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In viaggio lungo le coste dell’Adriatico orientale

In viaggio lungo le coste dell’Adriatico orientale
Luglio 21
11:14 2012

Isola di KurzolaTempo di vacanze, crisi permettendo. Da qualche anno le coste dell’Adriatico orientale sono meta di turisti italiani che in genere si meravigliano di trovare numerose persone del luogo che capiscono e parlano l’italiano, anzi un dialetto simile a quello veneto; in alcune città inoltre esiste il bilinguismo italiano/croato. Poco conosciuta è infatti la storia di queste terre: molte cittadine vantano una origine greca, con i loro miti fondanti (ad es. Budua, Capodistria, Ragusa) e tutte hanno parlato latino appartenendo alla romana “X Regio Venetia et Histria” o unite a Salona, una delle capitali dell’impero romano;

ma soprattutto, per circa ottocento anni, hanno condiviso con Venezia gli alti e bassi della loro storia: insomma hanno sempre partecipato della cultura mediterranea e della nostra penisola, tanto che il mare tra le due sponde adriatiche era chiamato Golfo di Venezia! Visitando i vari paesi l’architettura veneta è costantemente presente nei palazzi, nei campanili, del tutto simili a quello di San Marco, nelle loggette, luoghi di amministrazione della giustizia, e nelle lapidi raffiguranti il Leone di San Marco (quando non è stato divelto); in particolare come non ricordare Pola (Pula), con la raffinata Arena, modello per l’Anfiteatro Flavio di Roma, o l’Arco dei Sergi, studiato da Michelangelo per il progetto della facciata di san Pietro; la Basilica Eufrasiana di Parenzo (Porec), patrimonio dell’umanità; Pirano (Piran), patria del musicista Giuseppe Tartini autore del famoso Trillo del diavolo, con la sua struttura ed i palazzi tipicamente veneti; Rovigno (Rovinj) raccolta attorno alla superiore chiesa di S.Eufemia ed al suo campanile che nei secoli ha sempre rivaleggiato in altezza con quello della vicina Dignano d’Istria (Vodnjan), dall’aspetto ancora medievale oltre alla presenza di contrade di stile gotico-venenziano. Un paese molto interessante nell’interno è ad esempio Montona (Motovun), ricca di monumenti romanici, gotici e rinascimentali; da ricordare anche Gallesano centro agricolo la cui popolazione ha sempre parlato l’istrioto, dialetto italico autoctono derivato dal latino. Abbiamo messo tra parentesi i nomi che troverete sulle indicazioni stradali per due motivi: i nomi ‘italiani’ sono quelli con i quali per secoli e secoli e fino a pochi decenni fa si sono chiamate queste cittadine – lo dimostrano i numerosi documenti presenti negli archivi; d’altra parte quando usiamo i nomi di città straniere diciamo ad esempio Parigi, Zagabria e non Paris o Zagreb, Mosca e Londra e non Moscow o London, ed allora perché non dire Pola e non Pula, Spalato e non Split, Veglia e non Krk, Ragusa e non Dubrovnik? Purtroppo è in atto, e lo diciamo senza polemica ma quale constatazione, una tendenza a ‘croatizzare’ il passato: un esempio per tutti, si afferma che Marco Polo era croato in quanto alcuni affermano che non sia nato a Venezia ma nell’isola di Curzola; come se nascere a Curzola fosse sinonimo di Croazia, mentre all’epoca l’isola faceva parte della Repubblica veneta, dopo esser stata parte dell’impero romano per secoli! Inoltre Polo è nome prettamente latino!!!

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