra il limite consentito. Ma il disagio principale oggi, la vera emergenza, è costituito dalle polveri sottili che stanno avvelenando le principali città italiane, ed il Comune di Roma non può disattendere le indicazioni della d.g.r. 1316/2003 prevede fin dal secondo giorno di “sforamento” l’adozione di misure di emergenza drastiche”.
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