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India Hotel-L’oscura trama della realtà a Roma

India Hotel-L’oscura trama della realtà a Roma
Febbraio 13
20:47 2017

Dal 15 al 26 febbraio 2017 alle ore 21.00 andrà in scena al Teatro Agorà “India Hotel-L’oscura trama della realtà”, atto unico di Emilio Santoro tratto dal romanzo “Gua…” dello stesso autore.
Aristide Falerna è un giornalista uscito dal coma a causa di un grave incidente stradale di cui non ricorda più nulla. Ha una sola strana certezza: da quel tragico evento non sarebbe mai potuto uscire vivo
Egli è convinto che questa percezione sia la proiezione della sua volontà di esistere e che anche le persone che gli sono attorno stiano vivendo il suo stesso sogno (una specie di realtà virtuale creata dalla sua mente, che si sta pian piano spegnendo) ma che non siano reali. Anche per via della professione che svolge, egli è spinto dal desiderio di sapere cosa sia accaduto la sera dell’incidente per risalire alle cause di queste sue sensazioni inquietanti, per scoprire quale sia la realtà…
La realtà… In quanti, tra filosofi e scienziati, hanno cercato di darne una definizione? Che cos’è “reale”? Noi percepiamo il mondo esterno ma è il nostro cervello poi a elaborare le informazioni… In questo lavoro a più piani, come nel gioco delle scatole cinesi, si richiede un grande sforzo allo spettatore: nulla potrebbe essere ciò che sembra, la realtà vera potrebbe essere sfuggente come il colpevole in un giallo. E infatti, la storia rappresentata è il racconto di uno psico-thriller in cui si dà la caccia alla verità. C’è una realtà che sembra vera, all’interno della quale si sviluppa poi una sua simulazione che però potrebbe essere più vera della realtà stessa, una realtà forse spaventosa. Il testo è una metafora sull’impossibilità di conoscere una verità oggettiva sulla base della percezione – soggettiva – della realtà. La verità è irraggiungibile, irrisolvibile e sfuggente, come lo è appunto la realtà. In questa storia – che trae spunto da un episodio oscuro e ancora senza verità del nostro passato, rielaborato in modo provocatorio affinché la memoria e le domande senza risposta che esso si trascina dietro possano continuare a mantenersi vive – i piani reali e simulati sembrano scambiarsi in modo tale da fornire allo spettatore una verità percepibile solo attraverso la sua sensibilità interpretativa, non certo però con l’obiettivo di confonderlo. Ognuno dovrà trovare le risposte dentro di sé dal modo in cui interagirà con la storia stessa. Come il soggetto rappresentato qui accanto nel disegno di William Ely Hill (1915): si tratta di una donna giovane o di una signora anziana? Osservate bene… qual è la verità?
“Essere è essere percepiti”, affermava il vescovo George Berkeley nel 1700 con l’esempio dell’albero che cade nella foresta: se nessuno lo osserva, esso cadrà senza far rumore, anzi, se non c’è alcun osservatore, l’albero neppure dovrebbe esistere… La verità è solo dentro di noi. È la nostra verità. E ogni spettatore dovrà percepire se l’albero sia caduto o se addirittura esso non sia neppure mai esistito… E domandarsi anche se Aristide Falerna si sia poi davvero mai svegliato dal coma… Ci sarà, alla fine, una sola risposta?

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