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IN PIENA EMERGENZA COVID, L’INAPP INIZIA LA PROCEDURA DI SVENDITA DELL’EX ISFOL

IN PIENA EMERGENZA COVID, L’INAPP INIZIA LA PROCEDURA DI SVENDITA DELL’EX ISFOL
Luglio 24
06:11 2020

IL BENE PUBBLICO SVENDUTO PER FAVORIRE PRESUNTE OPERAZIONI DI SPECULAZIONE EDILIZIA?

IL PC PROPONE DI ESPROPRIARE L’IMMOBILE PER COSTRUIRE UNO SPAZIO PER LA CULTURA, UN CENTRO RICREATIVO E DI INCONTRO PER I GIOVANI E PER LE ASSOCIAZIONI

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Ennesimo scempio ai danni dei cittadini di Albano.

Si tratta stavolta dell’edificio ex Isfol, una struttura abbandonata da anni e poco distante da Villa Doria, parco comunale.

Vi si accede dal cancello interno alla Villa, alla fine del vialone centrale c’è un cancello e poi lo stabile.

L’edificio risale agli anni ’70 e fu originariamente costruito come sede dell’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori); sono circa 1500 mq.

Questa struttura, succursale della sede principale a Roma, rappresentava un fiore all’occhiello per l’Italia degli anni ’70, quell’Italia in crescita che investiva nella ricerca.

Oggi si presenta ampiamente in decadenza, anni di abbandono e di negligente incuria da parte dell’ISFOL e il poco interesse dimostrato dalle amministrazioni comunali che si sono succedute ne hanno determinato il decadimento declassandolo a rudere: macerie, calcinacci, siringhe e vetri rotti sono ovunque.

Eppure la struttura resiste ancora, volendo si potrebbe resuscitarla investendo fondi pubblici per trasformarla in qualcosa di utile per tutti i cittadini, ad esempio uno spazio per la cultura, un centro ricreativo e d’incontro per i giovani, anche una biblioteca andrebbe benissimo perché è poco distante dal centro urbano e immersa nel verde, così da offrire una possibilità alle nuove generazioni, una opportunità di crescita per tutti giovani e anche i meno giovani, in modo da sottrarla agli eventuali e probabili appetiti speculativi di qualche avvoltoio del settore.

Invece l’attuale proprietario, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), che cosa ha pensato di fare?

In piena emergenza covid, il 25 maggio 2020 l’INAPP ha deliberato di vendere in tutta fretta l’ex ISFOL di Albano con un importo a base di gara di euro 1.204.000 (quando i documenti del 2017 dell’INAPP stimavano un valore di mercato dell’immobile e del terreno di 2.640.000 euro) e di approvare l’avviso pubblico per la manifestazione di interesse per un periodo limitatissimo di soli 30 giorni (compresi i festivi). Sempre il 25 maggio 2020 è stato pubblicato tale avviso pubblico sul sito dell’INAPP con scadenza al 24 giugno 2020 alle ore 12.

Nonostante la scarsa pubblicità dell’operazione, dalle nostre informazioni diverse società di costruzione hanno manifestato interesse per l’acquisto con l’obiettivo di creare una grande speculazione edilizia (trasformare l’ex ISFOL in una serie di villini di prestigio) su un’area peraltro tutelata per legge per l’interesse paesaggistico (articolo 142).

Non dimentichiamo che lo stabile appartiene ad un Ente pubblico, che tutta l’operazione avviene in tutta fretta in un periodo di emergenza sanitaria, senza trasparenza alcuna sulle modalità di vendita di un bene pubblico e senza pubblicità dell’operazione.

Quali sono le società di costruzione che hanno manifestato interesse per l’acquisto dell’ex Isfol?

La svendita degli spazi di Enti pubblici è ormai divenuta una consuetudine in Italia, solo in parte giustificata dall’alleggerimento dei costi di mantenimento, spesso dietro ci sono invece interessi privati e scarso senso civico, se non vera e propria malafede.

Per il Partito Comunista di Albano sull’ex ISFOL devono essere mantenuti tutti i vincoli di destinazione edilizia, al fine di evitare operazioni di speculazione edilizia, e l’ex ISFOL deve essere espropriato dal Comune di Albano per ristrutturarlo e metterlo a disposizione della cultura, dei giovani, delle associazioni e della città.

Il Partito Comunista di Albano chiede al Sindaco e all’Amministrazione comunale quali iniziative ha assunto in questi mesi al fine di evitare che un altro strategico bene pubblico di Albano finisse nelle mani della speculazione privata.

Noi del Partito Comunista da anni rivendichiamo spazi e strutture in cui i cittadini si possano incontrare, parlare, discutere e decidere, ma è evidente che proprio questo fa paura a chi oggi detiene il governo di Albano.

Infine, va ricordato a lor signori che i beni comuni appartengono ai cittadini.

 

 

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