In bilico come gli acrobati
“L’essenziale è invisibile agli occhi”, recita il piccolo principe… ma nella società di oggi è difficile capire cosa sia davvero essenziale tanto da permettere una qualità di vita atta a garantire armonia e stabilità all’interno del contesto socio-relazionale nel quale tutti noi siamo, chi più chi meno, inseriti. In effetti, in questo momento di profonda crisi che ha colpito tanti ambiti del nostro vivere, essere felici, ma anche riuscire ad essere più semplicemente un po’ ottimisti, risulta sempre più difficile, a scapito dell’integrità psico-fisica che ognuno di noi dovrebbe possedere e che invece purtroppo oggi è sempre più minacciata.
E allora subentrano frustrazione, stati d’animo alterati, disturbi dell’umore, oggi tra i problemi più diffusi che in futuro tenderanno ad aumentare.
Oggi anche i bambini hanno probabilità di ammalarsi di depressione a causa di un sovraccarico di attività e responsabilità che spesso non riescono a gestire. Le statistiche parlano dell’1/2% dei bambini e la percentuale tende ad aumentare esponenzialmente se si prendono in considerazione anche fattori ambientali e predisposizione genetica. Forse solo il ritorno ad un modo di vivere semplice, con dei ritmi più lenti, legato maggiormente agli affetti veri, allo scambio reciproco di dialogo e di tempo dedicato, meno competitivo e nevrotico, potrebbe contribuire al ripristino di un equilibrio ormai perso per inseguire un benessere effimero, pieno di illusioni e alla fine anche di delusioni. Dovremmo iniziare ad eliminare tante cose che spesso costituiscono un elemento di disturbo, interferiscono nella nostra vita complicandola notevolmente e impedendoci di raggiungere una serenità che non appartiene alla frenesia della società odierna ma che ha un valore enorme per la nostra salute e per riscoprire il senso buono e vero della vita.
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