“In te ho nascosto un lago”, poesia di Marco Fortuna
In te ho nascosto un lago, Lieto Colle editore: nei versi di Marco Fortuna un omaggio alla vita e alla ciclicità
30 componimenti per raccontare passato e presente in un tempo ciclico plasmato di sentimenti, esperienze e relazioni.
La poesia di Marco Fortuna è esistenza, contemplazione della natura, diluizione del dolore. È nostalgia e rinnovamento, aspirazione a un nuovo umanesimo.
La parola divenuta immagine: i versi del poeta, confluendo nella narrazione del sentimento universale, diventano socialità e rappresentazione dell’uomo, nei cui dolori, gioie e illusioni, da sempre, si scopre la totalità della vita. «Nella poesia ci emozioniamo per qualcosa che capita a noi stessi e non, di riflesso, per qualcosa che capita ad altri. È una delle cose preziose che servono per farci ‘sentire’ che siamo ancora vivi»,
Ecco la casa di terra dove bambini
scaldano davanti al fuoco
le gambe scarne
e sfogliano il granturco
nell’odore di fango e paglia.
Poche le parole che cadono dalla bocca
e poi il fuoco si spegne
la notte si raffredda.
Le finestre spoglie,
senza vetri,
guardano il campo
dove una lepre fulminea passa.
Sulle canne dello stagno
la libellula dorme quieta.
Ogni poeta eleva la nostalgia come suo elemento centrale. Forse sì, ma in Fortuna, questa meditazione sul passato e sul ritorno possibile, senza essere troppo drammatizzata, si riempie di particolari (dico proprio di particolari fisici, di cose, di modi delle materie) così bene elencati, confessati, acquisiti e infine immessi nel tessuto del testo, da conferire all’opera un tenore di originalità. Insomma, non un canto funebre sul mondo, ma poesia rivitalizzante il mondo. Il mondo poetico di “In te ho nascosto un lago” è un mondo non perduto; è solo il mondo della conoscenza dell’azione affettiva.
L’autore – Marco Fortuna è nato e vive nelle Marche, una regione dove le montagne, le colline e il mare cullano i suoi sogni, parlano al suo animo e ritornano con accenni e ricordi nei suoi scritti. Il suo amore per la poesia è iniziato tra i banchi di scuola e si è rinnovato sempre con intensità. Ha iniziato a scrivere poesie nel 2000 ed ancora oggi coltiva questa passione. Una ricerca costante, un viaggio nel cuore dell’uomo.
I suoi interessi letterari nel tempo hanno spaziato in ambito teatrale con la stesura della pièce Le parole possono cambiare il mondo, messa in scena per la prima volta dalla compagnia teatrale i Lo.co.s. nel 2016 al Teatro Nuovo di Capodarco di Fermo. Prossimamente verrà presentato, in tour per l’Italia, un nuovo spettacolo teatrale dal titolo L’amore non basta, incentrato sulle contemporanee forme di solitudine. Importanti le collaborazioni con musicisti di fama nazionale e internazionale come il M° Fabrizio De Rossi Re, il M° Roberta Silvestrini, il M° Paolo Quilichini, il M° Davide Martelli e il M° Antonio Ferdinando De Stefano che ha musicato una sua poesia per uno spettacolo teatrale andato in scena a Bruxelles. Con il musicista Fabio De Sanctis ha musicato alcune delle sue poesie interpretate dall’attore e poeta Sergio Soldani. (Citazioni dell’autore).
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Ufficio Stampa Miriam Bocchino
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