IMPORTANZA DELLE INFRASTRUTTURE DIGITALI
Parlare oggi di Smart City significa parlare di città più sicure, efficienti e sostenibili. Ma anche di città inclusive, che mettano al centro il cittadino, la sua salute e il suo benessere. Di città digitalizzate e connesse, in grado di utilizzare il dato e di misurare lo stato di salute e le esigenze del tessuto urbano attraverso le nuove tecnologie per fornire servizi e soluzioni adeguate. Ripensare le città e i loro servizi attraverso l’utilizzo di sistemi digitali che consentono di capire lo stato di fatto di uno scenario e di un contesto urbano in termini di peculiarità, criticità, esigenze e vocazioni è sempre più fondamentale. Grazie alle nuove tecnologie digitali possiamo disporre di una mole incredibile di dati che sono in grado di raccontarci le città, il loro territorio, le loro infrastrutture, i servizi erogati e le esigenze da soddisfare.
Per rendere possibile tutto questo, sono necessarie Infrastrutture Digitali al passo con le esigenze del cittadino. Se qualcuno aveva dei dubbi, con la pandemia Coronavirus ha ottenuto le risposte. La pandemia e il successivo lockdown hanno fatto emergere alcune importanti lacune e, tra queste, il tema di scarsa alfabetizzazione digitale di insegnanti, famiglie e studenti, nonché la necessità di disporre di adeguate Infrastrutture Digitali. Una fonte autorevole per capire il futuro delle Infrastrutture Digitali, nonché l’importanza della alfabetizzazione digitale, è rappresentata dal Documento rilasciato dalla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati nella seduta del 9 luglio 2020, a conclusione dell’indagine conoscitiva “Sulle nuove tecnologie nelle Telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei Big Data” ( https://www.startmag.it/wp-content/uploads/Documento-conclusivo-Indagine-5G-1.pdf ).
L’indagine conoscitiva ha inteso soffermarsi in particolare sugli sviluppi legati al 5G, che consentirà di trasmettere notevoli quantità di dati in tempi ridottissimi, favorendo anche il decollo dell’Internet delle Cose (IoT – Internet of Things), e alla convergenza tra Infrastrutture Digitali fisse (reti a fibra ottica) e mobili. Diversi i temi oggetto di approfondimento del Documento. In primis i temi delle emissioni elettromagnetiche e il possibile impatto sulla salute nonché il tema della sicurezza cibernetica. Un secondo aspetto che l’indagine ha inteso approfondire riguarda il tema dei cosiddetti Big Data, ossia della raccolta ed analisi di elevate quantità di dati, compresi i dati personali, provenienti da fonti diverse, che sono oggetto di trattamento automatizzato mediante algoritmi informatici o altre tecniche avanzate che vanno sotto la dicitura generica di Intelligenza Artificiale. L’indagine ha quindi analizzato le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, da cui possono trarre origine rilevantissimi benefici per i cittadini, ad esempio nel campo della sicurezza dei trasporti o per il funzionamento delle città intelligenti, mettendo a fuoco i rischi connessi alla sempre più rapida circolazione dei dati, (per esempio per applicazioni sanitarie).
L’introduzione e il progressivo rafforzamento delle tecnologie digitali comporterà trasformazioni molto profonde della nostra società e della nostra economia e richiederà competenze molto diverse rispetto a quelle attuali. Sebbene ciò possa offrire all’umanità intera opportunità impensabili fino a pochissimi anni fa, esistono rischi ed elementi di inquietudine riguardo alla effettiva governabilità di questi interventi in termini di sicurezza dei dati, di sicurezza delle persone e persino di sicurezza dei nostri sistemi democratici. Un aspetto importante sarà l’impatto di queste tecnologie sul funzionamento del mercato del lavoro, rispetto al quale, sebbene sia incerto cosa succederà nel lungo periodo, si porrà sicuramente un problema di sostituzione di competenze in un periodo di transizione che potrebbe anche comportare complessi problemi di gestione, al fine di evitare situazioni di tensione sociale. Da qui l’importanza della scuola e dell’adeguamento dei percorsi educativi, impegnati a costruire rapidamente e in modo efficace le nuove competenze che servono per realizzare la trasformazione digitale. È fondamentale conoscere e comprendere tali realtà al fine di utilizzarne, nell’interesse della Comunità, tutte le potenzialità e limitarne al tempo stesso i rischi eventuali, in primo luogo il “digital divide“, non solo tra generazioni, ma anche e soprattutto tra aree geografiche, tra aree rurali e centri abitati. Da qui la richiesta di un impegno costante da parte delle Amministrazioni locali per favorire ogni iniziativa rivolta a ridurre il “digital divide”. Le statistiche sono impietose, in Italia, solamente 1 studente universitario su 4 è iscritto a facoltà STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e queste risorse non mostrano un incremento significativo negli anni. Circa un’azienda su quattro non è riuscita a trovare questi profili nel “momento del bisogno”.
Più in generale, occorre richiamare l’attenzione sulla necessità di una corretta informazione della popolazione, che, in assenza di dati chiari, semplici e precisi relativi alle conoscenze scientifiche sulle emissioni elettromagnetiche, è soggetta a campagne inutilmente allarmistiche che diffondono dati confusi, spesso infondati, ed in alcuni casi vere e proprie fake news. La disinformazione riguarda spesso non solo i cittadini ma – cosa ancor più grave – gli Amministratori locali, talora indotti a rallentare i procedimenti relativi alla introduzione delle nuove tecnologie.
Sarebbe pertanto importante, oltre ad interventi normativi di semplificazione a livello nazionale, promuovere iniziative degli Enti Locali al fine di agevolare anche il generarsi di un circolo virtuoso rispetto a quella quota di cittadini, sicuramente minoritaria ma non irrilevante, che guardano con sospetto se non con paura a queste nuove tecnologie. Ciò avviene anche in ragione della disinformazione che purtroppo è ampiamente diffusa sulla rete e che fornisce ricostruzioni deformate e tendenziose della effettiva natura di queste nuove tecnologie. Potrebbe essere utile, un maggiore coinvolgimento del servizio pubblico radiotelevisivo nel fornire un’informazione equilibrata e corretta che consenta ai cittadini di poter acquisire una conoscenza più precisa di concetti, che pur avendo una loro complessità tecnica, possono e devono essere accessibili alla maggioranza dei cittadini. Ciò potrebbe contribuire in maniera decisiva a contrastare la disinformazione. In questo contesto, un ruolo importante potrà essere svolto dalle Amministrazioni locali nella promozione di Eventi mirati a spiegare le potenzialità delle tecnologie digitali, della necessità di cambiamento dei processi di lavorazione, della necessità di sviluppare nuove professionalità, della disponibilità a favorire iniziative imprenditoriali in linea con il mercato. Magari in sostituzione, o semplicemente in parallelo, alle più tradizionali iniziative di natura popolare. Serve investire nella corretta promozione delle tecnologie digitali. Basterebbe mettere in pratica alcune delle Conclusioni adottate dal Consiglio Europeo nella riunione 17 – 21 luglio ( https://www.consilium.europa.eu/media/45118/210720-euco-final-conclusions-it.pdf ). Sono 68 pagine, da leggere attentamente per capirne la portata rivoluzionare di quanto ci è richiesto.
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