Incontro-dibattito del Sindaco al Touschek
Incontro-dibattito del Sindaco al Touschek: nell’era della complessità, la filosofia orienta nella crisi ed unisce i linguaggi delle scienze.
Con l’incontro tenutosi il 16 dicembre scorso al liceo Touschek, il Sindaco Mirko Di Bernardo ha trasmesso agli alunni quel senso di incantamento che ha caratterizzato il suo primo incontro con la filosofia, la storia di una progressiva inesausta scoperta.
Al centro del dibattito, nello specifico, la filosofia della scienza nel quadro ipercomplesso dello sviluppo delle scienze settoriali, che gli alunni del Touschek abitano nel quotidiano. Si apre con un riferimento a M. Weber il dialogo dell’ex alunno Di Bernardo con alcune delle quarte e quinte classi, ed immediatamente arriva il punto che carpisce l’attenzione: la scelta che i ragazzi saranno chiamati a fare della loro vita. Razionalità formale o materiale? Dare corso alla prima, al bisogno, al profitto, oppure alla seconda, ai valori ed al desiderio per inseguire la felicità che non si consuma, quella che permane ed appaga e che sfocia nel servizio agli altri e nell’impegno? Un monito a non appiattirsi, ad aprire varchi che trascendano il presente e persino una visione importante, ma settoriale, delle discipline di studio. Un incoraggiamento a non fermarsi alla contrapposizione del tutto fittizia tra scenze “dure” e scienze umane, inadatta a leggere l’unitarietà e la differenza di tutte le dimensioni del mondo che le stesse scienze scoprono di continuo, superando se stesse. Mirko Di Bernardo, docente di filosofia della scienza e di filosofia morale, ha risposto alle domande ribadendo il posto della filosofia. Il suo ruolo è di unire, saper creare le sintesi che le settorialità dei saperi non raggiungono. La parcellizzazione impone la necessità di formare persone capaci di analisi ed insieme sintesi unitarie, cruciali per il confronto tra le discipline. Abbattere gli steccati, abitare zone di confine tra le conoscenze è ciò a cui occorre essere pronti. In questo senso di tensione all’unitarietà, la filosofia esercita il suo ruolo di orientamento per abitare la terra e di guida nella crisi, che è in se possibilità di scelta. Orientamento come prospettiva che salva, prospettiva che riguarda il tutto, la casa comune, in una fase storica in cui le singole scienze si sono espanse fino ad avere le potenzialità di mettere in gioco la vita sulla terra, senza una prospettiva morale unificante. La filosofia della scienza, come sapere relativamente nuovo, si configuara come discorso capace di unirne i linguaggi specialsitici e di farle comunicare per giungere ad un discorso complessivo sul tutto, non come fondazione di una verità ultima sulle cose, bensì come cammino e continua ricerca della verità che si avvale dell’errore, insito della logica della scoperta scietifica. In questo senso filosofia è intimamente legata alla prassi, alle scelte che ogni scienziato in quanto tale è chiamato a fare. La scienza, che nella coscienza della sua incompletezza accoglie senza paura la filosofia, diventa saggezza salvifica, sapere organzizzato e generativo di senso. Con garbo e con un eloquio coinvolgente, il prof. Di Bernardo ha sollevato il velo per scoprire la sostanza piú autentica della filosofia, conducendo l’aula magna gremita ad accogliere uno sgruardo complesso sui saperi settoriali, che non bastano a spiegare se stessi e non possono comprendere, dalla loro prospettiva parziale, la natura delle crisi. E’ stato questo il punto di inzio e la conclusione di un excursus posto all’attenzione dei ragazzi con la collaborazione del Dirigente Paolo D’Anna e del Vicepreside Gabriele Dionisi. Verità e dimostrabilità, scienze e arte, poesia e scienze applicate hanno dialogato nella loro differenza grazie alla capacità del Sindaco di rendere semplici tematiche complesse. La promessa di incontri futuri sul tema ha chiuso l’incontro, per un istituto che si appresta ad offrire al suo territorio un corso di studi di scienze applicate e vuole farlo dando ai sui allievi la maggiore consapevolezza possibile sulla complessità del reale e sulla responsabilità di chi studia scienza.
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