IN TEMPO DI LOCKDOWN LA RUOTA DEL ROTARY CLUB CONTINUA A GIRARE
La ruota che anima il Club Rotary, simbolo di filantropia, da oltre un secolo gira nei sentieri del disagio in tutto il mondo, portando aiuti concreti ; non poteva quindi mancare, in questo periodo di pandemia, all’appuntamento con la solidarietà. Così, il 17 aprile si è tenuta, presso l’Ospedale Castelli Romani, la cerimonia di consegna di una stampante e di tablet, donati dal Rotary Club Castelli Romani. All’evento, svoltosi in ottemperanza delle misure anticovid, hanno partecipato la Presidente del Club, M.Elisa Lucchetta Quercia, il Presidente Incoming Franco Bronzini, il Prefetto Franco Catalano ed il Socio Vittorio Orlando. Erano inoltre presenti la Direttrice Sanitaria Dott.ssa Lucilla Toppi, con una rappresentanza del personale sanitario.
La Presidente M. Elisa Lucchetta è, nella storia di questo Club, la seconda donna che ricopre tale ruolo, testimoniando ancora una volta quanto lo sguardo femminile, laddove si prendono decisioni, diventi presupposto per perseguire obiettivi comuni, risorsa da valorizzare, con le proprie professionalità e competenze. I dati statistici ci dicono che le donne sono ancora penalizzate anche all’interno delle associazioni di volontariato, soprattutto nel rivestire ruoli di prestigio, fenomeno chiamato “segregazione verticale”. D’altronde è solo dal 1989 che le donne sono state ammesse a far parte del Rotary Club. Il distanziamento sociale, volto a ridurre il contagio, ha aperto un nuovo scenario, costringendoci a rivedere il concetto di vicinanza. Un esempio sono stati gli infermieri che hanno cercato di mettere in contatto i malati con i parenti, attraverso le videochiamate, a volte anche per l’ultimo saluto, rendendo virtuoso l’uso della tecnologia. Il Covid ha evidenziato da una parte la necessità della relazione umana e dall’altra la paura del contatto con l’altro che diventa una minaccia. Occorrerà ripensare al nostro concetto di libertà, non solo nel suo significato di proprietà individuale bensì anche in quello di solidarietà, connessione, fratellanza nella comunità. Il virus ha dimostrato che la limitazione della libertà individuale per un bene più alto conduce alla consapevolezza di un’interdipendenza collettiva: “Nessuno si può salvare da solo”, come ha detto il nostro Papa Francesco.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento