Incantesimo e magia di Velletri
Questi ultimi hanno illustrato le parti salienti del volume, ampiamente corredato di preziose foto, spesso inedite, in grande formato e stampate in bicromia, che ritraggono la Velletri pre-bellica, quella fervida e laboriosa degli anni Trenta del secolo scorso. Una Velletri che si affacciava alla modernità con importanti opere di riorganizzazione urbanistica, pur conservando intatto il suo apparato originale, in un concetto di rivalutazione e riqualificazione del centro storico.
Un concetto sposato in pieno anche dall’attuale Amministrazione, che provvederà al restauro del convento della Madonna del Carmine e della chiesa di San Francesco, da troppo tempo ingiustamente abbandonati come mucchio di macerie buone solo per le ruspe. Si potrà così di nuovo ammirare una città per secoli splendida ma ferita da troppe brutture, che ne hanno vanificato il senso di appartenenza. Un centro storico da restituire ai veliterni come prezioso “spazio della vita urbana condivisa”, secondo i parametri della città vecchia, quando i bambini giocavano nei vicoli, le nonne sferruzzavano e gli anziani chiacchieravano tra loro.
Tutto questo non c’è più e non è un bene, perché se la raccolta di foto di Umberto Savo richiama alle Città del silenzio di D’Annunzio è pur vero che Velletri è la «Città della luce e dei mille cieli» che dipingono paesaggi incantati e mutevoli. Cromie e luminescenze che hanno ispirato poeti e letterati come Giovanni Battista Iachini, Lucia Mammucari, Giulio Montagna, Attilio Gabrielli e Augusto Tersenghi, i cui brani sono stati inseriti nel volume. E se con questa pubblicazione Umberto Savo è riuscito a «ridà a Velletri a quando ‘n’ora / le cose belle e la vita d’allora», non è per sterile nostalgia, ma per poter conoscere e apprezzare un’eredità etica ed estetica che può e deve essere emulata per «poter ancora sognare», ha detto Emanuela Treggiari.
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