Immigrazione/Milano: Everyone chiede intervento Alto Commissario Onu
Immigrazione/Milano: Everyone chiede intervento Alto Commissario Onu per migranti di corso Buenos Aires
Il gruppo chiede inoltre a Prefettura e Questura di ritirare l’autorizzazione per il presidio di mercoledi’: “Manifestazione razzista”
Mercoledì 28 ottobre alle 11, a Milano, in corso Buenos Aires 36, si svolgerà un “presidio per la sicurezza” organizzato e sostenuto da Lega Nord, PDL e lista Ferrante assieme ai residenti di via Masera. “Si tratta di una manifestazione razzista contraria al vivere civile e che mette in serio pericolo la democrazia nel nostro Paese” commentano i co-presidenti dell’organizzazione internazionale per i diritti umani EveryOne, Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. “Obiettivo del presidio è cacciare una quindicina di rifugiati africani che, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari dal Governo italiano, sono stati completamente abbandonati dalle istituzioni e vivono in condizioni igienico-sanitarie pessime, dormendo al freddo sui cartoni, per strada, non godendo di alcun programma di inserimento socio-lavorativo né di alcuna assistenza. Nel volantino che preannuncia il presidio di mercoledì si chiede «l’intervento del sindaco e del prefetto», prima che qualcuno «decida di risolvere il problema con quattro bastoni». “Riteniamo gravi le minacce indirette rivolte al gruppo di migranti e crediamo sia opportuno che la Questura e la Prefettura di Milano ritirino l’autorizzazione al presidio e lo sospendano preventivamente per ragioni di pubblica sicurezza. Minacciare di usare ‘bastoni’ per rispondere al disagio sociale di persone già perseguitate in Patria è incivile oltre che contrario a tutte le normative, nazionali e internazionali, sui diritti umani: la dimostrazione di come la barbarie xenofoba e antieuropea abbia assunto in Italia livelli spaventosi”.
Il Gruppo EveryOne ha intervistato Mustafà, uno dei profughi senzacasa che dorme nei pressi della Galleria Buenos Aires e soffre di una grave cardiopatia: “Abbiamo cercato di rifugiarci in case abbandonate o di costruire baracche, ma i vigili urbani e la polizia arrivano sempre e ci mandano via” racconta il giovane. “Nonostante il freddo, ci hanno cacciati in malo modo da Via Vittorio Veneto, da via Lecco e da un edificio abbandonato in via Padova, dove non davamo fastidio a nessuno. Abbiamo chiesto la possibilità di avere una casa, anche un semplice bilocale in cui vivere tutti insieme; abbiamo chiesto a tutti anche il lavoro più umile – pulire le strade o scaricare merci pesanti – ma niente: mai nessuno ci ha offerto un aiuto concreto” continua il rifugiato. “Siamo profughi e abbiamo sofferto tanto. Vorremmo solo essere trattati come esseri umani e non come bestie”.
“Abbiamo chiesto l’intervento dell’Alto Commissario ONU per i Rifugiati Antonio Guterres e del Commissario per i Diritti Umani Navanethem Pillay,” spiegano i leader di EveryOne, “perché intercedano affinché i rifugiati africani abbiano la dovuta assistenza (un’abitazione dignitosa e temporanei mezzi di sussistenza) da parte delle istituzioni e autorità milanesi, a norma degli accordi internazionali, e non siano lasciati vivere nell’indigenza ed emarginazione, brutalmente sgomberati anche nella stagione fredda, divenendo” concludono Malini, Pegoraro e Picciau, “bersaglio dell’intolleranza e pretesto per nuovi rigurgiti di razzismo, inaccettabili in una società democratica e tollerante”.
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