In marcia per la libertà
La marcia degli “indignati” continua. La serie di iniziative di cui si sono resi “pacificamente” promotori nei giorni in cui si sono fermati a Roma, gli ha permesso di raggiungere una fama che li precede nelle ulteriori tappe che continuano a percorrere nel lungo cammino per raggiungere Atene, tale da garantirgli ospitalità e collaborazione da parte delle istituzioni e dei cittadini con cui entrano in contatto di volta in volta.
Lasciata la Capitale la marcia è proseguita verso i Castelli Romani passando per Ciampino, Frattocchie per arrivare a Velletri, dove i marciatori hanno trovato rifugio in un casolare messo a disposizione da giovani ragazzi della città che hanno condiviso lo spirito e l’intento di questa pacifica camminata, partita da Nizza e finalizzata a smuovere l’opinione pubblica e a risvegliare le coscienze di giovani e meno giovani, per aprire gli occhi e non subire passivamente le scelte socio-economiche della classe politica.
Se a Cisterna e a Sermoneta scalo le condizioni climatiche hanno permesso agli “indignati” di riunirsi in piazza all’aria aperta, in uno luogo privo di confini, di limiti spazio-temporali e “gabbie” strutturali e istituzionali, a Mondragone il Comune ha messo a disposizione un centro per disabili, che ha permesso ai ragazzi di ripararsi dall’eccessivo freddo dovuto alla neve che è caduta in abbondanza.
A Sezze scalo c’è stato un incontro insolito e altamente costruttivo generato da un’assemblea con i piccoli cittadini, che ha raggiunto l’apice quando una bambina di 3 anni ha voluto fare un disegno per documentare in modo indelebile quella meravigliosa giornata durante la quale è stato possibile attivare un confronto tra generazioni diverse che si trovano tuttavia a vivere il medesimo momento storico-sociale, caratterizzato da crisi e manovre politiche, che di tutto sanno, tranne che del buono che c’è in ogni bambino, che vive con stupore e ingenuità anche i tristi momenti che tutta la società sta attraversando.
Il cammino continua incessantemente per raggiungere Napoli il 7 febbraio, dove gli indignati sosteranno per almeno tre giorni, auspicabilmente accampati all’aria aperta, questo quanto afferma Massimiliano, uno dei marciatori, sempre che le condizioni climatiche siano clementi e lascino scorgere ai sostenitori degli ideali di una democrazia libertaria un cielo stellato che lasci spazio ai sogni e agli ideali di libertà e uguaglianza…almeno quelli ancora non li può toccare nessuno.
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