ILVA: verdi inviano norma A per bonifiche attraverso sequestro conservativo patrimonio Riva
“Queste risorse dovranno essere utilizzate per realizzare le bonifiche di tutte le aree contaminate dalla diossina e dai veleni dell’Ilva”. Ha dichiarato io coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Questa norma consentirebbe di sequestrare i beni dei Riva in Italia e anche all’estero nonché titoli azionari, come ad esempio le quote Alitalia. Il parlamento può e deve approvare una norma di questo genere come del resto lo ha fatto approvando la norma del decreto 61/2014 che ha previsto l’uso delle risorse sequestrate ai Riva dal tribunale di Milano per applicare l’AIA agli impianti del siderurgico di Taranto”.
“A Taranto non si sta applicando il principio chi inquina paga previsto dalla direttiva europea 2004/35/CE – prosegue il leader ecologista -. Ancora oggi le bonifiche a Taranto non si fanno e forse non si faranno mai. Il costo previsto da Arpa Puglia è d 5 miliardi di euro. Mettere a posto gli impianti dei proprietà dei Riva con i soldi dei Riva non è applicare il principio chi inquina paga, e tantomeno fare le bonifiche, perchè le terre, le acque e la vita di Taranto continuano ad essere disseminati di veleni”.
“La norma proposta potrà dare certezza di avviare le bonifiche, in caso contrario il disastro ambientale verrà lasciato a Taranto come un monumento a futura memoria – conclude Bonelli -. Un monumento che continuerà ad inquinare la vita delle future generazioni”.
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