In punta di spillo – settembre 2011
Disperazione
Dopo due anni di baldorie arcoriane e non solo, il satrapo festaiolo insieme al ‘mesto’ Giulio (Tremonti) è stato ‘costretto’ ad apportare tagli con la solita accetta che si abbatte in ultima analisi sui servizi ai cittadini e ulteriori fardelli per le famiglie. Nel frattempo è sparito il sottosegretario alle politiche familiari, il funereo Giovanardi. Invece al solo sentire nominare qualche piccola limatura a senatori, deputati, consiglieri, calciatori et similia, tutti questi hanno cominciato ad innalzare una infinita serie di lamentele e di geremiadi. Eppure per i parlamentari se ci sarà qualche graffio (non si può certo parlare di tagli) succederà…alla prossima legislatura. Poveretti vien quasi voglia di fargli la carità. Possibile che dobbiamo ancora mantenere al governo un satrapo gaudente, piduisti riciclati, padani volgarotti con rispettivi rampolli baccalà (eufemisticamente chiamati ‘trote’) e quant’altro? E ora da qualche tempo – anche se non completamente superata “l’era Ruini” – anche qualche prelato si è accorto che qualcosa non quadra, ma forse è troppo tardi e tra la gente l’indignazione non basta più, qualcuno sta facendo circolare una nuova parolina in rima: rivoluzione.
Frascati. Meglio abbondare
Se, come abbiamo già scritto, al buon vescovo Budelacci è stata tolta la via, in altri siti le indicazioni inutili abbondano. Da oltre dieci anni non esiste più l’Azienda Autonoma del Turismo ‘del Tuscolo’, in compenso la segnalazione stradale, in largo Canova, rimane ad assicurare turisti e affini che esiste ancora! E che dire dei cartelli di divieto di sosta dalle ore tali alle tal’altre, su alcuni lati delle vie in cui già sono collocati cartelli che segnalano il divieto di sosta permanente per tutta la strada!?
Si vende di più o si compra di meno?
Da oltre due anni l’economia italiana non tira, il commercio langue, le tasse che vengono sempre più demandate ai comuni e regioni, nonché provincie, aumentano in modo esponenziale (ma ciò permette al governo di dire che esso non le ha aumentate!), il lavoro non c’è, l’imprenditoria non si espande anzi si restringe, il commercio è in crisi nera. Si tentano le iniziative più strane come quella che dalle parti nostre ha allungato gli orari dei negozi il venerdì e il sabato fino alle 23! Non so quanti spiccioli in più ci guadagneranno i commercianti, quel che è certo è che se la gente non ha soldi per arrivare a fine mese, figuriamoci se se la sente di andare a far compere in notturna!
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