Inchiesta su Gesù di Corrado Augias
«(…) Gesù era un ebreo che non voleva fondare una nuova religione. Non era un cristiano. Era convinto che il Dio della Sacre Scritture ebraiche stesse cominciando a trasformare il mondo per instaurare finalmente il suo regno sulla terra. Era del tutto concentrato su Dio e pregava per capire la sua volontà e ottenere le sue rivelazioni, ma era anche del tutto concentrato sui bisogni degli uomini, in particolare i malati, i più poveri e coloro che erano trattati in modo ingiusto. Il suo messaggio era inscindibilmente mistico e sociale». Mondadori 2006 [Copertina: Salvador Dalí, part. del Cristo di S. Giovanni della Croce, 1951]. Corrado Augias dialoga (“inchiesta”) ora con uno dei massimi biblisti italiani, Mauro Pesce (Univ. Bologna). 245 pagine per meglio conoscere e capire, e con una discreta vena critica o riflessiva, la religione (la romana religio), una religione, quella “cristiana”. Capire ora come e quanto è stata codificata e trasmessa, facendosi “sofisticare” (“cortocircuiti”) dal pensiero classico greco e pagano, o dalla mitologia celtica, dalle culture e civiltà autoctone europee. Conoscere e capire i “filtri”. Un fondamentale e universale aiuto dalla intellighenzia italiana alla tolleranza e a ragionare tra culture/fedi e dentro esse, tra le due “sorelle” cristianesimo (cattolici) ed ebraismo. Conoscere e capire quanto è forte il medesimo Dna. Capire la poliedricità e le sfaccettature dell’ebraismo, specie tra l’anno cosiddetto “0” e l’epoca di Costantino. Pieghe dell’ebraismo, della vita nella Palestina romana in cui maturò l’esistenza e l’agire di Gesù e del suo gruppo, del collettivo che si addensò (polarizzato) attorno alla sua originaria e naturale figura storico-mortale, ora particolamente carismatica, adesso inscindibile dalla particolare e forte dimensione trascendentale e sovrannaturale. I e II secolo periodi storici nucleari (le generazioni tra l’anno 60 e l’anno 80 ca; i traumi dopo le rivolte contro Roma e la devastazione di Gerusalemme). I problemi e la complessità politica e religiosa al tempo stesso, in Palestina. Il discorso verte ora (nucleo) su una o la migliore figura storica e mortale del Nazareno, membro (eccezionale) di quella popolazione di profeti o “forti pensatori”, “riformatori” che hanno caratterizzato la millenaria civiltà e cultura semitica/ebraica, la religiosità-secolarità in Palestina. Gesù «un ottimo illuminista» scrive ora U. Eco. L’intervento e riflessione, e su Dio, nella storia fino ad oggi. I tanti intellettuali che hanno preso parola (Voltaire, Dostoevskij). L’analisi si concentra poi sulle fonti cosiddette “apocrife” (il “protovangelo di Giacomo” e il Vangelo di Luca portato come più “fedele”, più equilibrato al pensiero e vita del Nazareno) o comparando le tantissime testimonianze tra loro o con l’opera proselita di San Paolo, ora considerato il fondatore “ufficiale” del “cristianesimo”. Inchiesta su Gesù: capire e capirsi.
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