Indagine conoscitiva sull’emergenza idrica
«Siccità e crisi idrica nel Lazio e non solo, mi chiedo dove sono stati fino ad ora il Ministero dell’Ambiente e gli organi preposti ai controlli?». Questa è una delle domande che ha posto l’on. Daga (M5S) durante la prima audizione al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’emergenza idrica.
«Acea, il gestore principale in Italia – continua la deputata Daga – sapeva che la crisi idrica sarebbe arrivata e che le reti erano da manutenere. Ma purtroppo chi c’era, messo lì da Marino, a domanda diretta ha di fatto negato che ci sarebbero stati problemi di approvvigionamento idrico. Purtroppo sappiamo che la ricerca delle perdite, negli ultimi anni, non è stata fatta ed è partita solo a maggio di quest’anno.».
Inoltre durante l’audizione del Ministro Galletti, l’On. Daga ha sollevato la questione sul fondo di garanzia per le opere idriche previsto nel collegato ambientale all’art. 58 e che doveva partire dal 2016 per favorire opere di potenziamento di infrastrutture idriche e di depurazione e fognature, che sarebbe stato utile ai gestori più piccoli. «Il DPCM non è stato ancora emanato ma doveva partire da un anno e mezzo. Il Ministro Galletti sostiene di aver adempiuto alla parte riguardante il suo Ministero e che ad oggi sono altri i soggetti da interpellare».
Sulle perdite idriche la Daga ha insistito: «C’era un decreto ministeriale del ’97 che prevedeva già la raccolta dei dati sullo stato delle perdite attraverso la formulazione di bilanci idrici nelle reti e negli impianti. Il tutto da trasmettere poi annualmente ai ministeri competenti e i dati dal 2012 sono in mano all’ Aeegsi, perché si solleva solo ora il problema? Perdite di rete fino al 45% non si creano in due giorni e i dati forniti dal Ministero oggi ci fanno notare come negli anni i dati siano addirittura peggiorati. Ciò significa che la situazione era ben nota a tutti i soggetti competenti, ma solo oggi è scoppiato il caso, nel momento dell’emergenza idrica».
Per la deputata M5S «il deficit del servizio idrico non lo scopriamo ora: abbiamo 15 anni di infrazione europea per depurazione e fognature. Il servizio idrico è stato privatizzato oltre 15 anni fa e la promessa è stata quella di migliorare il servizio al cittadino e risolvere tutte queste criticità. Tutto questo non è stato fatto. Sono stati solo fatti grandi affari e distribuiti utili ai soci dei vari gestori».
«Il Ministro sostiene che il controllo sui gestori debba essere fatto dai Sindaci all’interno degli Enti di Governo dell’Ambito – continua la Daga – , peccato che molti Sindaci non intendano entrare a farne parte per almeno due ordini di ragioni, il primo è perché la gestione fin qui attuata nei fatti non garantisce un servizio ottimale alla cittadinanza, il secondo è che i Sindaci perdono il controllo di quanto accade alle reti del proprio territorio, pensiamo ai comuni che si trovano ai confini ultimi di un Ambito.» conclude l’On. Daga
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