Incontri. Dall’Arte Contemporanea all’Arte della Coesistenza
Località: Jesi (AN)
Spazio: Palazzo dei Convegni
Indirizzo: Corso Giacomo Matteotti 19
Orario: 17.00/20.00
Periodo: 11-17 ottobre
Titolo: Incontri
Artisti: Angelo Accadia, Mario Boldrini, Leonardo Cemak, Guglielmo Girolimini, Lughia, Marta Mancini, Martina Marchetti, Luigi Pennacchietti
Curatori: Giancarlo Bassotti, Giuseppe Salerno
Organizzazione: Associazione Artistica Inchiostro Simpatico
Finissage: domenica 16 ottobre ore 17.00
La mostra è inserita nella Giornata del Contemporaneo promossa dall’AMACI
In occasione del finissage si terrà alle ore 18 l’incontro “Dall’Arte Contemporanea all’Arte della Coesistenza”. Parteciperanno: Giancarlo Bassotti, Armando Ginesi, Giuseppe Salerno.
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Dall’Arte Contemporanea all’Arte della Coesistenza
L’appellativo “contemporanea”, applicato all’arte in stretto rapporto con il tempo ed il luogo in cui si manifesta e di cui è espressione significativa, ha ragion d’essere da quando la società ha preso a trasformarsi con una rapidità sconosciuta prima e l’artista, non più al servizio della committenza, ha guadagnato la propria autonomia producendo espressioni libere di un libero sentire. Sono le specificità di un tempo e di un luogo a suggerire, ispirare e condizionare l’operare dell’artista alimentandone il pensiero e l’emozione. Un concetto, l’”arte contemporanea”, che si risolve nel rapporto tra l’artista e la società di appartenenza. Per lo spettatore è contemporanea l’arte di chi, condividendo con esso la medesima condizione spazio/temporale, si avvale di chiavi interpretative del mondo circostante a lui ugualmente accessibili.
Sin dalla seconda metà dell’800, con l’introduzione dello strumento fotografico e poi con la diffusione della corrente elettrica, la tecnologia ha condizionato i comportamenti e modificato le capacità percettive costringendo ad una continua ridefinizione dell’arte e dei suoi territori. Con il suo veloce, inarrestabile divenire il 20° secolo ha visto nascere, affermarsi e dissolversi numerose aggregazioni di spiriti liberi che intorno a pensieri e modalità espressive hanno sviluppato scuole, movimenti, mode e tendenze inesorabilmente destinate, in un rapporto fatto di rincorse ed anticipazioni, ad essere ogni volta soppiantate dai nuovi mondi generati dalla continua introduzione di nuove tecnologie. Strumenti innovativi si accompagnano a concettualità nuove che costringono l’umanità ad un continuo risettaggio, necessario per affrontare scenari in divenire. Di questo mutante rapporto tra tempi e luoghi gli artisti si sono dimostrati attenti testimoni e interpreti con quella che abbiamo chiamato “arte contemporanea”.
Qualcosa di assolutamente nuovo e stravolgente accade negli ultimi decenni, da quando la telematica rende possibile che tempi e luoghi diversi, per loro natura inconciliabili, convivano oggi e dialoghino. Quella che sino a ieri era una prerogativa dell’arte (conciliare l’inconciliabile) è oggi il connotato del mondo che ci circonda.
Il quotidiano è un’inestricabile groviglio di realtà e finzione in una dimensione nella quale coesiste ogni tempo ed ogni luogo. In questa condizione, nella quale vengono meno le specificità di un tempo e di un luogo, ha ancora senso definire l’arte dei nostri giorni “contemporanea”?
Foto – “Preghiera per l’Europa” opera di Emilio Isgrò
Guglielmo Girolimini
guglielmo.girolimini@tin.it
Giuseppe Salerno
Giussalerno47@gmail.com
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