Il ‘vi accuso’ di Imperatore alle banche e all’ignoranza…
Frascati – «I recenti fallimenti e le difficoltà in cui si trovano numerose banche del nostro paese hanno suscitato preoccupazione, polemiche ed indignazione in molti cittadini che giustamente temono per i loro risparmi e, oltretutto, non si sentono responsabili delle scelte operate dalle aziende di credito. Spesso, infatti, tali fallimenti sarebbero da ricondurre ad un operato quantomeno ‘spregiudicato’ da parte delle stesse banche. Con l’entrata in vigore della nuova normativa del bail in1 le conseguenze dei fallimenti bancari ricadono direttamente sui risparmiatori (ben lo sanno i risparmiatori di Banca Etruria, Carichieti, Carife e Banca Marche). Il libro Io vi accuso mette il dito nella piaga delle pratiche troppo spesso discutibili delle banche che, a giudizio anche di molti economisti, non hanno affatto aiutato l’economia negli ultimi anni». *(dalla presentazione di Enrico Del Vescovo).
L’incontro di giovedì 28 gennaio in Sala del Consiglio Comunale, a cura di alternativ@Mente, prendendo spunto dal libro di Vincenzo Imperatore Io vi accuso. Così le banche soffocano le famiglie e salvano il sistema – Chiarelettere € 14, ha messo davvero ‘il dito nella perdita contante’ di tanti risparmiatori. Gli italiani sono i migliori in Europa, a detta dello stesso Imperatore, in quanto a gruzzoli risparmiati e i peggiori, a quanto pare, per ignoranza, che a tratti rasenta la creduloneria, in fatto di investimenti. Il risparmiatore italiano, secondo Imperatore, somiglierebbe a Pinocchio che su suggerimento del Gatto e della Volpe sotterra i suoi preziosi zecchini, fossero anche solo 3, tutto ciò che possiede, nel Campo dei Miracoli aspettando che ne nasca un albero rilucente di monete. Imperatore ha potuto raccontare molte situazioni di vita vissuta, esponendosi il giusto: infatti è stato manager bancario per oltre vent’anni e sa delle convention di lusso (giornate molto simili a quelle raccontate da The Wolf of Wall Street di M. Scorsese, film con un insuperato Di Caprio) che fra regali e promesse di extra da favola galvanizzavano i capi settore a raggiungere gli obiettivi dell’istituto bancario vendendo prodotti non del tutto trasparenti a clienti in buona parte ignari di quel che andavano acquistando. Le banche per almeno trent’anni non si sono sforzate più di tanto a spiegare i difettucci dei mutui a tasso variabile degli anni ’80, concessi a milioni di famiglie, o dei titoli scaturiti dalla finanza creativa venduti a partire dagli anni ’90 ai giorni nostri. Gli operatori in campo, secondo il livello di responsabilità, avrebbero scambiato più o meno in buona fede lo scrupolo di coscienza con senso del dovere nei confronti di ordini superiori inderogabili e, per contro, per troppo tempo secondo Imperatore, l’italiano medio ha confuso la banca, struttura commerciale, con l’istituzione Stato perché lungamente ‘maleducato’ ad investire in BOT e CCT, ha continuato a pensare che nella nuova finanza (quella dei derivati, distante anni luce dall’etica come poi si è scoperto) molti altri investimenti fossero riconducibili allo Stato quale garanzia di solidità. Piani ben precisi di espansione da parte degli istituti di credito, servitisi della buona fede messa a disposizione dai piccoli risparmiatori (utile per rifilare agli stessi anche molta merce che niente aveva a che fare con transazioni finanziarie – un trust di banche ha venduto più elettrodomestici di un grande gruppo leader dei magazzini dell’elettronica!!) hanno fatto il resto. Molto apprezzati i consigli di Imperatore ai piccoli risparmiatori con l’intento di mettere in guardia dalla tentazione di improvvisarsi investitori: l’incontro, per l’appunto, intendeva promuovere cultura della legalità e finanza etica augurando un maggiore sviluppo della cultura del risparmio e dell’investimento.
Alla serata erano presenti anche Carlo D’ippoliti, Economista, docente all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, che ha potuto dare voce in maniera più distaccata alle ragioni dell’economia e della finanza senza indulgere, però, nel racconto di facili soluzioni all’attuale fase di stallo economico e al rapporto di sfiducia fra banche e risparmiatori; gli avvocati Massimo Campanella e Gianluca Di Ascenzo rappresentanti rispettivamente delle associazioni ADUSBEF (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Postali e Assicurativi) e CODACONS (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori), a cui molti cittadini già si rivolgono per tutelare i propri diritti, ma anche per essere più informati su specifici prodotti proposti dalle banche. (Serena Grizi)
1 «Dal primo gennaio è cambiata la modalità di salvataggio di una banca in difficoltà nell’Eurozona. Dal bail-out “salvataggio esterno” si passa al bail-in: di fatto scatta la svalutazione di azioni e crediti (obbligazioni ibride, subordinate e senior) e la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in crisi. In casi estremi possono essere coinvolti anche depositi superiori ai 100mila euro». Fonte: Il Sole 24 Ore.
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