In Italia decide….il popolo?
La più grande petizione di Avaaz in Italia non trova ascolto mentre altrove ha centrato obiettivi importanti
L’anno scorso a metà luglio cittadini italiani e stranieri si sono riuniti al Campidoglio per dire basta a politiche bellicose che prevedono uno spreco di soldi pubblici, e quindi i nostri soldi, per l’acquisto di ben 90 cacciabombardieri F35!
Un costo enorme, ben 13 miliardi di euro che andranno spesi per velivoli che non servono, se i cittadini non fermeranno presto quest’azione contro l’umanità e quindi contro gli stessi cittadini italiani! Eravamo in tanti al Campidoglio quell’estate del 2012, c’era la parlamentare Luisa Morgantini e c’erano le associazioni che portano avanti le battaglie per la pace come “Sbilanciamoci”, ma la nostra voce non è stata ascoltata perché con il decreto legge Di Paola si dava – qualche mese dopo – il via all’acquisto dei caccia bombardieri F35. Ma eravamo tanti anche alla manifestazione a Varese contro la vendita di armi ad Israele ed anche esattamente un anno dopo, nel luglio 2013, ancora a Roma per ribadire il nostro dissenso, già espresso un anno prima contro l’acquisto degli F35.
E questa volta i tanti – oltre ad avere un volto e una presenza lì in piazza delle Cinque Lune, con un aeroplano di carta gigante e manifesti – avevano anche firmato una petizione che era stata portata in Parlamento. Ben 380 mila firme chiedevano ai parlamentari di ascoltare la voce del popolo, in disaccordo con quella linea politica (di acquisto degli F35) che si stava seguendo!!! Molti firmatari della petizione inoltre hanno contattato direttamente i loro rappresentanti, inviando 27933 e-mail, 11mila tweet e facendo migliaia di chiamate ai senatori del PD per convincerli a fermare l’acquisto degli aerei da guerra F35. 380 mila firme non sono poche, come non è stata una cosa da niente – attraverso il popolo di Avaaz che ha già vinte tante battaglie nel mondo – sfondare le porte del Parlamento quel giorno caldo di luglio. Perché, noi lo sappiamo, quelle non erano solo firme su carta ma era la presenza di centinaia di persone che virtualmente stava chiedendo ai parlamentari qualcosa di importante. Secondo me quel numero di persone non andrebbe catalogato neanche come “il popolo della pace” né il “popolo di Avaaz” ma si tratta di ben 380 mila cittadini italiani che compongono questo Paese e lo mandano avanti col sudore della loro fronte, sia che abbiano un lavoro sia che non l’abbiano e cercano in tutti i modi di tirare avanti. Cittadini che si preoccupano delle sorti dei loro figli e dei figli dei loro figli oltre che solo di se stessi. Perché di questo si tratta.
Il futuro non potrà per molto resistere alla illogica della guerra perché il futuro vuole pace, speranza, libertà per i popoli oppressi e per ogni singola persona. E queste non sono solo parole, mi permetto di dire che sono verità che il tempo ci ha consegnato fino ai nostri giorni, e chi vuole intendere intenda. Una missione di guerra è un’altra cosa rispetto a una missione di pace!!! C’è un articolo della Costituzione italiana poi che dovrebbe proteggere i cittadini dalle follie della mente umana già vissute nella storia è l’articolo 11 e recita: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.» Ripeterlo non basterebbe mai, seppure andrebbe sbandierato ed in alcuni casi gridato con tutto il fiato.
In relazione alla suddetta manifestazione del 15 luglio 2013 in piazza delle Cinque Lune, riportiamo lo stralcio di una intervista a Luca Nicotra, membro di Avaaz (vedi http://www.newsphera.it/store/
webNegliultimitremesi.asp)
D – Avete il sostegno di politici che hanno aderito alla campagna “Tagliamo le ali alle armi”?
R – C’è possibilità di un confronto concreto con la politica: c’è stata una conferenza stampa, abbiamo il sostegno di alcuni politici del Movimento cinque stelle, Sel e Pd. Sappiamo per certo che alcuni politici sono dalla nostra parte.
D – Quali mozioni state portando avanti oltre la raccolta firme contro l’acquisto degli F35?
R – Di sicuro la nostra iniziativa non si ferma alla raccolta firme. La campagna “Tagliamo le ali alle armi” andrà avanti anche con grandi dimostrazioni a settembre e con altre iniziative a livello internazionale.
D – Quale è l’obiettivo principale per cui ci troviamo oggi in questa piazza?
R – Sicuramente quello di sensibilizzare maggiormente sulla questione.
D – Oltre allo spreco di soldi smisurato quali altre ragioni adducete a questa campagna contro le armi?
R – La nostra posizione è ovviamente contro le guerre ed un’azione come quella del riarmo è quindi contro ogni nostra posizione. Inoltre riportiamo la voce degli italiani che vogliono che i loro governi investano realmente in posti di lavoro (posti di lavoro per la pace), che vogliono che vengano usati diversamente quei 13 miliardi di euro che andrebbero buttati per costosi aerei da guerra. I leader del PD hanno criticato l’acquisto durante l’ultima campagna elettorale: ora devono mantenere le loro promesse e fermare questo assurdo spreco di denaro pubblico.
Grazie Luca Nicotra per tutto quello che state facendo e per quel tanto che già avete fatto e farete!
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