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Il valore dell’istruzione

Il valore dell’istruzione
Gennaio 26
17:55 2024

Questo articolo scritto nel 2013, faceva riferimento a un Atto consiliare  della Comunità di Rocca di Papa datato 8 ottobre 1862. Lo pubblicai allora sulla rivista Castelli Romani e, spulciando tra i documenti l’ho ritrovato. Lo ripropongo per una riflessione, ora come allora, tra le diverse situazioni relative soprattutto all’Istruzione e alla Sanità in epoca odierna.

Siamo nell’anno successivo all’Unità d’Italia, ma ” la nostra Comune di Rocca di Papa” fa parte della Comarca di Roma (sorta di delegazione amministrativa) e il Pontefice Pio IX è il capo spirituale e materiale dello Stato Pontificio; sovrano d’Italia Vittorio Emanuele II, Abraham Lincoln è il Presidente degli Stati Uniti d’America e in Inghilterra regna la Regina Vittoria…

L’8 ottobre 1862 si riunì a Rocca di Papa  il Consiglio comunale, presieduto dal 1°Anziano Carlo Botti,  facente funzioni di Priore e furono discussi vari punti; tra questi, fu approvata all’unanimità per ” ballottazione con 15 palle bianche favorevoli e nere contrarie nessuna”, la concessione di un sussidio (un’elemosina) di 30 scudi (1)  come risposta “all’istanza fatta dai R.R. P.P. Passionisti di Monte Cave”. I religiosi, infatti stavano affrontando in quel periodo delle spese straordinarie di restauro del Convento e riadattamento della cisterna annessa. Il Cavaliere Giacomo Botti, consigliere,  nella sua arringa dichiarò “giusta e ragionevole la richiesta, avendo i Padri Passionisti diritto a tutti i riguardi possibili, stante i molteplici vantaggi che arrecavano a tutto il Paese” .

La stessa assemblea votò pure il Preventivo del 1863 e, tra le varie voci in merito,  fu preso in esame, il rapporto presentato dai deputati delle pubbliche scuole, verificando che “la popolazione da varj anni versa in una condizione la più cattiva declinando di male in peggio, che la gioventù lasciata in balia dell’ozio si abbandona a ogni sorta di licenze, di furti e di delitti e che i gravi disordini avvenuti nei scorsi mesi di estate derivano dal totale quasi abbandono della pubblica istruzione, ossia dalla scarsezza di scuole divenute impotenti a soddisfare ai bisogni di una popolazione quanto rozza ed ignorante, altrettanto crescente e numerosa”.

Per riparare tali inconvenienti e prevenire mali maggiori, la Magistratura (l’Assemblea era composta da quattro Magistrati e dodici Consiglieri) propose l’istituzione di una “pia casa di pubblica istruzione mediante una spesa annua di 300 scudi”  al fine di ottenere un “miglioramento nel paese sia nel rapporto morale che civile e religioso”. Questa decisione importante sarebbe comunque stata presentata “all’E.mo Sig. Cardinale Vescovo di Frascati” per ottenerne approvazione e consenso.

Sempre riguardo all’istruzione, nel Bilancio preventivo per il 1863 si approvarono tra le spese,  120 scudi annui per lo stipendio dei Maestri delle pubbliche scuole e 120 per le Maestre Pie, 12 per l’affitto della Scuola delle fanciulle, oltre ai già citati 300 scudi per lo “Stabilimento di una pia casa d’istruzione”.

A puro titolo di cronaca e per un confronto indicativo, abbracciando il connubio istruzione-sanità, per il medico condotto vennero stanziati in quella occasione 240 scudi annui, 180 per il Chirurgo condotto, 6 per “l’Ostetrica pei poveri”  e 24  scudi per la casa del medico.

Una riflessione: a quei tempi, circa centocinquanta anni fa, l’equazione istruzione-condotta di una popolazione era qualcosa che veniva presa in esame anche in una piccola realtà quale quella del nostro territorio, che registrava all’epoca, poco meno di tremila anime (2): si discute e si approva nel documento appena esaminato,  l’istituzione di scuole al fine di ottenere un recupero morale e civile dei cittadini che a quei tempi, tra l’altro, raramente frequentavano luoghi deputati per l’istruzione, affidata comunque nella maggior parte dei casi, ai religiosi.

Facendo riferimento all’attualità, sappiamo che recentemente molto è stato fatto per le scuole di Rocca di Papa, anche se molto dovrà essere ancora ultimato, perfezionato. Allargando la visuale alla prospettiva nazionale non si riesce purtroppo  a trovare un atteggiamento così operoso e cosciente nei confronti del mondo della scuola e un’attenzione così mirata verso gli studenti e, soprattutto verso i docenti, oberati di lavoro che esula dal reale compito dedicato in modo specifico all’insegnamento.  Eppure credo che in tutti noi sia viva e pressante la consapevolezza che allora come oggi,  senza vera istruzione “ un popolo verrà inevitabilmente deprivato del suo futuro…” . Possiamo non condividere tutti  che le generazioni a venire non meritino questa condanna?

  • Uno scudo era diviso in 100 baiocchi. Tuttavia, non è semplice indicare il valore che avesse nel periodo che stiamo tenendo in considerazione; dal libro di C. M. Guarinoni – Le chiese parrocchiali di Rocca di Papa – si apprende che nel 1788 un registro per i battesimi fu acquistato dall’allora Arciprete Santovetti per 75 baiocchi.  Il pane in quel periodo costava grosso modo circa 3 baiocchi al chilo. Quel registro fu pagato con l’equivalente di venticinque chilogrammi di pane… Tra questa indicazione e il periodo a cui si riferisce il documento intercorrono più di settanta anni e ciò rende ancora meno semplice la nostra ricerca di comparazione e di attribuzione al valore d’acquisto della moneta papalina.
  • Appendice del libro di C. M. Guarinoni scritto in collaborazione con il compianto Don Giovanni Busco “Le chiese parrocchiali di Rocca di Papa” – La Spiga

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