In giro tra le bellezze di Frascati le dimenticanze volute
Ora che le Feste natalizie frascatane sono terminate, forse alcuni rimpiangeranno quelle ‘casette’-rivendite di cui non s’è capito cosa avessero di natalizio…e tuttavia – i melanconici e nostalgici possono star rassicurati – perché le stesse ritorneranno in periodica scadenza mensile, con la intelligente trovata di rinominare l’evento con un aggettivo stagionale: natalizio (meglio se ‘Xmas Village’!), carnevalesco, pasquale, ecc…
Ma ciò che cittadini e turisti (pochi), certamente rimpiangeranno saranno quelle canzoncine pseudo-natalizie, intervallate dalla erudita informazione impartita da una melliflua voce narrante con eloquio clerical-omiletico, di taglio prettamente ‘brunovespista’, arruolata per l’esaltazione e l’incensamento delle grandi, medie, piccole, e piccolissime opere dell’eccelsa amministrazione comunale e del suo cerchio magico – cercando di scuotere (o finendo di addormentare del tutto) un pubblico che ancora tentava di resistere, ma per lo più rassegnato all’oratoria ipnotica dello speaker; e più di qualcuno – al termine di ciascuno degli interventi predicatori – è stato incerto e titubante se inginocchiarsi aspettando magari un’apostolica benedizione, seppur pseudo-laica. ‘Aridatece i zampognari’! Così, tra i ripetuti elogi all‘amministrazione cittadina – efficiente ed efficace(!?) – tra l’esaltazione per una Villa Torlonia ‘rinnovata’, o una ‘menade’ per buona sorte ritrovata a Tuscolo e finalizzata, suo malgrado, a riscattare la quiescenza delle Scuderie Aldobrandini, (sì, proprio quelle ‘scuderie’ segnalate da una dozzina di indicazioni e cartelli stradali, tutti in centro città e dove è già difficile districarsi!) – tra altri avvenimenti più o meno fortunati discesi dall’alto, la voce del padrone ha dimenticato di elogiare tanti altri bei risultati conseguiti nei due anni di statio comunale, non ufficialmente menzionati, per cui, quasi per un ‘petit tour’ (lasciando agli insigni nomi ottocenteschi il ‘grand tour’), se ne fornisce un ‘piccolo’ provvisorio elenco, senza ignorare un recente episodio ‘giubilare’: e cioè la ‘dimenticanza’ dell’amministrazione comunale, che pure sfilava ufficialmente in pompa magna, di far zittire almeno per un quarto d’ora la pista di pattinaggio – già esteticamente ben piazzata di fronte alla Cattedrale – almeno per il breve tempo in cui Vescovo, clero e fedeli fossero entrati in preghiera, nel tempio, per aprire l’Anno Santo diocesano 2025! Ma procediamo pure su alcune delle esaltazioni che sono state dimenticate dalla voce narrante natalizia:
– Nella ‘bella Frascati’, quasi tutte le vie e i marciapiedi della città si presentano con avvallamenti o meravigliosi vuoti del selciato. Il meglio degli interventi è talvolta la sostituzione di qualche sampietrino solitario con una artistica (si fa per dire) toppa di catrame. Evidentemente manca un esperto selciarolo per sistemare anche un solo sanpietrino! mentre in certe vie i pedoni possono usufruire delle accoglienti cunette (con tanto di scolo d’acqua), in quanto tutto il resto delle carreggiate è riservato alle automobili.
-Domanda: perché poi gli automobilisti devono cercarsi un parcheggio a pagamento quando si trova del tutto gratuita, tra le altre, l’’accogliente’ via L. Bonaparte in cui si può parcheggiare tranquillamente ‘obbedendo’ al cartello di ‘divieto di sosta e di fermata’!? O magari usufruire in certe vie dei posti ‘riservati’ per carico-scarico?
-Sul marciapiedi della stessa via Bonaparte (disselciato anch’esso), un muretto che si affaccia sulla Stazione, è pericolante da tempo, in attesa che crolli da un momento all’altro, magari trascinandosi dietro qualche sbadato pedone errante.
-Cittadini e forestieri ormai godono da tempo della Passeggiata (‘Fuori porta’ e non ‘del belvedere’, come certuni pensano di ribattezzarla) con quelle stupende aiuole che ostentano tubi, tubicini e tubetti che dovrebbero essere ‘underground’, per usare un termine foresto, ed invece sono a…’cielo aperto’. Senza contare le numerose mattonelle già…’terremotate’.
-Nonostante il conclamato dissesto, tuttavia, sono state riversare tonnellate di asfalto su alcune vie (es. Via V. Veneto) che erano già abbondantemente e di recente sistemate (a parte un piccolissimo tratto di un centinaio di metri). Il nuovo metodo di asfaltatura ha praticamente annullato l’altezza dei marciapiedi e infossato le aiuole spartitraffico (!). Oltre a far sì che si inondasse puntualmente di acqua piovana e fango il solito passaggio carrabile e anche pedonale! Ma questo avviene anche altrove (v. F. Cecconi, dove fiumi d’acqua si riversano sul marciapiede fuoriuscendo da vie private perché senza tombini collegati alle fogne!).
-La moltiplicazione di segnalazioni per le ‘Scuderie Aldobrandini’ e l’Infopoint (quest’ultima su cosa informa? forse supplisce ad una Pro-loco, di nuovo inaugurata solo ad usum delphini?), ha fatto dimenticare la molteplice presenza di pali, paletti privi di indicazioni o inutili (si v. il cartello che indica l’Azienda del Turismo ‘del Tuscolo’, un sito inesistente da quasi trent’anni!).
Ignoriamo pure i bagni ‘pubblici’ chiusi in perpetuo, ma che dire delle scritte, geroglifici, pseudomurales e ‘messaggi’ vari, sulle mura cittadine e muraglioni, indice per lo meno di inadeguata sorveglianza?
– Il passaggio ‘pedonale’ lungo la prima parte del muretto (sopra i muraglioni di via ‘Pensa’(pensile), pomposamente attribuiti al Valadier) non consente il passaggio di pedoni (tantomeno delle carrozzelle di disabili), in quanto le macchine parcheggiano ‘attaccate’ allo stesso muretto.
– Di fronte alla fontana settecentesca di piazza San Pietro stazionano quasi sempre gazebi, banchetti e quant’altro, impedendo al turista di farsi una fotografia…come normalmente si può fare altrove.
– Piazza San Pietro, con una delle più belle facciate di chiesa (architetto Gerolamo Fontana salvatasi anche dal bombardamento del ’43), è gioiosamente corredata, ab immemorabile, da fili e cavi volanti tra gli antiestetici lampioni e fin sulla stessa fontana.
– Aiuole della città e giardini (si pensi solo a quello di Via s. G. Calasanzio), offrono un più che ‘decoroso’ spettacolo di…incuria.
– Tra Via Alberico II, via Conti di Tuscolo, palestra comunale, ecc., si assiste ad un perenne ingorgo con sosta selvaggia di automobili, furgoni e quant’altro, addirittura su dossi e marciapiedi o in mezzo alla strada (ignorando anche dischi orari e vari altri ammennicoli) con marciapiedi impossibili da utilizzare e adornati in perennis anche da bidoni e scatolame vario…Una bella immagine da…cartolina. Addirittura due anni fa fu aggiunto (volutamente, o per… errore?) un posto macchina in più, mentre sono da tempo ‘invisibili’ strisce pedonali e ‘stop’.
-Ritornando al parco della ex-villa Torlonia sembra che i marciapiedi dei viali non siano stati ritenuti degni di restauri, infatti il mattonato è per lo più sconnesso e frantumato. Nella parte alta del parco, come era prevedibile, i soliti fiumi d’acqua e fango per ogni temporale, disegnando spontaneamente arabeschi canali e canaletti, si riversano, con annesso brecciolino, dentro gli accoglienti tombini. Che dire di quanti poi si ‘assidono’ beatamente nell’alto delle fontane in attesa di completare la distruzione dell’aquila di pietra sperone già a suo tempo decapitata, senza che nessuno intervenga almeno a cancellare le scritte. Altro che chieder restauri al…FAI! E non appartengono forse all’ex Villa Torlonia quegli archi che fanno ‘bella’ figura di sé sulla via Alberico II, compreso il muretto sottostante, completamente devastato, insieme all’inferriata (che qualcuno non ha ancora pensato di portarsi via!). Il tutto in bella vista per chi ‘entra’ a Frascati. E a proposito di balaustre, quella dei vialoni che affaccia su Viale V. Veneto, ad un certo punto ha giustamente il suo termine, ma non ne segue un eventuale parapetto o ringhiera che possa impedire ad eventuali pargoli vaganti di precipitare di sotto! Chissà se si vuole aspettare qualche volo, non solo pindarico, di poetastri e uomini ‘colti’ locali od oriundi! Si è già da tempo indicato lo sconcio e la pericolosità del muro (con anfore superstiti) di Viale Catone (via del Tuscolo) che, prima di crollare del tutto, cade a…puntate, mentre da un lato resta ancora da completare quella parte in cui si è edificato (da quando?) il cosiddetto ‘Frascatino’. In questa stessa via, soprattutto in curva, si rischia perennemente l’investimento dei poveri pedoni…
Per ora terminiamo qui il sommario elenco delle caratteristiche della ‘bella Frascati’, ma si potrebbe proseguire …! Quello di cui siamo certi è che tale elenco non verrà decantato alla cittadinanza in nessun erudito monologo natalizio. E, per concludere con una ultima battuta, qualcuno suggerisce che per i candidati alle prossime elezioni, così come per i bandi(?) per qualche nuovo ‘efficiente’ impiego comunale o extra, venga ammessa la sola partecipazione di non vedenti, non deambulanti e non udenti!
Ma intanto l’amministrazione e suoi accoliti non perdono tempo ad intitolare piazze, siti, vialetti e microscopiche varie istituzioni al defunto colonnese Astorre, dimenticando la storia dei vari Pietro Campilli, Pietro Micara, Clemente Aldobrandini, Osvaldo Molinari…e lo stesso vescovo Liverzani, che pur hanno dato tanto delle loro capacità culturali e politiche non solo per Frascati e dintorni ma anche all’Italia tutta! Ma su questi personaggi ed altri si può sempre leggere il mio ‘Frascati tra storia, politica e antistoria’ – quasi un manuale per politici smemorati ed elettori spaesati,(ed. Controluce, 2024). Buon 2025!
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