Impossibile rimanere in questa maggioranza
Il Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica Rita Consoli ha rassegnato le dimissioni. Le dimissioni avvengono dopo mesi di vani tentativi per offrire al nostro territorio una prima sospirata azione di salvaguardia, attraverso il recepimento del PTPR – Piano Territoriale Paesaggistico Regionale -, con un atto perfettamente coerente con i principi del programma di mandato ed in attesa dei tempi ben più lunghi che richiede la nuova pianificazione generale. Le vicende che di seguito raccontiamo dimostrano l’inesistenza dei presupposti per addivenire in tempi credibili e soprattutto duraturi alla rimozione dei diffusi comportamenti ostruzionistici sull’urbanistica, di cui la questione del PTPR costituisce la punta dell’iceberg.
La situazione instabile e poco trasparente è maturata a piccoli passi nel corso dei dodici mesi trascorsi, durante i quali La Città al Governo ha mantenuto una posizione di responsabilità nel rispetto dei patti di maggioranza. L’apice è stato raggiunto durante la riunione della Commissione Urbanistica del 10 Luglio, che negli intenti già condivisi con il sindaco avrebbe dovuto essere preparatoria alla adozione di una prima variante al piano regolatore del 1972: durante tale riunione è stato rimesso in discussione da alcune forze politiche di maggioranza e dal Sindaco l’impegno preso sin da agosto 2022 (è già passato un anno) di adeguare e conformare il vigente
Piano regolatore di Grottaferrata dettate dal PTPR.
È il caso di informare i cittadini di Grottaferrata che il PTPR – Piano Territoriale Paesaggistico Regionale – è lo strumento di pianificazione concordato tra Stato e Regione, anche in attuazione della “Convenzione europea sul Paesaggio” del 2000, finalizzato alla tutela del territorio regionale. Davanti al PTPR e alle sue indicazioni, i Comuni del Lazio devono adeguare i propri strumenti di pianificazione (la Regione prescrive entro due anni), non potendo questi ultimi derogare alle indicazioni del PTPR: adeguare i propri strumenti urbanistici, per un Comune, significa dunque collocarsi entro la legalità della pianificazione statale e regionale; l’alternativa è non recepire il PTPR, e dunque aprire ad una situazione di incoerente conflittualità del Comune con le istituzioni superiori (Regioni e Stato) creando uno stallo nel quale, nel frattempo, le trasformazioni continuano a proliferare in un quadro urbanistico non chiaro e definito, a danno del nostro territorio.
Il non adeguamento del Piano regolatore di Grottaferrata al PTPR della Regione Lazio, approvato definitivamente nel 2021 (Giunta Zingaretti), è dunque un atto che ha del clamoroso; per contro, l’adeguamento non era affatto un atto rivoluzionario, ma semplicemente un atto di recepimento di indicazioni sovraordinate. Il sindaco, davanti a pressioni politiche incuranti dell’interesse generale di un territorio già abbondantemente provato sul piano urbanistico, ha incredibilmente ceduto senza alcuna autorevolezza, avventurandosi in una decisione che trascina il nostro Comune fuori dalla pianificazione regionale e facendo perdere al nostro territorio un’importante occasione di tutela immediata.
Nonostante tutto ciò, in un incontro della delegazione de La Città al Governo con il Sindaco il giorno 17 luglio u. s., con ennesimo spirito collaborativo è stata proposta una possibile soluzione politica, da sottoporre alla accettazione di tutte le forze di maggioranza, al fine di addivenire finalmente all’approvazione del PTPR in Consiglio Comunale, unitamente alle Linee Guida del nuovo Piano Regolatore Generale.
L’ipotesi di conciliazione politica, formulata da La Città al Governo, basata sul mantenimento dei contenuti iniziali dell’adeguamento al PTPR ma accogliendo la proposta di segnalare alla Regione Lazio che la valutazione di alcune parti del territorio sarebbe stata oggetto di successiva pianificazione, rappresentava il massimo possibile per mantenere intatta la salvaguardia del territorio di Grottaferrata (contenendo tra l’altro una importante proposta “salva Pratone”, valida fino all’adozione del nuovo Piano regolatore).
Nel frattempo La Città al Governo, vista l’assurdità della situazione e il perdurante balbettio della maggioranza, ha comunicato la sospensione di tutte le attività politiche da parte dei suoi rappresentanti in seno agli Organi Istituzionali: ciò al fine di stimolare urgentemente una presa di posizione da parte di tutte le forze di maggioranza davanti a contenuti politici che, in materia urbanistica, fanno una differenza netta.
I tempi sono stati capziosamente allungati e il risultato finale è stato il silenzio. E ciò, nonostante il lungo tempo messo a disposizione, oltre 6 mesi dalla definizione della proposta iniziale, durante i quali si sono svolte riunioni di maggioranza, confronti con le singole forze politiche, commissioni consiliari, per le opportune valutazioni di tutti.
Con questi fatti le dimissioni erano inevitabili.
Siamo ad oggi. All’appuntamento del 10 agosto, il Sindaco ha rifiutato anche l’ultima proposta di recepimento del PTPR (nonostante i termini prescritti dalla Regione Lazio siano ormai scaduti), con la quale da 12 mesi a questa parte e fino a poche ore fa s’era sempre dichiarato d’accordo. Con un atto secondo lui di forza, secondo noi di debolezza, ha addirittura rilanciato pretendendo la firma di una sorta di documento “al buio” nel quale le forze politiche avrebbero dovuto esprimere “convintamente” sostegno alla sua Amministrazione: come se ciascun atto di governo di volta in volta deliberato o non deliberato (è il caso del non recepimento del PTPR, sopra descritto) non dovesse essere valutato e condiviso dalle forze politiche che concorrono con lui, proprio su ogni singolo atto, all’esperienza di governo.
Infine l’11 agosto, nella riunione di maggioranza, l’ultima carambola, con la proposta di addivenire ad una mera “presa d’atto” del lavoro fatto sinora sul PTPR, totalmente priva di effetti reali, che rinvierebbe comunque il recepimento del PTPR (forse) in seno alla nuova pianificazione, entro la fine del mandato (altri quattro anni!). Quest’ultima vuota proposta ci è stata posta come out-out immediato, rendendo assolutamente impossibile la prosecuzione di qualsiasi dialogo.
Come se non bastasse, in serata le altre forze di maggioranza hanno firmato un comunicato dai contenuti vuoti, dove in pratica si ribadiscono i principi del programma. Dunque con una mano si affossa un atto concreto e coerente con il programma di mandato sull’urbanistica, obbligatorio e occasione di anticipare alcune delle tutele tanto sbandierate, con l’altra mano si fa una vuota dichiarazione di intenti, cercando di buttare, come si suol dire, la palla in tribuna.
Tutto ciò dipinge ormai definitivamente un quadro sconsolato di improvvisazione e carenza di autentica progettualità: un quadro che non appartiene a La Città al governo e del quale il Sindaco e le rimanenti forze politiche di maggioranza dovranno assumersi la diretta responsabilità.
Inevitabile l’epilogo.
Grottaferrata 12 Agosto 2023
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